parole: 1272
"[...] La leggenda narra che il nostro mondo un tempo era unificato sotto un solo re, di provenienza sconosciuta e di cui si sa quasi nulla, che per volere di pace strinse un patto con ogni popolo che occupava la terra così da poter vivere in pace. Col passare delle generazioni, però, i suoi successori distrussero gradualmente questa pace. Gli ultimi quattro discendenti da quel re glorioso non sono mai riusciti a salire al potere; due di loro vennero gettati in mare, il maggiore venne mandato al rogo dal padre stesso e il minore venne rinchiuso in una cava su una montagna. Con la morte dei loro genitori la stirpe finì. Una profezia però confermò che questi figli fossero ancora vivi e che la loro ascesa sarebbe stata ciò che avrebbe salvato tutti gli esseri dalla morte, ma di loro non è stata ancora trovata traccia.[...]"
<Izuku tesoro, togli il naso dai libri, i tuoi amici ti stanno cercando!> venni risvegliato dalla voce di mia madre che aveva sentito il suono di un corno, era il mio richiamo per partire, così posai il libro sulla mensola e guardai fiero la mappa stesa sulla scrivania, avevo passato anni a cercare i discendenti di questa famiglia e penso che finalmente ne ho trovato uno.
<Arrivo mamma!> dissi, rotolando la mappa e mettendola nella mia borsa, scendendo poi di corsa le scale.
La vita di molte persone a me care fu strappata via dai vari popoli in conflitto, ma non avevo sete di vendetta, bensì di porre fine a tutte queste tragedie portando il mondo al suo antico splendore. mia madre piangeva ogni notte pregando agli spiriti di proteggermi, le rimanevo solo io al mondo e aveva paura di perdermi, mi faceva male vederla stare così ma questo mio pazzo sogno sarebbe stata la causa della mia morte se fosse stato necessario.
Salutai mia madre e, dopo infinite raccomandazioni e lacrime, mi lasciò andare, così corsi subito al punto d'incontro ad una cascata vicino casa nascosta dal fitto sottobosco, lì mi davo appuntamento con dei miei amici che come me volevano imbarcarsi in questa pazza avventura. Arrivato, vidi subito Eijirou; lui era un ragazzo dai capelli rossi che vedevi da miglia di distanza, con imponenti ali rosse sulle spalle e dei denti affilati come lame, proveniva dal regno dei draghi, uno dei regni più violenti ma anche più antichi, sono dei mutaforma e sono capaci di far tremare la terra sotto le loro zampe con un passo, ci era molto utile come alleato poiché era un mezzo di trasporto eccellente.
Accanto a lui c'era Katsuki, il principe del regno dei barbari, era un ragazzo biondo piuttosto in forma e che girava sempre mezzo nudo nonostante il tempo se non per un mantello rosso sulle spalle con della pelliccia intorno al collo, la sua gente è conosciuta per avere i migliori spadaccini sull'intera faccia della terra, era un ragazzo molto impulsivo ma aveva un debole per Eijirou anche se non lo ammetteva mai, ci tornava utile poiché ci copre le spalle, non tutti siamo capaci a tenere in mano una spada.
Sedute a terra, invece, c'erano Ochaco e Tsuyu, una maga e una fata, i loro regni si affiancavano sempre poiché entrambi avevano a che fare con la magia: Ochaco, una ragazza dai capelli castani e corti, era abile nel crearci vari aiuti nei nostri viaggi solo che ci provava con me un po' troppo; Tsuyu, invece, era una ragazza con lunghi capelli verdi tenuti sollevati da terra con un fiocco all'altezza della fine della schiena, conosce le leggi della natura e ci aiuta a muoverci senza essere visti da qualcuno che potrebbe compromettere il nostro obbiettivo.
Concentrati in duello c'erano Iida e Momo, entrambi guardie reali del regno delle tenebre, erano abili strateghi e ci guidavano lungo le terre al sicuro da ogni pericolo a loro conosciuto: il primo era un ragazzo dai capelli di un blu lucido, era in forma e sempre accompagnato dalla sua spada senza un graffio nonostante l'avesse usata per tutta la sua vita; la ragazza invece era alta dal corpo slanciato e piuttosto virtuoso, capelli corvini lunghi che teneva legati in una coda alta, era un'armeria ambulante poiché teneva anche negli stivali dei pugnali, e come Katsuki anche lei aveva un mantello rosso sulle spalle, solo senza pelliccia.
