"Fuoco.fuoco ovunque.ogni cosa attorno a loro bruciava e si tramutava in cenere sotto quelle ardenti fiamme che circondavano l’intero edificio.
Gridavano,piangevano,cercavano disperatamente aiuto.
Erano stati avvertiti,non dovevano sfidare il loro destino o ne avrebbero pagato entrambi le conseguenze.
Avevano forzato l’unica cosa che sarebbe dovuta rimanere al proprio posto.
L’avevano fatto per amore o perchè semplicemente non potevano vivere l’uno senza l’altro.
Non erano anime gemelle,non si completavano a vicenda,ma erano stati pronti a tutto pur di restare insieme,fino a quella notte."La nostra storia ha inizio nella grande città del paese del Sol Levante,Tokyo.
Era lì che abitava Shoto Todoroki,figlio dell’imprenditore più importante di tutto il Giappone:Enji Todoroki.
La famiglia Todoroki era a capo di una delle aziende automobilistiche più conosciute a livello globale da intere generazioni,e questo permetteva sia a lui che ai suoi tre fratelli di poter vivere una vita molto agiata.
Ma purtroppo i Todoroki non erano l’esempio di famiglia perfetta:il padre di Enji organizzò un matromionio combinato con la figlia di un imprenditore molto conosciuto in Asia per espandere i propri affari.
Da questa unione nacquero quattro splendidi bambini:Toya,Fuyumi,Natsuo e infine Shoto,che però non ebbero un’infanzia semplice.
Enji non aveva avuto un padre amorevole e una madre presente,così decise di fare con i suoi figli quello che i suoi genitori avevano fatto con lui,trascurandoli e privandoli di ogni forma di divertimento.Ripose tutta la sua fiducia in Shoto,in lui riusciva a vedere il futuro leader dell’azienda di famiglia,così decise di allontanarlo dai fratelli e di occuparsi personalmente della sua educazione riempiendolo di grosse responsabilità sin dall’età di cinque anni.
Col passare degli anni la moglie iniziò a stancarsi dei continui abusi di Enji verso i propri figli e un giorno,perdendo la coscienza di sè,scaraventò una tegliera a gas piena d’acqua bollente sul viso del più piccolo che creò un grosso ematoma attorno all’occhio destro del bambino.
Enji in quel gesto trovò l’occasione perfetta per sbarazzarsi della moglie e,facendo credere a tutti che fosse pazza,la rinchiuse all’interno di una casa di cura non permettendo a nessun familiare di farle visita.
Tutta la situazione non fece altro che turbare Shoto talmente tanto che finì per chiudersi in sè stesso,diventando così la marionetta di Enji.
più Shoto cresceva seguendo il modello di perfezione impostogli dal padre,più si sentiva inutile e vuoto.Avrebbe tanto voluto andare contro la persona che per anni gli aveva rovinato la vita,ma si sentiva impotente davanti a suo padre,uomo dal carattere autoritario dai capelli rossi e occhi freddi come il ghiaccio,sempre pronti a giudicarlo e ferirlo.
Le uniche cose che aveva in comune con lui erano l’occhio destro ed i capelli rossi,erano sempre stati lì a ricordargli che non poteva scappare dal destino che era stato scritto per lui.
Aveva conosciuto due ragazzi della facoltà di medicina,Iida Tenya e Ochaco Uraraka,e la sua unica amica d’infanzia che frequentava la sua stessa facoltà,Momo Youyorouzou.
Conobbe anche un giovane poliziotto che si aggirava spesso nei pressi dell’università,Izuku Midoriya,che in poco tempo divenne il suo più grande amico;talmente tanto che lo presentò anche ai suoi fratelli.Tutti loro,come lui,facevano parte del suo stesso contesto e avevano vissuto in situazioni molti simili alla sua:Midoriya era stato abbandonato dal padre quando era ancora piccolo,Tenya faceva parte di una famiglia di medici molto conosciuta a Tokyo,i genitori di Uraraka lavoravano nel settore edile e Youyorouzu era figlia di un grande amico di Enji,per questo a Shoto era permesso giocarci insieme ogni volta che il padre discuteva di affari con il padre della giovane.
il primo anno di università passò veloce e il bicolore,che era un ragazzo di spiccata intelligenza,superò tutti gli esami a pieni voti;era orgoglioso del suo operato,si era dato da fare e aveva lavorato sodo per sè stesso,quella fu la prima volta in tutta la sua vita in cui faceva qualcosa per soddisfazione personale.
Appena tornò a casa dopo aver ritirato i risultati dell’ultimo esame un subordinato di suo padre lo informò che il rosso volesse parlargli,ed è proprio da qui che iniziò tutto.Shoto si avviò verso l’ufficio del padre,bussò una volta prima di entrare «ah figlio,ti stavo cercando» disse l’uomo mentre controllava alcuni documenti con un’insolita felicità «di cosa volevi parlarmi padre?» ‘di solito non mi chiama mai con così tanta urgenza’ «volevo solo informarti che a breve ti sposerai con Youyorouzu.» sentendo le parole del padre il bicolore ebbe un mancamento.
Voleva bene a Momo ma non in quel senso,non sarebbe mai stato in grado di sposare qualcuno per cui non provava nulla oltre l’amicizia «non posso sposarla» l’uomo lo guardò sorpreso «cosa vuol dire che non puoi sposarla?Shoto,devi eseguire gli ordini come ti ho insegnato. Un giorno l’azienda sarà tua e dovrai avere già un’erede prima ancora della mia morte.
Tu la sposerai,questo è quanto,non hai altra scelta»<<adesso basta...>> sospirò il giovane esasperato
<<cos'hai detto?figlio insolente,come ti permetti a rispondermi così!?>> gli mollò uno schiaffo...
quello schiaffo,quel singolo schiaffo fece crollare tutto il rispetto che Shoto nutriva per suo padre.
Non l'aveva mai toccato e ciò fece scattare qualcosa nella testa del bicolore che prese un vaso dalla scrivania del padre,lo ruppe a metà e sfregiò il viso dell'uomo che lo aveva cresciuto...
Non sapendo come comportarsi il giovane decise di uscire dallo studio del padre e fuggire da quella casa che fino a quel momento gli aveva solo dato dolore...
<<Sho...>> Touya lo guardò con pena <<fuggi più lontano che puoi e non darci modo di rintracciarti,salvati da lui...>> il fratello mise in guardia il minore,che in lacrime rispose <<mi mancherete Touya,ma mi capisci vero?almeno tu...non posso più vivere qui,devo lasciarvi...>> il maggiore fece un cenno col capo in segno di consapevolezza,lui sapeva più degli altri e per questo decise di non ribattere...non avrebbe fermato il fratello per nessuna ragione al mondo.Touya aiutò Shoto distraendo le guardie,in modo che il bicolore potesse fuggire senza problemi.
Una volta fuori il ragazzo si ritrovò da solo girando per le strade affollate di Tokyo,fra grattacieli imponenti e colori sgargianti che lo facevano sentire come un minuscolo granello di sabbia e per un attimo ebbe il pensiero di tornare nuovamente a casa... Pensò a come avrebbero reagito Natsuo,Fuyumi,i suoi amici...tutte le persone che amava avrebbero rispettato la sua scelta?lo avrebbero odiato?
La testa di Shoto era colma di domande a cui non riusciva a dare una risposta e mentre i pensieri scivolavano qua e là per la sua testa come montagne russe infernali,si ritrovò in aeroporto con un mano un biglietto di sola andata per Barcellona,l'unica città che gli venne in mente nella foga del momento...gli ricordava quando sua madre da piccolo gli parlava dei numerosissimi viaggi che aveva fatto in giovane età e Barcellona era la città che la donna amava più di tutte quelle che aveva visto.
Per questo il bicolore,senza pensarci due volte,pagò il biglietto e dopo aver fatto il check-in entrò nell'aereo che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
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Seroroki•we are good at falling•
Fanfic[Todoroki Shoto,figlio di uno degli uomini più influenti del Giappone,costretto da tutta la vita a seguire il modello di perfezione impostogli dal padre. Sero Hanta,orfano cresciuto dai più temuti boss della Yakuza,ha davanti a sè un futuro pieno di...