Capitolo 1

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Rabbrividisco di nuovo, quando un altra macchina sfreccia davanti a me. Sto morendo di freddo. A New York l'inverno è alle porte, e già uno strato di neve si è formato ai miei piedi. Ha iniziato un ora fa e stanno continuando, tutt'ora, a cadere fiocchi di neve. Guardo le macchine speranzoso di scorgerne una che mi si avvicini. Ma niente. Sospiro, ormai stanco di aspettare. E' da più o meno un anno che faccio questo lavoro. E davvero, non ne posso più. I soldi che guadagno servono a stento a pagare la mia parte dell'appartamento che condivido con un certo Nick. Non lo vedo spesso, sono sempre fuori. Vorrei andarmene da New York. Mi sono trasferito qua qualche anno fa, con il io ragazzo Nate. Ero così felice di vivere con lui in un paese straniero. Ma quando Nate se ne andò, non avevo più la forza di uscire di casa, perdendo il mio lavoro in hotel, e spendendo tutti i soldi in droga e alcol. Ero distrutto, e quando decisi che sarebbe stato meglio tornare a Londra, era troppo tardi.

Mi guardo i piedi pensieroso. Ma subito dopo rialzo la testa, sentendo dei fari puntati addosso e delle ruote sulla ghiaia. Una BMW blu accosta davanti a me, e lentamente il finestrino oscurato si abbassa. Deglutisco preparando la mia frase.

"Sono 50 a botta amore" Borbotto aspettando il viso lurido e perverso del guidatore.

"Hey! Hai bisogno di un passaggio?" Dice una voce giovane e squillante. Aggrotto le sopracciglia e decido di abbassarmi un po per vedere chi si cela dentro la macchina, ma mentre lo faccio una testa sbuca fuori dal finestrino. Mi ritrovo due occhi azzurri oceano a meno di cinque centimetri di distanza, e un espressione accigliata.

"Scusa?" Sussurro tirandomi su, scrutando il suo viso. "Ho detto che sono 50 a botta" Ripeto.

Lui sorride impacciato continuando a tenere le sopracciglia aggrottate. "Emh... Non capisco che vuoi dire. Comunque!" Esclama facendomi sobbalzare. "Sali in macchina. Ti do io un passaggio. Ti ho visto da lontano, stai congelando. Salta su!" Dice tutto entusiasta. Ma è stupido?

"Sono una cazzo di prostituta, amico" Dico irritato. Lui inclina la testa di lato.

"Stai congelando comunque" Constata. "Vuoi morire di freddo?"

"Morirò di qualcos'altro se me ne vado di qui" Sussurro tra i denti.

"Dicono ci sara una bufera, tra qualche ora. Ti pago comunque. Adesso sali"

"Perchè diavolo dovresti pagarmi? Vuoi scopare?" Mi guardo intorno indeciso. La richiesta del ragazzo mi alletta parecchio.

Ridacchia. "Se non lo vuoi tu, no. Ti pago perchè mi terrai compagnia, okay? Sono solo a casa"

Sospiro annuendo. "Okay" Dico aprendo lo sportello e salendo accanto a lui.

"Ottimo! Io sono Louis" Dice porgendomi la mano. Finalmente posso vederlo meglio in faccia. E si bhe... poteva capitarmi molto peggio. Ha la barba corta, e un accenno di baffetti. I suoi occhi azzurri brillano illuminati dai fari delle auto. I suoi capelli scompigliati sono spostati su un lato, a mo di ciuffo. Magro, giovane e ben vestito. Già... poteva capitarmi molto peggio. Sorrido afferrandogli la mano.

"Harry" bisbiglio un po in imbarazzo. Mi era capitato altre volte che persone gentili mi volessero dare un passaggio. Ma nessuno era stato convincente come Louis, nessuno era rimasto anche dopo aver capito chi si trovavano davanti, nessuno era giovane come Louis, nessuno aveva quegli occhi scintillanti.

Lascia la mia mano per ingranare la marcia e partire. Non mi importa dove siamo diretti, sono solo grato a questo ragazzo. "Allora Harry. Non sei di qui, vero? hai un accento strano"

"Sono inglese" Annuisco.

"Anche io!" Sbotta. "Solo che ormai parlo come le persone di qui" Ridacchia. Per un momento penso che la conversazione sia terminata e che tutto sarebbe piombato in un silenzio imbarazzante. Ma lui parlò ancora. "Sei qui con la tua famiglia?"

Scuoto la testa. "No, loro sono rimasti a Londra" sospiro. Ricordare fa male.

"Sei da solo?" Spalanca gli occhi e si volta verso di me.

"Ero venuto qua con il mio ragazzo..." Mi interrompo. Non lo conosco nemmeno. "Meglio non parlare della mia vita privata"

"Oh, non ti fidi" Dice tornando a guardare la strada. Perspicace il ragazzo.

"Sai com'è. Ti ho incontrato meno di 5 minuti fa" Borbotto guardando fuori dal finestrino, sentendomi improvvisamente sbagliato. Questo ragazzo si è addirittura offerto di pagarmi per la compagnia che gli offro, invece mi sto solo comportando da maleducato. E oltretutto non lo rivedrò mai più dopo stanotte. Non ci perdo niente, e sfogarmi con qualcuno non può altro che farmi bene. "Il mio ragazzo è morto in un incidente in macchina, mentre tornava a casa da me. Mi sono sentito distrutto per così tanto tempo... Un anno fa ho iniziato a lavorare come 'Rent-boy'" Concludo.

"Cosa sono i 'Rent-boy'?" Mi chiede perplesso.

"Sono le puttane versione maschile, Louis" Alzo le spalle. "Ho rapporti sessuali con uomini, ma anche le donne mi vanno bene" Sussurro imbarazzato, il mio lavoro mi imbarazza.

"Oh... Non lo sapevo"

"E tu che fai nella vita, Louis?" Mi piace pronunciare il suoi nome, se non si è capito.

"Sono insegnante di recitazione" Sorride soddisfatto. "Niente di che. Insegno a dei ragazzi l'arte della recitazione"

"Wow... " Soffio l'aria. Un ragazzo dai mille talenti? "Sei... Sei impe-" Vengo interrotto da lui che alza una mano.

"Sono single, Harry" Mi sorride girandosi. "Non devi sentirti obbligato a fare nulla. Chiaro?" Mi sussurra poggiandomi una mano sulla coscia, facendomi trasalire. Questo ragazzo è stupendo. Annuisco soltanto, fissando la mano ancora poggiata su di me.

**

"Allora, ti va un thè?" Mi chiede Louis appena entriamo in cucina. La sua casa non è molto grande, ma invitante. Abita in un appartamento in centro, con sei stanze e un immensa finestra che da sulla città (se non si conta lo sgabuzzino: due camere da letto, un bagno, la cucina, il salotto e una stanza degli 'hobbie'). Annuisco a Louis che tiene in mano una scatola con gli infusi.

"Scegli tu per me" Sussurro.

Lui annuisce e mette a scaldare l'acqua. "Puoi sederti sul divano, intanto" Faccio ciò che mi dice, e guardo fuori dalla finestra la città. Guardandola da qua, me la fa odiare un po di meno. New York è davvero bella. Nell'aria si diffonde l'odore di menta, facendomi capire che Louis ha aggiunto quel tipo di infuso. Chiudo gli occhi ed inspiro. Mi sento felice dopo tanto tempo.

***

Spazio autrice

tralallala. Eccomiiii. Spero davvero che vi piaccia. Ci tengo. Lasciate qualche commento e delle stelline, se vi va. Mi farebbe piacere.

Alla prossima.

Saved (Larry Stylinson)//sospesaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora