Amore eterno a capodanno?

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La torta sopra il tavolo era stata mangiata solo in parte, l'altra era spalmata sul corpo di Izuku che, sdraiato sul divano, fissava fuori dalla finestra dell'appartamento in centro del suo sensei.

«I fuochi d'artificio sono sempre bellissimi.» disse il verdino con un sorriso tranquillo a solcargli il viso, «Però se li vedessi tutti i giorni dell'anno credo che mi stancherei.»

«Stai insinuando che sono meno attraente perché mi vedi tutti i giorni?» chiese Shota accarezzandogli un fianco, il volto posato sul suo ventre macchiato di panna che gli stava sporcando la guancia.

«Questo non potrebbe mai succedere, le emozioni che mi fa provare sono più forti della semplice meraviglia e durano molto di più di uno scoppio in cielo.» rispose il minore giocherellando con una ciocca dei capelli dell'uomo.

«Ma che belle parole profonde.» e si alzò per ammirare il bel corpo nudo del minore, «Però, ora che ci penso, oggi mi avevi detto che volevi vedere i fuochi d'artificio con il mio cazzo dentro di te. Credo che abbiamo anticipato il momento.» gli fece notare andando a toccare la sua apertura fra le natiche, colante di seme per le ripetute volte in cui il corvino era venuto dentro di lui.

Izuku alzò una gamba e la fece posare sulla spalla del maggiore che prese ad accarezzarla e a mordicchiarne il polpaccio.

«Non è invece che sarà lei a stancarsi di me ora che stiamo insieme?» domandò il verdino, «Dopotutto lei potrebbe avere chiunque voglia e io sono solo uno dei suoi tanti studenti, anche troppo problematico come dice sempre.»

«È proprio te che voglio, altrimenti non ti avrei sopportato per due anni e ora che hai l'età per stare con me, ho intenzione di dirlo al mondo intero.» rispose Shota chinandosi avanti, piegando la gamba del minore e portandogliela contro il petto, «Vedrai che fra pochi mesi, quando quel diploma sarà fra le tua mani, tutti sapranno che non sei più disponibile.»

«Mi sta reclamando per caso?» rise avvolgendo il volto serio dell'uomo fra le mani sfregiate e ne accarezzò la cicatrice sotto l'occhio, percependone la pelle sottile.

«A tutti gli effetti.» e con una mano frugò fra i cuscini del divano su cui erano sdraiati, estraendo una custodia quadrata in velluto nero.

«Shota, cosa stai facendo?» domandò quando lui gliela aprì davanti gli occhi.

Una coppia di fedi color argento, splendevano all'interno.

«Le ho fatte fare in titanio, così anche durante i combattimenti o gli eccessi del tuo quirk, non si romperanno o rovineranno.» disse il corvino afferrandone una e porgendo l'altra mano per prendere quella del minore che gliela porse immediatamente.

La fascetta scivolò sul dito di Izuku con scioltezza, occupando perfettamente il suo posto.

«Questo vuol dire che è per sempre.» bisbigliò il minore osservandola con una grossa lacrima che gli si stava affacciando all'angolo dell'occhio, la gioia lo investì con la forza di una bomba, «Questo vuol dire che non cambierai mai idea e che mi amerai per sempre.»

«Per tutto il tempo che avremo a disposizione e anche oltre se credi nella reincarnazione, ma sì, per sempre.» rispose Shota che non fece in tempo a terminare di parlare, con un'onda verde lo travolse, facendolo cadere a terra nello stretto spazio a ridosso del tavolino davanti il divano.

«Ti amo da morire.» pianse Izuku venendo avvolto dalle braccia dell'uomo.

«Anch'io e buon anno.»

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