L'aria fredda di Londra mi fece rabbrividire, mentre entravo nell'istituto e le mie mani stringevano forte i bordi della mia giacca per tenere il capo più stretto attorno al mio corpo e tenermi al caldo. Salii velocemente i gradini che erano troppo lussuose per quel luogo, facendo sembrare la struttura molto più elegante di ciò che era veramente all'interno. Le strade erano per lo più vuote, la temperatura rigida manteneva la maggior parte delle persone barricate in casa.
Una folata di aria tiepida mi colpì quando aprii le porte dell'istituto, il mio corpo fu immediatamente riscaldato, un sollievo per la bufera di neve che c'era fuori. Però il cambio di temperatura non accrebbe affatto la mia voglia di lavorare quel giorno. Poiché non appena girai l'angolo, vidi Harry Styles alla fine del corridoio, accompagnato da due guardie che stringevano a testa una delle sue braccia muscolose.
Non appena i suoi ipnotizzanti occhi verdi si posarono sulla mia figura, un ghigno sfacciato abbellì i suoi lineamenti. Mentre ci avvicinavamo mi fece l'occhiolino, come ci si aspetterebbe da uno che flirta al liceo, non da un pazzo criminale.
La sua seducente abitudine si accentuò quando passò la lingua rosa sulle labbra piene. "Ciao Louis,", disse. Il suono vellutato della sua voce roca mi sorprese, in poco tempo il ricordo che avevo di lui non le rese affatto giustizia.
Annuii, mormorando, "Ciao,", con un sorriso forzato, sentendomi un po' a disagio. Harry ridacchiò profondamente alla mia risposta, che mi irritò fottutamente. Avrei scommesso qualsiasi cosa che la sua intenzione era quella di sminuirmi. Lavoravo lì da tre mesi, ma attorno ad Harry non mi ero mai sentito più fuori luogo. E il fatto che mi facesse sentire agitato non faceva altro che farmi sentire ancora più agitato.
Scossi la testa, cercando di liberarmi dai pensieri sul ragazzo per una volta. Dovevo lavorare, e lui di sicuro non mi avrebbe distratto.
Percorsi frettolosamente la strada verso l'infermeria, Lori mi salutò con il suo solito sorriso affettuoso. Era seduta alla sua scrivania, a compilare dei documenti di qualche tipo. Con tutti i pazienti che venivano ammessi, rilasciati, o anche che morivano, le registrazioni che doveva fare erano infinite. "Hey Lori,", la salutai.
"Oh, Louis. Sono così felice che tu sia qui, potresti per favore andare a prendere Lilly, prendermi dei bendaggi in più dal deposito, controllare il piede di Buck e poi tornare in fretta per aiutarmi con Marise?"
"Tutto in quest'ordine?", domandai, un po' preso alla sprovvista dalla sua richiesta improvvisa. Per non parlare del fatto che ero ancora mezzo addormentato essendo solo le otto.
"Sì. Scusa caro, siamo davvero impegnati stamattina."
"Va bene, consideralo fatto."
"Grazie mille,", disse Lori, sollevata dall'avere un aiuto in più.
Quindi mi incamminai per il mio lungo viaggio per prendere i materiali e controllare i pazienti. Mi diressi verso il deposito e andai nel retro, e presi ciò che sperai fossero i giusti bendaggi. Superai una varietà di fruste e catene per prendere i rifornimenti medici, che mi fecero rabbrividire.
Era ripugnante quello che veniva fatto ai pazienti. Erano costantemente costretti ad obbedire, a volte venivano addirittura rinchiusi come animali. Venivano effettuate anche lobotomie, in cui in pratica un dottore picchiettava con un punteruolo dietro l'occhio, cercando di colpire un certo nervo che avrebbe dovuto far calmare e rilassare i pazienti. La maggior parte delle volte i loro tentativi di riportare un minimo di sanità mentale nei pazienti erano inutili, quindi veniva messa in atto solo sui pazienti più spietati; più come punizione che operazione per migliorare il paziente.
Oh, e come dimenticare l'incredibile terapia dell'elettroshock. Venivano scoccate delle scariche di corrente elettrica ai pazienti per sedarli, si potevano sentire urla agghiaccianti provenire dai pazienti fulminati, sembrava essere una pratica popolare che spesso i dottori infliggevano. A mio parere non era giusto, i pazienti dovevano essere trattati e curati in base al loro comportamento, non fatti impazzire ancora di più. Le punizioni erano diventate poco più leggere rispetto agli anni trenta e quaranta, ma non di molto.
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Psychotic (Larry Stylinson Version) - Italian Translation
Fanfiction“L’amavo non per il modo in cui ballava con i miei angeli, ma per il modo in cui il suono del suo nome sapeva far tacere i miei demoni.” -Christopher Poindexter ATTENZIONE! Questa storia non è mia. Io mi limito semplicemente a tradurla. Tutti i cred...