Salutai Kinga e mi misi ad aspettare in cortile l'arrivo di Harry. Mi seddi dietro un albero quando lo vidi uscire dalla scuola. Si guardava in giro e sicuramente cercava me. Io sorrisi e mi alzai quando vidi uscire fuori dalla porta Nadine. L'infermiera della scuola.
N: -Ciao Harry.
Harry si girò verso di lei. Io rimasi nascosta vicino all'albero.
H: -Ciao Nadine.
Le sorrise.
N: -Cosa fai qui fuori? Cercavi qualcuno?
H: -In effetti si. Aspettavo Jes. Avevamo appuntamento qui alle 2.
Nadine lo scrutò.
N: -Ma non è qui o sbaglio? Ti ha forse dato buca?
H: -Non la conosco da molto, ma non mi sembra affatto il tipo. Comunque tu cosa ci fai qui fuori?
Nadine gli sorrise. I suoi occhi si strinsero e si trasformarono in due lanterne. E credo che la falena che volesse attirare fosse Harry.
N: -Volevo chiederti di uscire, in onore dei vecchi tempi. Cosa ne pensi?
"Loro si conoscevano già??"
H: -Vorrei molto.
Il mio cuore in quel momento si fermò. "Se ne sarebbe andato con lei? Mi avrebbe piantata? "
H: -Ma ora non posso. Sto aspettando Jes. Ti va un altra volta?
Nadine sbuffo.
N: -Perchè l'aspetti? Lei non verrà. Se ci teneva all'appuntamento sarebbe arrivata puntuale. Vieni con me su.
Gli mise le braccia attorno al collo e si avvicinò al suo orecchio. Vidi il viso di Harry colorarsi leggermente. "Cosa gli starà dicendo? Forse ora se ne andranno insieme? Ma cosa mi importa?? Faccia quello che vuole. .................No non può! Deve accompagnarmi dalla zia! Ora mi sentono!" Uscii fuori dal mio nascondiglio facendo finta di venire dal centro del cortile. Mi fermai a pochi metri da loro. "Non ho il coraggio di interromperli. E se lui la ama? Cosa faccio?" Aspettai un po'. Harry e Nadine stavano parlando e si erano staccati. Lui sorrideva.
La forza che sentivo prima era svanita. E tutto per quel suo maledetto sorriso, che però non rivolgeva a me."Forse è meglio se me ne vado..."
Mi voltai e feci per andarmene quando sentii la voce di Harry.
H: -Hei Jes! Aspetta!
Guardai nella loro direzione e vidi Harry correre verso di me.
H: -Ma dove andavi? Non mi hai visto? Ti stavo aspettando.
Guardai verso Nadine dietro che ci stava guardando. Harry si girò velocemente per poi tornare a guardarmi.
H: -Dai su andiamo. Altrimenti facciamo tardi.
Io guardai Harry a testa bassa. Non volevo perdesse il suo appuntamento solo perchè doveva accompagnare me.
Io: -Harry guarda che se vuoi rimanere non fa niente. Se mi dai l'indirizzo posso andare anche da sola.
H: -No! Ho preso prima l'appuntamento con te e io rispetto i miei impegni. Con lei uscirò un altra volta.
Harry mi afferrò forte la mano e insieme ci dirigemmo verso Nadine.
H: -Usciremo un altra volta. Scusa, ma questo impegno lo avevo da prima e tu sai che a queste cose ci tengo. Ti chiamo, ok?
Nadine annuii e gli diede un bacio sulla guancia quasi all'angolo della bocca. Mentre lo faceva i suoi occhi erano puntati su di me. Io non feci il minimo cenno a reagire. "Possono fare ciò che vogliono, a me non importa."
Harry tornò da me e sorrise. Era felice. "Sicuramemte era per il bacio della sua amata gatta morta..."
H: -Andiamo?
Io annuii e ci dirigemmo verso la sua macchina.
Mi trovai davanti ad una Range Rover nera luccicante. "CAAAAAAAAAVOLO!" Rimasi impalata a guardarla per non so quanto tempo.
H: -Che fai? Non sali?
Io distolsi lo sguardo dalla stupenda automobile.
Io: -Eh? Si subito.
Sorrisi ed entrai in macchina. I sedili in pelle nera risaltavano la sua bellezza . Io mi guardai intorno come una bambina al parco giochi, accanto alla sua giostra preferita.
H: -Vedo che ti piace.
Rise. Io non gli diedi attenzione. Amavo quella macchina. Da sempre ho una passione per le Rover. Cercai di contenere la mia contentezza.
Io: -Scusa. È che a me piacciono molto questo tipo di macchine.
Harry sorrise.
H: -Lo vedo. Allora se pronta? Metti la cintura.
Feci come mi disse e partimmo dal cortile alberato della scuola per finire su una strada asfaltata e spoglia.
Dissi qualcosa per evitare il così detto silenzio imbarazzante.
Io: -Mi puoi parlare un po' di tua zia e di questo bambino?
H: -In realtà i bambini sono 4. Tre femmine e un maschio.
Io lo guardai normalmente e lui fece una faccia interrogariva.
H: -Non ti da fastidio che siano tanti bambini?
Io: -No. Perchè dovrebbe? Un bambino un meno, tre in più. Che vuoi che cambi?
Gli occhi sorpresi mi fecero capire che non era abituato a questo tipo di risposte.
Io: -Dai su continua. Come si chiamano?
H: -Le bambine si chiamano Elsa la più grande. Ha 9 anni. Poi c'è Alketa di 8 anni, Era di 5 e per ultimo Rion di 1 anno.
Io sorrisi felice.
Io: -Aahh. Che bellooo! Ci divertiremo un sacco!
"Da sempre ho una passione pazzesca per i bambini! Non vedo l'ora di incontrarli! Che bellooo! Potremo giocare ad un sacco di cose! A truccarci, alle principesse, a cucinare o con il pongo! Chissà se hanno il pongo."
Mi girai verso Haz con aria seria.
Io: -Haz, sai se hanno il pongo?
Harry mi guardò misterioso. E anche un po' sorpreso.
H: -Il pongo?
Annuii convinta.
H: -Bhe.. Non lo so.
Abbassai la testa pensierosa e in po' delusa.
Io: -Ah ok.
" Vabhè, sennò invece del pongo possiamo disegnare. Le matite colorate le avranno di sicuro. Tutti i bambini hanno i colori. Non credo..." Harry mi interruppe.
H: -Jes?
Attirò la mia attenzione e i miei pensieri svanirono. Alzai la testa svelta.
Io: -Eh?
H: -Stai bene?
Lo guardai dubbiosa. "Che vuole dire?"
Io: -Ehm.. Certo. Perchè?
H: -Non lo so.. Sei un po'... Strana. Non riesco a capire la tua reazione.
Io: -Quale reazione?
H: -Questa. La tua contentezza. La tua voglia di sapere di questi bambini. È strana.
Non riuscivo a capire. Non aveva mai visto una ragazza a cui piacevano i bambini?
Io: -Non sono strana. Bhe forse un po' si, ma non in questo caso. Io semplicemente amo i bambini.
Harry scoppiò a ridere.
H: -Che tenera! -Una altra risata- Sembri una bimba che sta per conoscere i nuovi amichetti dell'asilo.
Non capivo se fosse una presa in giro o un complimento. Così non risposi.
Io: -Quanto manca?
Lui sorrise. Capì che avevo svicolato con una domanda.
H: -Siamo arrivati. La casa verde mare sulla sinistra è la casa di mia zia.
Mi uscì una domanda senza pensare.
Io: -E tu dove abiti?
H: -Perchè? Mi vuoi venire a trovare?
Io arrossii e mi girai dall'altra parte. Lui ridacchiò.
H: -Comunque è quella casa bianca laggiù.
Rivolsi il mia visuale in quella direzione.
Era una casa bianca con un grande cancello nero e un viale ricoperto di pietre e di fiori che porta ad una porta nera con una finestrella a rombo al centro.
Mi accorsi che quella era l'unica casa bianca del quartiere. Le altre erano tutte sulle tonalità pastello. "Harry deve essere benestante..."
Entrammo in uno spiazzale fuori la casa della zia di Harry. Scendemmo dall'auto e passammo dal giardino fino ad arrivare in veranda. Lì c'erano una signora sui 35 anni, la zia di Harry presumo, ed una ragazza molto giovane che ancora non conoscevo. Erano sedute vicino ad un tavolo bianco con delle tazze di té. La ragazza più giovane aveva dei libri in mano. Era alta e bionda, portava degli occhiali sottili neri ed era vestita con una gonna blu scuro ed una camicia bianca. Sembrava una di quelle persone serie e perfette.
Entrambe si girano verso di noi. La signora più anziana, presumo sempre la zia di Harry, si avvicinò e ci salutò.
Zia: -Ciao cicciolo di ziaaaa!! Come staiii?
Harry sorrise un po' a disagio.
H: -Ciao zia. Bene. Ti ho trovato una ragazza che può stare con i piccoli.
La zia e Harry sciolsero il loro abbraccio e guardarono verso di me. Mi imbarazzai. Senza accorgermene iniziai a fissarmi i piedi. "Piedi piedini, coperti da calzini, Amici delle scarpe e amiche delle sciarpeeee!"
Zia: -Ciao cara, come ti chiami?
Alzai immediatamente lo sguardo per non essere maleducata.
Io: -Salve signora. Mi chiamo Jessica. Jessica Horan.
La zia mi diede una pacca sulla spalla, persi per un istante l'equilibrio e mi sporsi in avanti.
Z: -Ma quale signora! Puoi chiamarmi semplicemente Adelaide. E benvenuta nella mia casa, cara.
La ragazza bionda si alzò. Mi fissava. Anzi fissava sia me che Harry.
Z: -Lei è mia figlia. Alice (Letto in inglese)
Alice: -Piacere. Sono la cugina di Harry nonché sorella maggiore delle bambine che dovrai accudire.
Le sorrisi amorevolmente.
Io: -Farò del mio meglio per prendermi cura di questi bambini. Le assicuro.
Alice: -Naturalmente non ti abbiamo ancora assunta. Dovrai prima superare questa giornata come prova.
Abbassai lo sguardo imbarazzata.
Io: -Si, mi scusi.
"Cominciamo bene. Credevo fosse più gentile dall'aspetto. Questa è la prova che l'apparenza inganna." Guardai Harry. Lui prese a parlare.
H: -Sono sicuro che andrà benissimo. Io stesso ho visto l'entusiasmo che ha avuto quando gli ho detto che poteva lavorare qui. E so che le piacciono i bambini.
Alice guardò male Harry
A: - Ma è la tua fidanzata?
Harry rimase qualche secondo in silenzio.
H: -No, ma è una mia amica da molto tempo. E poi sarò io stesso a stare con lei i primi giorni così da farle vedere come funziona qui.
La ragazza mi guardò male. " Ma che vuole questa? Sono qui da cinque minuti e già mi odia?? E poi Harry che dice che siamo amici da molto tempo quando ci conosciamo da una settimana." Quest'idea mi fece scappare una piccola risata. Poi finsi un colpo di tosse e tornai seria.
Zia: -Se sei una vecchia amica del nostro Harold, allora sei la benvenuta. Vieni dentro cara. Ti presento le bambine.
Mi girai verso Harry e lui mi fece l'occhiolino. La zia mi fece entrare dalla porta sul retro. In due secondi ci ritrovammo in una cucina enorme. Il bianco e il nero governavano la casa. Attraversiamo la cucina e arriviamo in soggiorno dove due bambine erano sedute su un divano color panna a giocare con il pongo.
Io sorrisi felice. "PONGOOOO!!"
Io amavo giocare con il pongo. Era una cosa che mi era sempre piaciuta fare fin da piccola e, a dir la verità, la faccio tutt'ora. La zia chiamò le bambine.
Zia: -Elsa, Alketa venite. Vi devo presentare una persona.
Una delle bimbe si alzò dal divano e corse verso di noi.
Z: -Lei e Jessica e sarà la vostra nuova babysitter.
Le salutai e sfoggiai il mio miglior sorriso.
Io: -Ciao. Mi chiamo Jessica.
Entrambe le bambine erano bionde chiaro.
Una delle bambine si avvicinò sorridendo.
Elsa: -Ciao. Io mi chiamo Elsa. Sono la più grande. Lei è Alketa.
Io guardai verso la piccola rimasta sul divano. Le sorrisi, lei si coprì il viso con un cuscino. Era un po' piu in carne della sorella e aveva degli occhi grandissimi e verdi che spiccavano sulla carnagione chiara e il cuscino bianco.
Elsa: -Scusa lei è un po' timida. Sono sicura però che pian piano farà amicizia con te.
"Che carina questa bambina. Credevo tipo di trovare delle pesti e invece sono un amore."
Zia: -Ok. Io vi lascio fare conoscenza. A dopo piccole. Vado a lavorare. Jessica tra un'oretta le piccole fanno il sonnellino pomeridiano almeno fino alle 4. Se vogliono, fagli fare merenda. Poi possono giocare quanto vogliono.
Io: -Si. A dopo signora.
Lei sorrise, salutò le bambine e se ne andò.
H: -Non venite a salutare?
Le bambine corsero verso Harry e lui le prese entrambe in braccio mentre loro lo riempivano di baci. "Awww. Se potessi farei gli occhi a cuoricino." Mi guardai intorno. Qualcosa mancava.
Io: -Ah ecco. Dove sono vostra sorella e vostro fratello? Non eravate 3 sorelle e un fratello?
Elsa: - Era e Rion stanno dormendo in camera.
Alketa: -Loro dormono sempre tanto.
La bambina che prima era timida ora era sorridente e spensierata.
Elsa: -Vi va di giocare con il pongo?
Io: -Siiiiiiiii!!
Harry mi guardò serio per poi scoppiare a ridere.
Elsa: -Ti piace giocare con il pongo?
Io: -Io amo giocare con il pongo! Lo sapete che sò fare un castello con il pongo?
Alketa mi guardò stupita.
A: -Davveroooo? Ce lo fai?
Io annuii contenta.
Io: -Avete tanto pongo colorato?
A: -Si aspetta. Lo vado a prendere tutto.
Alketa corse verso il piano di sopra.
Elsa: -Quanto è grande il castello che sai fare?
Io: -È abbastanza grande. Quando ero piccola io giocavo con i soldatini di mio fratello. Creavo il castello e facevo finta che loro erano le principesse che lo abitavano. Ahahah.
La piccola scoppiò a ridere.
Elsa: -Noi non abbiamo soldatini perchè qui siamo tutte femmine e Rion è troppo piccolo per giocarci.
Io ebbi un'idea.
Io: -Ragazze che ne dite di giocare alle principesse quando si svegliano i vostri fratelli?
Elsa saltò dalla gioia.
E: -Sisisisisi. Facciamo le principesse e
Harry fa il principe che ci salva tutte!
Io mi girai sorridendo verso Harry.
Io: -Cosa ne dici?
Lui annuii contento.
IoElsa: -Evvaiii!!!
Aspettammo l'arrivo di Alketa. Dopo un po' la vedemmo arrivare con una bambina per la mano e una busta nell'altra.
Alketa: -Elsa, la Era si è svegliata.
Elsa: -Evvivaaaa! Così possiamo giocare alle principessee!!
Io invominciai a saltellare.
Io: -Evviva!!
Alketa e Era ci guardarono spaesate. La più piccola si nascose dietro Alketa.
Elsa: -Jessica, lei è Era.
Lei era molto bassa e io molto alta, così per non farla sentire a disagio mi misi seduta per terra.
Io: -Ciao Era, mi chiamo Jessica. Se vuoi puoi chiamarmi Jes.
La piccola sorrise, ma non rispose.
Io: -Io e Elsa mentre voi eravate su abbiamo pensato che potevamo giocare alle principesse. Cosa ne dici?
La piccola si mise un dito in bocca ed annuii.
A: -Ma come si gioca?
Io guardai Alketa e le spiegai.
Io: -Allora. Avevamo pensato che potevamo fare le principesse e Harry ci veniva a salvare. Cosa ne dite?
Alketa rise.
A: -Ok. Ma Harry da chi ci salva?
Io la guardai dubbiosa.
Io: -Non ci avevo pensato! Vabbe lo faccio io! Io faccio il mostro cattivo che vi vuole mangiaaaareee! Correte a nascondervi in giardino così poi vi troverò, vi legerò e vi mangerò. E se Harry sarà bravo vi salverà e scapperete con lui come delle vere principesse. Ma ora... Andaaaaateeeee!!
Feci la voce più mostruosa che sapevo fare e le bambine corsero in giardino.
Harry scoppiò a ridere.
Io: -Ma allora ci sei. Mi ero quasi dimenticata che c'eri.
Naturalmente scherzai. Lui smise di ridere e iniziai io.
Io: -Dai scherzooo ahahahah
H: -Non sapevo che ci sapessi fare così tanto con i bambini.
Io: -Diciamo che me la cavo. Soprattutto perché sono femmine. Se erano maschietti era un po' più difficile. Ma al massimo avrei messo loro a fare i principi.
Harry mi guardò dolcemente.
H: -Sei davvero una ragazza speciale Jes.
Io arrossii. Poi cambiai argomento.
Io: -Harry, hai uno di quegli aggeggi che si usano per sentire se i bimbi piangono? Perchè vorrei andare a giocare in giardino per non svegliare il piccolo di sopra, però da fuori non si sente se piange e uno di quei cosi sarebbe utile.
Lui sorrise e prese un mini walkie talkie dal tavolino vicino alla tv. Lo afferrai e me lo attaccai alla cintura dei jeans.
H: -L'altro é gia di sopra.
Io: -Perfetto. E ora andiamo a giocare.
Io corsi in giardino e Harry mi seguì.*Dopo 30 minuti*
Legai tutte le bambine ad un albero con dello spago da cucina come corda e Harry stava arrivando con uno scolapasta in testa come elmo e una spatola di plastica da cucina come spada.
H: -Lascia stare le mie principesse lurido mostro!!
Le bimbe iniziarono ad urlare.
Bimbe: -Aiutaci principeeee!!
Feci la voce da mostro.
Io: -Non ti avvicinare principe! Loro saranno la mia cena e se non te ne vai, tu sarai il dessert.
Era: -Ehi Jes, ma io dovevo essere il dessert perchè sono piccola e dolce.
Noi tutti scoppiammo a ridere e poi continuai.
Io: -Allora sarai la verdura! Dopo tutto la testa da cavolo ce l'hai.
Mi trattenni per non ridergli in faccia, ma quando le piccole iniziarono a ridere io non riuscii a trattenemi.
Harry si stava trattenendo,ma faceva ancora la faccia da eroe.
H: -Mostro! Pagerai caro questo affronto! Prendi questo!
Harry fece finta di accoltellarmi con la spatola e mentre lo fece perse lo scolapasta dalla testa. Io feci finta di cadere, ma inciampai sullo scolapasta e mi aggrappai a Harry. Dopo un attimo ero con il sedere per terra e Harry era sopra di me. Il suoi occhi smeraldo si puntarono nei miei. Il mio cuore prese a battere forte e il mio respiro cominciò ad accellerare. Le sue labbra erano vicinissime alle mie. Sentivo il suo corpo su di me come uno scudo. Nessuno poteva toccarmi o farmi del male. Si leccò le labbra.
In quel momento avrei solo voluto rimanere così per sempre...Ultima cosa ragazze. Non so se lo avete notato ma ho cambiato la copertina della storia. Vorrei dare I crediti a dopedofoned. Grazie mille e al prossimo capitolo ♡
~ Paz
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I can't stop thinking about you |Harry Styles|~
Romance"Era una storia banale, o almeno sembrava così. Eppure quante cose sono successe, non immagini la mia felicità nel condividerle con te..." __________ Io non so come si chiamano gli spazi tra un secondo e l'altro, ma so che anche in quegli istanti, q...