Il sole brillava alto nel cielo, nonostante fosse inverno inoltrato.
Giuseppe parlava al telefono e camminava avanti e indietro sulla battigia, di tanto in tanto calciava piano qualche sassolino e infilava la mano in tasca, volgendo anche lo sguardo verso Mina, che se ne stava seduta tranquilla su un masso posto all'ingresso di una piccola grotta, ad osservare il mare, in silenzio.Quella ragazza era davvero bellissima e non se ne rendeva conto; era molto dolce, si preoccupava sempre del prossimo anche a costo di soffrire lei stessa e proprio le attenzioni che gli aveva riservato in un giorno per lui triste, avevano fatto in modo che cominciasse a vederla sotto una luce diversa.
Ricordava benissimo il primo bacio che si erano scambiati, la prima volta in cui avevano fatto sesso sulla sua scrivania, le sue mani a carezzargli le spalle contratte, la sua bocca incollata a quella di lui e tante altre cose che nonostante tutto lo facevano un po' arrossire quando si ritrovava a pensarci.
La verità era che quella ragazza gli aveva decisamente cambiato la vita e quella piccola fuga romantica fatta di nascosto da chiunque - tranne che da due soliti agenti di scorta che li avevano accompagnati - serviva ad entrambi.Giuseppe staccò la conversazione con sua madre, promettendole di andare a trovarla molto presto, dunque spense il cellulare ed alzò lo sguardo sulla ragazza, vedendo che lo stava osservando; Mina gli sorrise ampiamente e lui si sciolse di tenerezza, tentò di farle un occhiolino ma come al solito non gli riuscì e si ritrovò a chiuderli buffamente entrambi.
«Ehi» le sorrise ancora, avvicinandosi a lei.
«Ehi» controbatté lei, alzandosi in piedi per abbracciarlo stretto e seppellire il viso contro il suo petto per qualche istante.
«Che dici, facciamo una passeggiata?»
La ragazza annuì, dunque si presero per mano e iniziarono a camminare lentamente sulla sabbia, chiacchierando un po' di diverse cose.
«Come sta tua madre?»
«Acciaccata... Ma ha pur sempre la sua età. Comunque tutto sommato per fortuna sta bene, mi ha detto che anche le analisi le sono uscite perfette, meglio delle mie» ridacchiò Giuseppe, guardando dinanzi a sé.
«Tu hai parlato con i tuoi?» le chiese poi.
«Sì, ho detto che sono fuori per lavoro e che avrò tanto da fare, per cui li chiamerò appena possibile»
«Beh, in effetti avremo tanto da fare in questi giorni» ammiccò lui, posandole sfacciatamente una mano sul culo e guardandola provocatoriamente, inarcando un sopracciglio e trattenendo a stento un sorrisino.
«Sei una cosa impossibile» rise lei, sfuggendogli però quando provò a porle un braccio sulla vita.
«Io?»
«Tu, proprio tu, Presidente» gli disse, facendogli una linguaccia e mettendosi a correre ridendo come una matta insieme a lui che riuscì ad acciuffarla poco dopo, cadendo poi sulla sabbia, con lei sopra.
Risero ancora e ancora, senza motivo, come due scemi, più felici e innamorati che mai.
«Avevo tanto bisogno di stare da solo con te, Mina» le confessò, una volta che le risate si furono affievolite.
«Anche io. E abbiamo scelto veramente un bel posto dove poter passare qualche giorno insieme in pace»
Dopo tanti itinerari analizzati insieme, avevano scelto una bellissima spiaggia cilentana, un posto segreto dove nessuno li avrebbe disturbati o trovati, a maggior ragione perché era bassa stagione (così come aveva detto loro il concierge del bellissimo hotel in cui soggiornavano).
«Vorrei stare con te per sempre, Giuseppe»
«Anche io e se davvero lo vuoi anche tu, troveremo il modo, te lo prometto» le disse, scostandole dal viso una ciocca di capelli.
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Mano nella mano.
القصة القصيرةMina è una giovane donna facente parte dell'ufficio stampa di uno degli uomini più importanti e influenti della scena politica italiana. Giuseppe è proprio quell'uomo: si innamora perdutamente di quella ragazza ed è pronto a rischiare qualunque cosa...