Capitolo 2

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Mi ero iscritta all'Accademia di Danza più famosa della mia città.

Mio padre non era d'accordo, voleva che io frequentassi un liceo scientifico per poi andare all'università, scegliere la facoltà di medicina e diventare medico; pensava che io potessi essere un genio in grado di salvare ogni vita.

Ma io sapevo che quella non era la mia strada. Così feci firmare tutti i documenti per l'iscrizione all'Accademia da mio zio e feci credere a mio padre che lo zio mi avesse compilato i fogli per l'accesso al liceo che desiderava.
Tanto mio padre era talmente concentrato sul suo lavoro, che le attenzioni che riservava a me erano pochissime, a mala pena si ricordava di salutarmi quando tornava a casa; quindi sicuramente non avrebbe potuto scoprire niente.

Io non mi ero mai potuta permettere di frequentare dei corsi di danza, la situazione economica della mia famiglia non era una delle migliori.

L'Accademia dava la possibilità a coloro che avevano un'età compresa tra i 14 e i 19 anni, che fino a quel momento non conoscevano ancora un passo di danza, di diventare dei veri ballerini.
Quindi approfittai di quell'imperdibile occasione, ascoltai il mio cuore e me ne fregai del sogno di mio padre.
La vita era mia ed era già stata distrutta abbastanza dal destino. Non avrei più permesso a niente e a nessuno di rovinarla una seconda volta.

La musica, le coreografie di ballo, erano sempre state la mia unica passione. Non potevo pagarmi i corsi, ma a casa potevo mettere la musica e imparare le coreografie su youtube, certo non era proprio la stessa cosa, ma era sicuramente meglio di niente.

Quella scuola offriva l'opportunità di diventare ballerina nel giro di un anno. Se entro 365 giorni si riusciva a imparare tutto il necessario per essere in grado di superare delle prove finali, si proseguiva, altrimenti si era costretti a cambiare istituto.
Se si aveva invece la fortuna di poter andare avanti, bisognava pagare una tassa scolastica, anche piuttosto elevata.
Ma le conseguenze non mi spaventavano, se fossi diventata così brava da poter continuare, ero convinta che i soldi necessari a pagare la scuola, in qualche modo gli avrei ottenuti.

UN FANTASTICO REGALODove le storie prendono vita. Scoprilo ora