Riconoscersi

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La scuola era finita da  più di un mese, il caldo torrido assaliva Roma come pochi anni prima di allora, Dante si era ripreso da l'intervento e aveva finito la fisioterapia, sembrava essere tornato tutto alla normalità, tranne che per Simone.

Quel ragazzo riccio con i suoi occhi grandi stava passando forse l'estate più brutta della sua vita fino a quel momento, Floriana era tornata a Glasgow, quella già era una grande mancanza per lui. L'estate in per se per lui era una tortura, il caldo, il sudore, la pelle appiccicosa , preferiva di gran lunga l'inverno o ancor meglio l'autunno. Con i suoi maglioni caldi e le coperte che lo coccolavano mentre guardava qualche serie televisiva.

Da quando Mimmo era partito la malinconia che lo assaliva ogni volta era tanta, sembrava che niente andasse come doveva, sembrava che il mondo ce l'avesse con lui, forse è quello che pensavano la maggior parte degli adolescenti, ma per lui sembrava essere proprio la verità.

Da quando Anita e Dante erano tornati insieme, la donna aveva deciso comunque di non tornare a vivere con loro, anzi aveva colto la palla al balzo per andare a vivere con Viola e Manuel, ed è stato in quel momento che una altra certezza per Simone svanì, nell'ultimo anno Manuel era cambiato, forse la vicinanza di Nina, forse il trasferimento, ma sta di fatto che dopo che Simone gli aveva raccontato di quello che c'era stato con Mimmo, Manuel era diventato diverso, era presente, quello sempre se uno aveva bisogno dell'altro bastava una chiamata, ma alla fine però i problemi di Simone passavano sempre in secondo piano, perché prima c'erano le paranoie, i litigi con Nina, i problemi economici, le discussioni di Dante ed Anita, i disagi di Viola e poi forse dopo tutto c'erano i bisogni di Simone.

Quella mattina di inizio Agosto non c'era nessuno in casa Balestra, nonna Virginia era uscita a fare la spesa con Dante, Simone si trovava da solo nella grande piscina che in occasione della stagione era stata ripulita e riempita, dopo qualche tuffo uscì dall'acqua e si stese sull'asciugamano blu al bordo della grande vasca, fissava il cielo limpido , non riusciva a tenere gli occhi ben aperti per via del sole, quindi li chiuse e nella sua mente iniziarono a tornare i ricordi dei momenti passati con Mimmo, i suoi occhi dolci e i suoi baci inizialmente insicuri ma che alla fine lo facevano sentire al sicuro, ma per fortuna il suono del cellulare lo portarono alla realtà, rispose

«Simò do stai?» riconobbe la voce di Manuel

«Sto a casa»

«Sto a venì»

la chiamata terminò senza aggiungere nient'altro.

Dopo una mezz'ora Simone se ne stava ancora disteso a prendere il sole, quando ad un certo punto si accorse che il sole era come scomparso, spostò la testa all'indietro e vide Manuel che lo fissava senza dire nulla, indossava dei pantaloncini di tuta garzati di colore grigio ed una canottiera nera ed esclamò

«Ao il sole mesà che te dà alla testa a te»

«Perchè?» rispose Simone mettendosi seduto e facendo spazio all'altro ragazzo che si accomodò vicino a lui

«T'ho mandato dieci messaggi da sta mattina, il telefono ce l'hai pe sport»

«E Mo stai qua, dimmi»

«Ho litigato co Nina»

«Sta volta che hai fatto? Non l'hai accompagnata dal parrucchiere?»

Simone gli rimproverava sempre il fatto che facesse tutto quello che le chiedeva lei, non diceva mai di no, anche quando non gli andava bene qualcosa stava zitto e questo non faceva proprio parte del suo carattere

«Eh quasi, perché non me la so sentita de andà co lei al mare co la figlia e i genitori adottivi»

sul volto di Simone comparve un mezzo sorriso, ma non rispose, i suoi piedi si muovevano in modo circolare nell'acqua ed il suo sguardo era intento a guardare quei movimenti

Bastava - SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora