CAPITOLO 6

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Prenderò la scossa se mi tocchi il futuro
E lo fai in mille pezzi perché
Non prendiamo la rincorsa
Per buttarci negli occhi e poi
E non pensarci mai, e non pensarci mai...

(SCOSSA, Sangiovanni)

***

Passo l'intera giornata con Alis, la maggior parte del tempo a farci sesso in ogni più disparato angolo della stanza.

«Sei davvero insaziabile!» esclama mentre siamo a letto, dopo aver scopato per l'ennesima volta.

«Potrei dire la stessa cosa di te!»

«La colpa è tua, sei tu a infiammarmi come un fiammifero!»

«E la cosa ti spiace?!»

«Affatto!»

«Vado a farmi una doccia, ti trovo ancora qui quando finisco?» le chiedo alzandomi dal letto.

«Se è ciò che desideri anche tu, sì!»

«Puoi sempre venire in doccia con me... in tutti i sensi!» aggiungo, strappandole un sorriso, e devo ammettere che quando sorride è ancora più bella.

«Se proprio insisti!»

Facciamo la doccia insieme e non resisto dal farla di nuovo mia. Ormai ho perso il conto di quante volte sono stato dentro di lei, e devo anche ammettere che dopo la prima volta, non ho più pensato a Grace mentre mi scopavo Alis, e la cosa per certi versi mi rincuora.
Usciamo insieme dalla doccia e ordiniamo una cena d'asporto, che consumiamo direttamente sul letto mentre guardiamo la TV.

«Non mi ci abituerò mai al cibo sulla Terra!» esclama Alis, addentando una fetta di pizza.

«Quando è previsto il tuo ritorno su Arux?» le chiedo.

«Tra una settimana, poi conto di ripartire al più presto.»

«E a cosa è dovuta tutta questa fretta?»

«Non ho voglia di sprecare il mio tempo, tutto qui!» ribatte, non convincendomi affatto.

«Ho come la sensazione che tu mi nasconda qualcosa...» ammetto.

«Perché pensi ciò?»

«Non so, intuito...» sto per aggiungere altro, quando qualcuno suona al campanello.

«Aspettavi qualcuno?» mi chiede.

«No, nessuno... vado a vedere chi è» mi alzo dal letto e con addosso solo un paio di boxer mi appresto ad aprire la porta... e quando vedo chi ho di fronte, rimango a dir poco sorpreso.

La ricciolina è in piedi di fronte a me e mi squadra con occhi spalancati dalla testa ai piedi, per poi incatenare il suo sguardo al mio.

«Ciao... io... disturbo?» mi chiede incerta e sto per ribattere, quando vedo il suo sguardo spostarsi oltre le mie spalle.

«Okay, disturbo... avrei dovuto immaginarlo... sei ancora più stronzo di ciò che credevo!» Chloe sta per andarsene, quando io la blocco per un polso, impedendole di fuggire.

«Lasciami!» si dimena cercando di liberarsi dalla mia stretta ma io non demordo.

«Aspetta un attimo... io... non credevo saresti venuta» dico la prima cosa che mi salta per la testa.

«Non sarei mai dovuta venire infatti... continua pure a divertirti con la tua amichetta, io tolgo subito il disturbo!» esclama strattonando il braccio.

Decido controvoglia di lasciare la presa e sto per aggiungere altro, quando alle spalle di Chloe si materializza un'altra persona che mai e poi mai mi sarei aspettato di vedere qui in questo momento. Sbatto le palpebre un paio di volte per escludere si tratti di un'allucinazione ma lei non scompare, non si dissolve nel nulla come temevo... Grace è davvero a pochi passi da me, e mi fissa con sguardo indecifrabile. Il mio cuore perde un battito e io perdo completamente le parole.

«Bè, vedo che hai addirittura la fila alla tua porta... mi fai davvero schifo!» esclama Chloe, per poi andarsene a passo spedito.

Prendo un lungo sospiro e vorrei dire qualcosa a Grace, ma le parole mi muiono in gola. Ci fissiamo entrambi senza dire una parola per alcuni interminabili istanti, poi Alis avanza di alcuni passi, fino ad affiancarsi a me e vedo lo sguardo di Grace cambiare. I suoi occhi diventano improvvisamente freddi e privi di emozioni. Solo in questo momento realizzo che Alis indossa solo una mia maglietta, che le arriva sì e no a metà coscia ed è scalza.

«Grace... sua Maestà...» mi schiarisco la voce in preda a sentimenti contrastanti mentre lei mi fulmina con lo sguardo.

Rivederla dopo tutti questi mesi, qui sulla Terra per giunta, mi provoca un certo turbamento e mi chiedo quale sia il reale motivo della sua presenza qui. Che io sappia Grace non ha mai messo piede sulla Terra, e devo ammettere che è più radiosa che mai. Indossa degli abiti umani e non ha sul capo la sua immancabile corona, tuttavia non ha perso il suo portamento regale. Continua a fissarmi senza dire una parola e posso chiaramente percepire anche il suo turbamento.

«Fuori da qui, devo parlare con Axel, soli!» si decide infine a esclamare in tono autoritario, rivolgendosi ad Alis, che sobbalza al mio fianco.

«Io... non vado proprio da nessuna parte se non è lo stesso Ax a chiedermelo!» ribatte Alis.

«Tu, insulsa puttanella che non sei altro!» sbotta Grace, visibilmente alterata.

«Okay, okay... diamoci tutti una calmata... Alis, forse è il caso che ci lasci un attimo soli» intervengo, cercando di sedare gli animi.

«Come vuoi... ma sappi che stai sbagliando tutto!» afferma Alis e poco dopo rimango da solo con Grace.

«Hai intenzione di farmi entrare o vuoi lasciarmi ancora per molto qui fuori?!» mi fa notare, incrociando le braccia al petto.

«Entra pure...» mi faccio da parte per permetterle di entrare e ancora non mi sembra vero che lei sia qui.

«Innanzitutto, sappi che nessuno puo' dirmi di darmi una calmata, tanto meno tu! E poi che ci faceva quella sgualdrinella qui con te? No, aspetta, non lo voglio sapere!» esclama alzando una mano davanti a sé e guardandosi intorno.

Pochi istanti dopo mi accorgo che è rimasto il perizoma di Alis sul pavimento, a pochi passi da Grace. Mi affretto a raccoglierlo, veloce come il vento, e lo nascondo con nonchalance dietro alla schiena mentre lei mi guarda schifata, con un sopracciglio alzato.

«Perché sei qui? E perché indossi abiti umani?» mi faccio coraggio e le chiedo.

«Perché sono una sciocca, ecco perché! Se solo il re sospettasse la pazzia che ho commesso, passerei dei guai molto seri!»

«Come hai fatto a venire? E come sapevi dove trovarmi?»

«Mi ha dato una mano Violet» ammette sconsolata.

«Perché sei venuta fin qui?» le richiedo, con il cuore che non accenna a diminuire la folle corsa nel mio petto.

«Per te, testone che non sei altro... ma ora come ora non sono più molto sicura di aver fatto la scelta giusta...»

AXELDove le storie prendono vita. Scoprilo ora