[ PURTROPPO SOLO LA SCENA POST 2X08 E' REALE, IL RESTO SOLO LA MIA FANTASIA. Perché una gioia, anche se minima, ce la meriamo tutti.
PS. La scena della biblioteca verrò riutilizzata per altri motivi. E nel prossimo capitolo non dico niente. Spero vi piaccia SCIAO ]
"Io manco ci dovevo venire qui."
La voce tremante del povero Mimmo non lascia spazio a nessun enigma. Lo sconvolgimento che ha provato nel vedere la violenza subita da quella povera donna, e lui fuori a non poter fare niente. Quanta rabbia, quanto dolore, quanto rammarico ha provato.. quanto si è sentito piccolo di fronte ad una situazione per la quale avrebbe tanto, tanto voluto fare la differenza ed invece è rimasto lì inerme, fermo, immobile perché non si può andare contro chi ha più potere di te. Avrebbe finito solo col farsi ammazzare. Ed avrebbe fatto bene. Almeno se ne sarebbe andato con la consapevolezza di aver fattto qualcosa di giusto. Eppure non ce l'ha fatta.. la paura l'ha paralizzato. Perché lui ha vissuto in un mondo di paure. Un mondo fatto di incertezza, disperazione, e soprattutto solitudine. Sua madre è stata in carcere troppo presto, suo padre non l'ha mai visto tranne un'unica volta di botte ed urla. La sua ex lo ha lasciato al primo cenno di crisi, ed in prigione è diventato la marionetta di turno perché non aveva altro modo per proteggersi. Non sarebbe dovuto andare da Simone .. dopo quel bacio, dopo tutto ciò che ha visto, dopo ciò che è accaduto .. avrebbe dovuto tornare in prigione e lasciarlo in pace. Lasciarlo vivere senza problemi, senza i propri problemi. Si è sempre sentito un uomo che non merita questa vita, ne cento altre diverse da quella che sta vivendo, eppure quando Simone è al suo fianco .. riesce a tornare a respirare. Almeno un minimo. Può tornare a vivere e pensare che un barlume di bellezza in quel mondo fatto di violenza ed orrore che lui vive ogni giorno – allora c'è. Della bellezza e della bontà ancora ci sono. E portano un nome: Simone Balestra."E' che non sapevo dove andare...io solo a te tengo."
Ha soltanto Simone, lui. Per la prima volta sente di appartenere a qualcuno e non è solo. Non è solo ad affrontare tutto ciò che gli sta capitando. E' onesto nel pensare che se Simone non ci fosse stato, o se si fosse tirato indietro, uno: non gliene avrebbe fatto una colpa ma anzi, voleva solo vederlo felice. Ma due, cosa più importante, probabilmente si sarebbe lasciato andare, perché Simo è la cosa più bella della sua vita in quel momento e forse a questo si sta aggrappando, nella speranza che anche lui non scompaia o non vada via. Lo hanno abbandonato tutti, per un motivo o per un altro, non può permettersi di perdere anche lui, sebbene in cuor suo lo lascerebbe andare solo per saperlo felice.
L'abbraccio che Simone gli dà è carico di speranza, di conforto, mentre Mimmo ancora ha gli occhi lucidi. Vorrebbe chiedergli scusa per tutto ciò che gli sta facendo passare, per i guai che gli sta procurando, ma non dice niente. Si limita solo a sentirlo vicino, e stringerlo forte a se.
"Solo a te."Il giorno dopo, a scuola, Simone cammina diretto verso la biblioteca. Ci ha pensato tutta la notte, a quanto è accaduto, ed ha deciso che dopo averlo visto così fragile, meno di prima vuole lasciarlo solo. Approfitta di qualsiasi momento per andare a trovare l'amico. Beh .. amico. Non che abbiano una etichetta, ma spera in realtà che siano qualcosa di più. Non vuole pensare a niente se non a lui. Suo padre ed i suoi casini con Anita e sua madre.. Manuel meglio che non sappia. Non ancora- non ora che sembra più tranquillo con suo padre e sua sorella, e con Nina. Con la solita scusa del "mi serve un libro" si avvia verso la biblioteca, e quando scorge il ragazzo si avvicina piano, donandogli un sorriso rassicurante.
"Ciao."
"Ciao Simò.."Lo vede ancora provato e quanto gli dispiace.. stare in prigione assieme a quell'infame non deve essere impresa facile. Per questo cerca di tirarlo su come può, anche col minimo sforzo.
"Senti .. dopo l'ultima ora non ho molto da fare. Se ti va.. andiamo a fare un giro insieme."
"Non che io sia molto nel mood, ma grazie.."
"Nemmeno io sono nel mood. Sono preoccupato per te, ma ti ho promesso che ti resto vicino, in affari loschi e non." Voleva essere una battuta ma non riuscita molto bene visto che Mimmo lo guarda un po' stranito. Un pessimo tempismo.
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Ma io non voglio stare lontano da te.
Fanfiction"Ma te che ci stai a fa qui con me?" "Beh, finora ti ho parato il culo, no?" "E' vero. Però mò basta Simò. Basta. Non Uno come te, con uno come me.. è meglio che mi stai lontano. Fidati." "Ma io non voglio starti lontano." "Perché?" "Lo so io perché...