Raccolta di os

Il prezzo da pagare per il successo

Ecco la prima parte della storia del contest di Natale di AmbassadorsITA il contest consiste nello scrivere una storia a tappe il primo obbiettivo 1000 parole o anche di più ma non meno.

4816  parole senza premessa.
Non ho mai avuto problemi a scrivere, avevo scritto e pubblicato molti libri, le mani andavano da sole a scrivere le parole, ricordo ancora bene il primo, ero indecisa non lo reputavo adatto a essere pubblicato nonostante la mia migliore amica che mi sosteneva e consigliava sempre, mi diceva che era bellissimo e che anche le case editrici lo avrebbero apprezzato.

Le avevo dato una copia del mio libro, in modo che lo leggesse e mi dicesse che ne pensasse.
Il protagonista era un uomo di mezza età come lavoro faceva L'arrotino, le donne si affidavano molto a lui, era bravo nel suo lavoro, ma nascondeva un terribile segreto era un serial killer che uccideva con i coltelli che le donne portavano ad affilare.
Entrava in casa loro e poi le uccideva barbaramente.

Fino a che arrivò una giovane donna, l'altra protagonista del libro, il killer era entrato in casa sua ma lei era riuscita a ucciderlo, mettendo fine ai suoi delitti e una conclusione al mio libro.
Ricordo bene quel giorno, il giorno che cambiò per sempre la mia vita e  la mia carriera, da una ragazza sconosciuta a famosa.
Era una mattina come le altre, mi ero appena seduta a tavola davanti alla mia macchina da scrivere, per scrivere un secondo libro lo facevo più per passatempo, e cimentarmi nella mia passione ovvero la scrittura.

Quella volta ero molto ispirata, all'improvviso suonò il telefono e andai a rispondere, era la casa editrice, mi disse che avevano letto il mio libro e che era piaciuto.
La casa editrice mi disse anche che volevano pubblicarlo perché avrebbe fatto successo, chiedendomi se andava bene, gli chiesi come facessero ad averlo, e mi risposero che era opera Lizzie Mc rose, ovvero la mia migliore amica.

Lei aveva portato la copia che le avevo dato a questa casa editrice, senza che io lo sapessi, mi aveva fatto una sorpresa, ma soprattutto se mi chiedeva se poteva farlo io, le avrei detto di no e io non lo avrei portato di certo.
Ora, nella notte di Natale sono qui davanti a questa macchina, ma stavolta senza idee ho anch'io ora quel dannato  blocco dello scrittore che tutti temono, metto le mani sulla macchina e inizio a scrivere due delle parole.

No no, non vanno bene pensai cancellando, mi alzai sconfortata mi sedetti sul divano, mi presi un dvd di un film horror forse guardandolo mi sarebbe venuta l'ispirazione come già mi era successo ma niente, nessuna idea nulla finii il film vendendolo svogliatamente tanto ormai lo sapevo a memoria.
Questo film mi aveva sempre portato ispirazione, ora però avevo altre cose per la testa, su come scrivere il mio libro tra una settimana dovrei portarlo alla casa editrice e io sono ancora qui, con quella pagina bianca che non vuole riempirsi.

Mi alzai presi un libro e iniziai a leggerlo, forse questo mi aiuterà ma niente di niente le idee non arrivavano non sapevo più che fare.
Presi il telefono chiamai Lizzie forse potrà darmi consigli come sempre, ma penso che nemmeno lei, la ragazza più fantasiosa che sforna idee come se non ci fosse un domani non mi sarà d'aiuto, ma la chiamai lo stesso,le  ho sempre detto i miei problemi a lei e lo farò anche questa volta.

Dopo due squilli rispose "sono Lizzie la ragazza fuori di testa, chi è che mi chiama?" Domandò

con tutta la sua esuberanza, peccato che io non sia del suo stesso umore.

"Oh ma sei tu non avevo riconosciuto il tuo numero, che sbadata" Disse lei.
Lizzie non ho voglia di scherzare, lo so tesoro lo capisco anche da qui che non sei in vena di scherzi, ma non capisco il perché Kimberly" disse tornando seria.

"Vieni a casa mia troppo lungo da spiegare per telefono." Dissi

"Va bene, sono lì tra quindici minuti" rispose chiudendo la chiamata.