Capitolo 13

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"Muriel, ascoltami. Devi andare via dalla Terra adesso! Torna in Paradiso, ti voglio al sicuro"
"Ma Aziraphale io servo qui. Posso darvi una mano"
"No, non puoi. Nessuno può. Torna al sicuro"
E così Muriel scomparve.
L'angelo e il demone uscirono dalla libreria e sul marciapiede trovarono un biglietto d'oro.
"È un invito!"
"Che c'è scritto angelo?"
"Io Metatron, convoco tutti gli angeli al Saint James Park fra 5 minuti. Il secondo Avvento sta per avvenire"
"È una trappola!"
"Anche se lo è devo andare"
"Sei scemo? Dopotutto quello che ti hanno fatto?! Noi dobbiamo scappare, è la volta buona per andare su Alpha Centauri"
"Oh Crowley, quanto lo vorrei"
L'angelo gli prese le mani.
"Io ti amo, ma devo andare. Sono l'arcangelo supremo, se non presenzierò scopriranno il mio tradimento"
"Come se già non lo sapessero"
Aziraphale si allontanò dal demone per dirigersi verso il parco.
Appena arrivato Metatron lo accolse con un falso sorriso e si avvicinò a Michele e Saraquel.
"Cari angeli. Oggi è giunto il momento. Rivelerò il nome del portatore del Diadema, il prescelto.
Vieni Aziraphale"
L'angelo si paralizzò.
Tra tutti quei maledetti angeli quel bastardo aveva scelto lui. Ma ovviamente, lui era quello diverso e doveva essere annientato.
Azi fece qualche passo avanti. Le gambe li tremavano, non riusciva a parlare.
Metatron li poggiò il diadema sul capo.

.... Spazio per suspence...









Si contorse dal dolore. Si inginocchiò urlando per la disperazione, era troppo doloroso. L'oscurità di quel gioiello penetrava nel suo cuore lentamente.
Le sue ali divennero grigio scuro.
I suoi vestiti neri come la pece e i suoi occhi  rossi come le fiamme dell' Inferno.
Era irriconoscibile, era diventato un'arma letale senza volerlo.
Non riusciva più a ragionare, tutto quello che voleva adesso era distruggere tutto.

Continua...

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