Poi c'ero io, capelli verdi come un cespuglio, piuttosto basso rispetto agli altri, una spruzzata di lentiggini sugli zigomi, venivo dal regno degli eruditi, ovvero piccoli villaggi sparsi per il mondo e ci gestiamo a nostro modo, non abbiamo re o regina, eravamo una famiglia, ed io e mia madre eravamo gli unici rimasti in quella zona che precedentemente fu rasa al suolo durante una battaglia fra il regno delle tenebre e quello dei barbari, vicini a noi.
<Midobro!> mi salutò Eijirou felicemente, al che io risposi con un sorriso <ciao Ei, è tutto pronto per partire suppongo> dissi, guardando gli altri con delle borse a tracolla.
<Esattamente, aspettavamo solo te, dovrai guidarci fino a lì..speriamo che tu abbia ragione, se troviamo veramente uno dei discendenti del Grande Re possiamo essere sicuri che vinceremo l'approvazione di tutti> annuì alle sue parole, poi richiamai tutti a raccolta e ci spostammo su un campo di lavanda, dove Eijirou poté diventare un maestoso drago carminio.
Salimmo tutti sulla sua schiena e iniziammo questo pazzo viaggio verso l'ignoto.Nel mentre che solcavamo i cieli mi fermai a pensare a come sarebbe stato bello un mondo unito..questa nostra cerchia si univa in segreto, le loro patrie non gli permettevano di fraternizzare col nemico, solo mia madre era d'accordo poiché non voleva che rimanessi da solo e non ha mai creduto che fossero delle brutte persone, così ci aiutava come poteva ad incontrarci e a fare varie spedizioni..ha fatto tanti sacrifici per me, il minimo che potrei fare è ridarle il tempo perso con la propria famiglia da cui è stata separata per le guerre. Sarebbe semplicemente da sogno poter vedere la felicità nei poveri animi che non sanno perché combattono, darebbe una pace enorme a tutti e rispetterebbe le salme perse su quei campi, non calpestarli costantemente sovrapponendo altri corpi dagli occhi sofferenti.
Vidi scorrere gli alberi sotto di noi, sembrava un prato enorme ma più ricco, più vivo grazie a quelle piccole creature che facevano capolino sentendoci passare sopra di loro. Era poca la vita rimasta allo stato brado, e ognuna di quelle piccole creature aveva negli occhi una tristezza strappalacrime, non avevano motivo di soffrire così, nessuno doveva soffrire per l'egoismo di menti preistoriche.Arrivammo sopra la montagna, l'aria era gelida ma con una boccata potevi respirare meglio, sentivi l'odore della libertà, ormai queste terre erano state abbandonate poiché le loro popolazioni sono state sterminate ma nessuno aveva la voglia di mettere piede qui sopra. E lì la vidi, l'enorme parete di ghiaccio, nel quale una piccola crepa, in cui entrammo in groppa ad Eijiro con cautela, costituiva l'entrata ad una caverna dalle pareti cerulee. Scendemmo dal drago e iniziammo a guardare in giro, la caverna era piuttosto grande perciò sarebbe servito del tempo per guardare ovunque. La luce penetrava dentro facendo brillare qualsiasi cosa all'interno, ma notai un raggio in particolare che indicava qualcosa, era spostato rispetto agli altri, così lo seguì.
Mi guidò attraverso stretti cunicoli bui e corridoi stretti, finché non arrivò fino ad una sorta di giardino innevato pieno di candidi fiori che spuntavano dalla neve, e al centro si ergeva un parallelepipedo perfetto di ghiaccio.Per sbaglio tolsi della neve dalle pareti, e una fioca luce rivelò la salma di un ragazzo intrappolato all'interno della forma.
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✿ Dawn of the day - tddk fantasy au ✿
RomanceIzuku Midoriya, un giovane ragazzo sempre alla ricerca di nuove avventure, si era concentrato su un solo mistero che era irrisolto molti anni orsono, così quando trovò una via prese la su fidata sacca, qualche razione di cibo e con la sua combriccol...