1. Homeless House

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Louis POV.

Quando sei senza soldi sei proprio nei guai. Se non hai soldi, non ti puoi fare una vita, non puoi permetterti da mangiare e tantomeno fare la vita da snob

Da quando mia sorella è uscita dallo stato di coma non ho potuto più essere il perfetto ragazzo che aveva milioni di soldi in tasca

Dopo quell'incidente, dove morirono i miei genitori e la mia unica sorella superstite finì in coma, lessi il contratto firmato da miei alla mia nascita

Per diritto, alla loro morte, tutte le loro proprietà, soldi inclusi, sarebbero andati a Fizzy ma, col passare dei giorni i medici dissero che non ci sarebbe stata una data precisa di quando sarebbe uscita dal coma, potevano passare anche anni

Quindi, per diritto, visto che lei era celebralmente morta, i soldi andarono tutti a me

E lì iniziò la mia vita che sempre desideravo. Soldi, bar, sicurezza e sopratutto ragazze

Oh, le ragazze non mancavano eccome. Se portavo in camera una di loro o le baciavo si consideravano dive, come se avessero baciato delle star, e questo era abbastanza strano, ma bello, fottutamente bello

Poco tempo dopo scoprii di essere gay, cominciai ad essere attratto dai ragazzi, entrai nei più prestigiosi pub per gay e mi feci qualche amico, baciai anche qualche ragazzo, e devo ammettere che era molto meglio che baciare le ragazze, loro ti infilano praticamente tutta la lingua in bocca ed è abbastanza disgustoso, e non riesco a capire perchè mi piaceva

Con i ragazzi è diverso, loro ti baciano passionalmente e ogni tanti ci aggiungono le mani sul collo, sulla schiena

È fottutamente bello

Ma non mi sono mai innamorato, l'ultima relazione seria è stata con una ragazza qualche anno fa, ma poi la tradii per un altra e la finii lì, sapendo che non funzionava

Poi venni a scoprire che mia sorella si era risvegliata, stava bene sia fisicamente che moralmente, e mi cercava. Aveva scoperto tutto, i soldi, l'eredità, tutto

Putroppo riuscì a trovarmi e si riprese tutti i soldi, facendomi rimanere senza un solo centesimo

Continuai a camminare e scorsi in lontananza il piccolo edificio dove sarei andato a vivere ora

Diciamo che è una casa per i "senzatetto", ma non ospitano i barboni che vivono per strada, ma le persone che hanno finito tutti i soldi che possedevano, che non possono vivere nelle proprie case

Ora che non ho più un soldo, non posso pagare le tasse, e venire qui proprio non ho voglia, ma piuttosto che vivere per strada e chiedere soldi alla gente che è talmente tirchia che non ti offre neanche un pezzo di pane, è meglio venire qui e vivere almeno finchè non avrò abbastanza da permettermi almeno da mangiare

Arrivato di fronte all'edificio, leggo la scritta "Homeless House" coprendomi con la mano dal sole, poi entro

La prima cosa he noto è il soggiorno all'interno -se proprio si deve chiamare così- e la scrivania in fondo alla stanza

La raggiunsi portandomi dietro la valigia a rotelle con tutti i miei vestiti all'interno e suonai la campanellina posizionata sulla destra

Dalla stanza uscì una signora sulla quarantina, abbastanza bella e vestita con abiti stilosi

-"Buongiorno!" esclamò mostrandomi un sorriso smagliante

-"Salve" sorrisi "io sono L-"

-"Louis Tomlinson?"

-"Si, come f-"

-"Oh, quando arrivano persone nuove le notizie circolano! Allora, prima di andare ti dico le cose principali"

Io semplicemente annuii, sapendo che se avrei provato a parlare, mi avrebbe interrotto

-"Allora, qui all'Homeless House si fa colazione alle otto, pranzo alle dodici e cena alle otto. Se vuoi mangiare qualcosa il pomeriggio dopo ti darò una tessera magnetica per le macchinette che puoi usare dalle due alle quattro del pomeriggio! Qui tutti abbiamo lo stesso problema quindi per aiutarvi a farvi degli amici vi mettiamo sempre in stanza con qualcuno, e tu Louis sei in stanza con un ragazzo!"

Mi porse la chiave magnetica per le macchinette e la chiave per la mia stanza, la 104. Mi accompagnò fino all'ascensore e poi sparì prima di augurarmi un buon soggiorno e dirmi che si chiama Katia e che per qualsiasi cosa potevo contare su di lei

Quindi avrei avuto un conquilino?

"Fantastico, addio vita privata"

Entrai al secondo piano e seguii i numeri delle stanza, fino ad arrivare alla mia, la 104. Infilai la chiave e, una volta dentro, la prima cosa che notai era un cespuglio di ricci disteso a terra con un joystick in mano, intento a giocare a FIFA

-"Ciao" sorrisi "io sono Lo-"

-"Non ha importanza" il ricciò sbuffò prima di mettere in pausa e alzarzi "qui ci sono tre regole. Regola numero uno: il bagno la mattina lo uso prima io, e non me ne frega un cazzo se te la stai facendo addosso" disse, avvicinandosi sempre di più "regola numero due: se la tua roba finisce nel mio lato della stanza, non va affato bene e, regola numero tre, la più importante: tocca la X-Box e ti farò pentire di essere vivo" sussurrò sfiorando il mio orecchio

Brividi. Questo mi stupra appena mi addormento

-"Comunque il tuo letto è quello" disse, indicando un letto con il lenzuolo rosso sulla destra, per poi tornare a distendersi a terra e continuare a giocare a quello stupido gioco

Mi sedetti sul letto e sbuffai, consapevole che sarebbero state delle lunghe settimane con il mio nuovo e simpatico conquilino

Alone ➳ Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora