Era la terza volta che posticipavo la sveglia, nascondendomi sotto le lenzuola del letto. Non avevo né voglia né intenzione di tornare in quella gabbia di matti chiamata scuola. Non mi era mai piaciuto andare a scuola e passare le mie giornate in mezzo a bambini viziati che facevano domande stupide "Come hai capito di essere lesbica?" "Hai una cotta per me?" "Come fai ad avere amiche femmine se poi ti innamori di loro", queste domande mi facevano perdere la pazienza. A scuola sapevano tutti che ero lesbica e mi andava bene, finché non iniziavano a farmi quel genere di domande.
Rimasi sdraiata nel letto a fissare il soffitto per una ventina di minuti, quando finalmente decisi che era ora di alzarmi. Mi feci una doccia veloce mentre ascoltavo un pò di musica. Mi misi una camicia bianca leggermente sbottonata e dei cargo verde militare, presi i miei anelli argento e me misi sulle dita. Scesi giù in cucina per fare colazione e poi mi incamminai verso scuola. Roma mi piaceva come città ma non vedevo l'ora di andarmene, volevo girare il mondo, esplorare nuovi posti e conoscere nuove culture. L'unica cosa buona dell'inizio della scuola, era che stavo iniziando il mio ultimo anno di superiori, tra nove mesi sarei stata libera. Non sapevo ancora cosa fare dopo le superiori, se iscrivermi all'università oppure viaggiare in giro per il mondo, ma non mi sarei occupata di quel problema in quel momento.
Quando arrivai a scuola e vidi le persone con cui avrei dovuto passare le mie giornate per il prossimo anno mi venne voglia di girarmi e tornarmene a casa, ma non potevo, avevo già perso un anno di scuola quando mi avevano bocciata due anni fa e non avevo intenzione di rimanere in quel posto per un altro anno. Le persone in questa scuola non mi piacevano, erano tutti uguali, le ragazze erano la brutta copia dei personaggi di Gossip Girl, venivano vestite a scuola con gonne corte e camicette praticamente trasparenti, i ragazzi invece erano bambini che dimostravano diciotto anni ma mentalmente ne avevano quattro.
La mattinata continuò tranquilla e dopo scuola potevo finalmente tornarmene a casa. Quando arrivai a casa mi misi la tuta e guardai un film, amavo passare i pomeriggi così standomene sola in camera mia con un buon spuntino e un bel film da guardare. La maggior parte dei miei pomeriggi li passavo così oppure a leggere in camera mia, lo facevo per scappare dalla realtà, per scappare da quel mondo di merda in cui mi trovavo. Dopo il coming out avevo avuto la mia famiglia dalla mia parte, ma non le mie amiche, praticamente tutte mi abbandonarono perché avevano paura che mi potessi innamorare di una di loro. Rimasi sola a sedici anni, senza nessuno a parte la mia famiglia, all'inizio era stata dura ma poi mi ci ero abituata. Perciò i miei pomeriggi li passavo in camera mia oppure andando a correre per sentirmi viva. Qualche serata la passavo in alcuni locali per ragazzi gay dove conoscevo delle belle ragazze e quasi tutte le serate finivano con me sdraiata da qualche parte per il locale e una ragazza sopra di me con cui mi limonavo. Era una cosa che avevo fatto molto spesso dopo essere stata abbandonata da tutti, perché mi sentivo sola, adesso in realtà non lo facevo più tanto spesso, forse una o due volte al mese.
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Detention Hearts
Chick-LitBlair è una ragazza vivace, solare e dolce. Dopo aver passato molti mesi chiusa in casa sua per via della depressione, decide di voler tornare a vivere e volendo godersi al meglio l'ultimo anno di superiori senza troppi problemi, ma sarà possibile...