Titolo della parte

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[Data imprecisa]

Ho inciso queste parole nel mio cuore infranto, come una testimonianza silenziosa del dolore che avvolge la mia anima. La penna si muove sulla carta come il mio spirito, lento e gravato da un peso insopportabile.

Oggi è il giorno in cui il mondo ha perso la sua luce. La mia amata metà, Patroclo, è stata strappata via dalla brutalità della guerra. Le lance e gli scudi non sono stati in grado di proteggere il nostro rifugio d'amore, e la mia invincibilità si è dissolta con la sua partenza.

Le fiamme della passione che ci legava si sono spente, e la tristezza ha riversato il suo fiume oscuro nei recessi più profondi della mia anima. Il mio cuore, una volta forte e invincibile, ora è spezzato in mille pezzi, come se fosse stato colpito dalla lancia dell'amore non corrisposto.

Guardo le stelle nel cielo notturno, e tutto ciò che vedo è il riflesso di Patroclo negli occhi di Afrodite. Le nostre risate, i nostri sguardi intrecciati sotto il manto stellato, tutto è diventato un ricordo che mi tormenta nell'oscurità.

Patroclo, il tuo nome è una melodia che risuona nelle pareti vuote del mio cuore. Non c'è gloria o onore che possa colmare il vuoto che hai lasciato. La mia anima è come una nave alla deriva, senza il faro del tuo sorriso per guidarla attraverso le tempeste della vita.

Il mio corpo può ancora affrontare le battaglie, ma il mio spirito è stato trascinato nelle profondità dell'Ade con te. Combatto con la furia di un uomo che non ha più nulla da perdere, perché senza di te, Patroclo, la mia invincibilità non ha più senso.

Forse un giorno, quando il fumo della guerra si diraderà, potrò cercarti tra le ombre dell'Oltretomba. Finché il mio ultimo respiro non giungerà, il mio amore per te brillerà come una costellazione immortale, un faro nel buio di questa guerra senza fine.

Nella notte oscura, mentre la luna splendeva un pallido raggio di luce, Achille lasciò cadere la penna, chiudendo il diario e uscendo dalla propria tenda si inginocchiò in silenzio. Il campo di battaglia era immerso nella quiete dopo l'assedio del giorno, ma nel suo cuore, la guerra continuava. Con un fazzoletto intriso del profumo di Patroclo stretto tra le mani, Achille levò lo sguardo al cielo stellato e cominciò a pregare.

"Oh, Afrodite, dea dell'amore eterno, ascolta il mio cuore infranto. Il tuo nome è su ogni labbro, il tuo potere permea ogni sottile sfumatura del mio amore per Patroclo," mormorò Achille, la voce impregnata di tristezza.

Le stelle sembravano rispondere al richiamo del suo dolore, scintillando come lacrime celesti. Achille continuò con la sua preghiera, il suo respiro incerto.

"Sono giunto ai confini della disperazione. Il mio amato Patroclo è stato trascinato via da me, sprofondato nelle oscure terre dell'Ade. Oh, dea dall'occhio misericordioso, ti prego, intercedi per noi, affinché l'amore possa trionfare anche oltre il velo della morte."

Il vento notturno sussurrava tra le foglie degli ulivi, come una risposta al richiamo di Achille. Egli proseguì, la preghiera diventava un lamento appassionato.

"Afrodite, madre degli affetti più profondi, concedimi il tuo favore. Per il nostro amore che ha sfidato le leggi del tempo, imploro la tua grazia. Se c'è ancora una scintilla di vita nell'anima di Patroclo, guidalo di nuovo verso di me."

Le lacrime di Achille cadevano come una pioggia silenziosa mentre si prostrava davanti all'altare improvvisato. Il suo cuore batteva con l'ansia dell'incertezza, ma la sua fede nell'amore era più forte di qualsiasi spada.

"Possa il nostro legame essere più potente della morte stessa. Ti supplico, Afrodite, riportami il mio amato dal regno degli ombri. In nome dell'amore che ha acceso il mio cuore, ti chiedo questo dono divino."

Aphrodite, please help meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora