Le sette di sera giunsero in fretta per Izuku e Katsuki, che si allenavano con una foga tale da essere zuppi di sudore nonostante il clima freddo.
«Kacchan, possiamo fermarci qui per oggi?» chiese il verdino con il fiato corto, «Vorrei farmi una doccia.»
«Che rammollito che sei.» lo schernì il maggiore, le braccia incrociate al petto, «Non avevi detto che volevi allenarti fino a tardi.»
«Che puntiglioso che sei, però per cena vorrei sembrare una persona decente, non un agglomerato di sudore ambulante. E poi scusa, tu non hai un appuntamento stasera?» chiese Izuku interdetto.
«Non sono affari tuoi.» gli urlò contro il biondo.
«Io credevo che alla fine con Kirishima-kun...» ma le sue parole vennero interrotte.
«Ho detto che non sono...» ma la frese a metà sfumò, «...in che senso Kirishima? Cosa centra adesso capelli di merda?»
«Davvero tu?» lo stupore si dipinse sul volto di Izuku che preso dallo sconforto e dallo sgomento si spiaccicò il palmo della mano sulla fronte, «Sei veramente tonto su certi argomenti.»
«Io non sono tonto, ora spiegami cosa c'entra.»
«Ma non ti sei accorto di come c'è rimasto male oggi in classe quando non lo hai invitato stasera? Pensavo che quando sei uscito gli sei corso dietro per chiederglielo.» disse il verdino avvicinandosi a lui, «Cosa hai fatto invece? Sei andato a farti una sega in bagno pensando a lui?»
Un leggero rossore si diffuse sulle guance di Katsuki che distolse lo sguardo in fretta.
«Io non faccio certe porcherie, le lascio a voi merde.» rispose facendo di nuovo volare la mano del verdino contro il proprio volto.
«Sei tonto veramente.»
«Io non sono tonto.»
«Invece lo sei, perché sei qui con me invece che essere con Kirishima-kun ad organizzare il vostro capodanno insieme.» lo ammonì puntandogli un dito sul petto, facendogli più male che poteva.
«Tra me e capelli di merda non c'è nulla. Non vorrebbe mai un violento come me.» la voce un sussurro che appena udibile fece sospirare Izuku per la frustrazione.
«Perché non corri da lui e gli chiedi cosa prova? Oppure hai troppa paura e ti stai cagando addosso al solo pensiero.» e il suo tono divenne di sfida, cosa che sapeva avrebbe fatto scattare l'amico.
«Vedrai se non ho le palle per fare questa stronzata.» strillò producendo leggere esplosioni incontrollate.
«Allora dopo voglio una prova che glielo hai chiesto. Diciamo una foto di voi due abbracciati?» propose il verdino, il mento stretto fra il pollice e l'indice, pensieroso.
«Non mi tirerò indietro nerd di merda. Ti farò vedere io.» e nel dirlo si avviò lontano dal verdino che invece lo guardò contento.
Katsuki era arrivato davanti alla camera di Eijirou con ancora più fiatone e sudore di quando non fosse partito, si era detto che farsi una doccia avrebbe contribuito a far passare il coraggio che ora lo stava pervadendo.
I colpi del suo pugno si abbatterono sul legno della porta con un po' troppa grinta, forza d'animo che perse non appena questa si spalancò e il volto sorridente del rosso s'incupì vedendolo.
«Oh, ciao Bakubro.» disse il maggiore cercando di mantenere il sorriso, «Cosa ti porta qui?»
«Fammi passare.» e lo spinse da parte per entrare nella stanza, iniziando a percorrerla con lunghe falcate, tutto per calmare l'agitazione che lo squassava.
Eijirou gli lasciò l'accesso fissandolo stranito, chiudendosi la porta alle spalle con un'alzata di spalle.
«Izuku mi ha detto una cosa che mi ha fatto riflettere.» iniziò a dire il biondo non sollevando mai lo sguardo da terra e non fermando mai la sua marcia, «Allora mi sono chiesto se non fosse il caso di verificare.»
«Forse è più giusto dire che se non te lo avesse fatto notare e non ti avesse costretto a venire qui non saresti mai venuto?» e si andò a sedere sul proprio letto, sperando in cuor suo che finalmente fosse arrivato il giorno.
«Non è un cazzo vero.» strillò puntandogli un dito contro, ma il rosso aveva sollevato il cellulare in cui svettava un messaggio del verdino con su scritto: "Mi ringrazierai domani".
Una bestemmia lasciò le labbra di Katsuki.
«Allora è vero?» chiese fermandosi e abbassando di nuovo lo sguardo, imbarazzato da morire.
«Tu che dici?» chiese Eijirou alzandosi in piedi e avvicinandosi a lui, la mano protesa a sfiorargli il braccio.
«Che ne so io? Non sono bravo in queste cose. Io sono più un tipo fisico.» rispose il biondo tra urla e gesti convulsi, «io so combattere, non so un cazzo di emozioni e cose così. Me lo si deve dire in faccia.»
«Allora, mi piaci.» disse il rosso cogliendolo completamente alla sprovvista e zittendolo allo stesso tempo, «Trovo che tu sia estremamente virile, ma allo stesso tempo mi piace il tuo lato sensibile e vulnerabile.»
«Io...io...» provò a dire il minore, le guance in fiamme e gli occhi spalancati per lo stupore.
«Mi piace quando urli come un dannato, ma anche che tu sia così sveglio...tranne quando si tratta del fatto che mi piaci.»
Katsuki si sentì il petto scoppiare, il cuore che martellava furiosamente e che sembrava voler prendere come via d'uscita la sua gola, impedendogli di articolare alcunché.
«Ora che te l'ho detto, vuoi dirmi se anche tu provi qualcosa per me?» gli chiese sentendo un peso crescergli nel petto ogni istante che passava senza che l'altro rispondesse.
Ma ad un tratto, sembrò che il suo cervello esplodesse e con esso la sua voce che arrivò a lui come uno strillo.
«Cazzo, sì che mi piaci. Porca troia, avevo solo paura che tu non provassi lo stesso.» l'urlo con cui il biondo si dichiarò fece sciogliere il cuore del rosso che rise felice mentre lo avvolgeva con le proprie braccia in un abbraccio di ferro.
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Happy New Year
FanfictionTre coppie, la notte di capodanno. Una One Shot per augurarvi il buon anno.