Prologo: We fell in love in October

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"A Manu' e dai, lasciame sta"
"Non te sto a fa nulla, te sto solo a di' che andattene a Bologna nel giro di du giorni me sembra na grande stronzata, ma cazzi tua eh"
"Come se lo avessi deciso io poi, devo andare per un seminario, mica per sport"
"E non lo sapevi fare qua? Sto seminario de chissà cosa?"
"A quanto pare no, sennò rimanevo qua no? Che dici?"
"Cazzi tua, tanto quello che rimane qui come uno stronzo appena scaricato so' io" Simone roteò gli occhi, già annoiato dalla piega che stava prendendo quella specie di discussione
"Ao io non lo rifaccio sto discorso, piagni da solo"
"Eh certo, come no".

Simone, ormai quasi ventunenne e all'università, stava preparando la valigia per stare un mese a Bologna, città che l'ha sempre affascinato per la sua storia e l'aria quasi romantica, per un seminario della sua facoltà: scienze chimiche.
Erano passati solo due anni dalla fine del liceo, anche se sembrava molto meno; nel profondo ancora si sentiva quel diciassettenne in preda agli ormoni che faceva solo stronzate, una dopo l'altra. E poi erano passati almeno quattro anni da quando ha conosciuto meglio Manuel, il suo, ora, amico più fidato col quale ancora condivide la villa Balestra.

Manuel è rimasto sempre uguale a se stesso, stronzo, paranoico, sarcastico e con uno strano amore per le rapine e tutto ciò che potrebbe metterlo in carcere.
Simone ancora si chiede come abbia fatto a non finirci.
"Ma che per caso ti preoccupi che vado da solo a Bologna?" Era da qualche minuto che Simone ci pensava, a quella domanda, e gli faceva molto ridere il pensiero di Manuel preoccupato come una madre per il suo amico, per di più grande e vaccinato
"Non preoccupato, solo mi pare strano che da un giorno all'altro vai"
"Te l'ho detto almeno un mese fa"
"A me non sembra"
"Aridaje..." Simone lasciò perdere l'argomento, concentrandosi a mettere in valigia le ultime cose, per poi poterla chiudere la mattina dopo
"... Guarda che se sei geloso puoi venire con me eh, a patto che smetti di fare la mamma chioccia e di lamentarti per quella che t'ha scaricato"
"Io non sono geloso, sto così bene a Roma. A Bologna me taglierei le vene"
"E allora nessun problema"
"Esatto"
In quell'esatto istante vennero chiamati entrambi a cena, di conseguenza scesero le scale senza dirsi una parola, per poi sedersi vicini con affianco nonna Virginia, mentre Dante e Anita si trovavano di fronte a loro

"Domani parti, vero?" Chiese allora Anita, mentre prendeva una coscia di pollo che era al centro del tavolo
"Sì, alle dieci"
"Devi essere emozionato, Bologna è proprio bella, mi sarebbe piaciuto viverci"
"Roma è nettamente superiore ma', dai. Roma è qua, Bologna è qua" Rispose Manuel, imitando con le mani la superiorità di Roma rispetto a Milano
"E se lo dice Manuel Ferro..." Tutti ridacchiarono al commento di Dante, pungente ma pur sempre divertente
"Sicuro di avere tutto tesoro? Vuoi che ti faccio qualcosa da portare?" Nonna Virginia ripetè quella domanda che faceva da almeno una settimana, a cui Simone rispondeva sempre con un 'Non ti preoccupare nonna, sto bene'
"Non preoccuparti, ho tutto" E infatti, così rispose
"Sei sicuro? Mi fai preoccupare! Milano è lontana eh, e stai via un mese!"
"Non facciamo i tragici, vado a Bologna, mica in Africa"
"Stai attento Simone, per piacere" Al contrario della nonna, questa era la prima raccomandazione di Dante, il padre di Simone, riguardante quel viaggio
"Certo. E poi non sarò completamente da solo, sto coi miei colleghi"
"Ah che culo..." Commentò Manuel, doveva essere sottovoce, ma a quanto pare Anita lo sentì, visto il calcio che gli diede sotto al tavolo
"Ripeto, se ti dà così fastidio vieni, il posto lo troviamo per te" Manuel nemmeno rispose a quella provocazione, lasciando sul volto di Simone un sorrisetto divertito.

La cena passò veloce, con qualche altro commento sugli argomenti più disparati, e senza neanche rendersene conto erano già le dieci del giorno dopo, Simone era sui binari del treno con la sua valigia e i suoi colleghi di università, aspettando il treno diretto a Bologna.

› tango ; simmo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora