Capitolo 1

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Il luogo era già affollato, Hyuna era seduta nella sua scintillante Mustang nera del '67 e inspirava fumo dalla sigaretta che aveva tra le labbra. Ad un primo sguardo sembrava una ragazza come tante, sulla ventina, capelli lunghi neri con due ciocche fucsia che sul davanti e le incorniciavano il viso minuto e dai lineamenti delicati, lenti a contatto azzurre a coprire le iridi castane e trucco abbastanza pesante. Non passava inosservata, ma nemmeno sembrava tanto fuori luogo in mezzo alla massa di adolescenti e poco più, che si stava accalcando fremente di eccitazione da concerto davanti all'arena, solo che lei non era esattamente lì per quello, non solo almeno.

Scese dall'auto quando notò la folla farsi meno numerosa e si diresse a passo deciso verso l'entrata posteriore, ma un buttafuori le si parò davanti impedendole l'accesso, lei gli sorrise appena ed estrasse dalla tasca il badge che la indicava come membro dello staff lasciandogli il tempo di esaminarlo e verificarne autenticità, poi ovviamente le lasciò via libera e lei gli sfilò davanti con un altro sorriso cordiale. Il suo cellulare vibrò e Hyuna lo estrasse dalla tasca posteriore del pantalone di pelle, lesse il mittente del messaggio e sorrise istintivamente.

*Dove sei?

**Sono appena entrata

Si incamminò lungo il corridoio silenzioso, dopo aver risposto velocemente, i tacchi d'acciaio ticchettavano ritmicamente sul pavimento in pvc e il suono rimbombava nello spazio vuoto, poi un movimento alle sue spalle la fece fermare in allarme, ma immediatamente si rilassò quando percepì l'odore famigliare del ragazzo che si stava avvicinando, un secondo dopo e lo sentì esclamare pieno di gioia.

<<Ma'!!>>

Si voltò a guardarlo e un sorriso molto più dolce le illuminò l'espressione, le era mancato così tanto. Si ritrovò tra le sue braccia e lui la strinse sollevandola appena da terra.

<<Dimentico sempre quanto sei alto, una cosa che hai sicuramente preso da tuo padre.>>

Infatti lei non era particolarmente alta, nella media, mentre il ragazzo davanti a lei era almeno 15cm più alto, aveva un fisico asciutto come lei ma molto più slanciato e i loro visi si somigliavano in alcuni tratti, come le labbra e la forma degli occhi, mentre per il resto era quasi il ritratto di suo padre.

<<Vieni, parliamo un po', ho ancora qualche minuto prima del concerto.>>

Si spostarono verso una zona più appartata con dei divanetti e si sedettero l'uno di fronte all'altra.

<<Allora, come stai? Ho letto che il comeback sta andando benissimo.>> gli chiese guardandolo negli occhi, il ragazzo sorrise ed annuì.

<<Stiamo lavorando duro e i nostri fan apprezzano i nuovi pezzi.>>

<<Si, ho visto la fila qui fuori. Ricordati di non strafare però, mangia sempre come si deve e con regolarità.>> si raccomandò.

<<Si, ma', lo so, non preoccuparti.>>

Se qualcuno li avesse visti ora, avrebbe pensato che fossero fratelli, cosa che d'altronde raccontavano da qualche anno ormai, o magari gli amanti del gossip avrebbero ipotizzato una qualche sorta di relazione, ma nessuno avrebbe mai immaginato la verità. Sembravano avere solo qualche anno di differenza e invece erano madre e figlio.

<<Jinnie-ah sai quanto è importante che nessuno sospetti nulla. - lo guardò negli occhi. - Ora che finalmente tu stai realizzando il tuo sogno, non rovinare tutto e cerca di godertelo finché puoi.>>

Il ragazzo annuì e per qualche secondo rimase in silenzio prima di decidersi a cambiare discorso.

<<Hai sentito Bright? Anche la sua band sta andando bene, l'ho incrociato durante a registrazione di un programma e sembrava felice, ovviamente non abbiamo avuto modo di parlare, ma ho sentito il mio manager dire che potrebbero essere la vera rivelazione dell'anno.>>

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