Prologo.

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Piantò con forza i piedi sul terreno, chiudendosi nella sua stessa giacca nel tentativo di non farsi trascinare via dal vento che quel giorno tirava via con sé ogni cosa possibile.
Non era abituato a quelle temperature, ma Bangkok quel giorno aveva deciso di farsi sentire con più forza e prepotenza che mai.

La città era arrabbiata, non aveva altre spiegazioni.

Gli mancava la sua Corea; i palazzi, le strade, le persone e il suo non essere affatto coreano nonostante il suo nome dicesse il contrario. I suoi genitori occidentali, greci per la precisione, erano solo troppo ossessionati dalla Corea; tanto da andarci a vivere e fare un figlio con un nome ovviamente coreano.

Alla fine si era innamorato anche lui di quella città. La sua amata casa che per anni l'aveva discriminato, ma che poi aveva imparato ad amarlo.

Città tanto amata che, però, aveva lasciato per amarne ancora di più un'altra: Bangkok; Thailandia.

Per anni aveva sognato quella città tanto bella e tanto magica, ma a quanto pare anche tanto ventosa. Però caldissima. Però con delle forti piogge pericolose.

Che luogo strano.

Tirò un sospiro di sollievo quando arrivò al luogo che ambiva raggiungere da ormai quindici minuti ed entrò, cercando il posto contrassegnato con il suo nome.
Lo adocchiò quasi subito così lo raggiunse, sedendosi su una delle poche sedie ancora libere.

"Buona sera ragazzi. Gli sposi ancora non arrivano?"

Jet, un ragazzo dai capelli ramati, gli sorrise in segno di saluto scuotendo poi la testa.

"Non fanno ancora la loro entrata."

Quel giorno, il 22 dicembre, uno dei suoi più grandi amici era giunto a nozze con la sua lady. Così la chiamava lui.

Lui, Min, era infatti seduto al tavolo con gli sposi motivo per cui era vestito al meglio. Allo stesso tavolo erano seduti Jet, Alex, Chris e Artym.
Erano migliori amici da anni ormai.

Si sfilò la giacca, sistemandosi poi la camicia blu che aveva indossato.
Durante la cerimonia aveva avuto un sacco di complimenti e non poteva che essere felice di ciò.
Si sistemò anche i capelli, facendo ricadere con attenzione la frangetta sulla sua fronte bianca, girandosi poi verso il centro della sala quando sentì il dj annunciare il nome degli sposi.

Avevano deciso entrambi gli sposi di fare una cerimonia stile occidentale, completamente diversa da quella orientale e, soprattutto, diversa da quella thailandese.

Si alzarono tutti in piedi, applaudendo nella direzione degli sposi con un enorme sorriso sul volto.
Era felice di vedere il suo amico così innamorato.

Passò una bella festa, divertendosi con i suoi amici fino al taglio della torta.

"Devo andare in bagno, non tagliate niente se io non ci sono."

Disse quelle parole con una piccola risata brilla, dovuta a qualche bicchiere di vino che aveva bevuto. Era comunque abbastanza lucido da capire tutto ciò che lo circondava.

"Muoviti o la torta te la tiro dietro."

Gli disse con la sua solita gentilezza Artym.

Corse velocemente in bagno e una volta finito ciò che doveva fare si lavò le mani. Uscì dal bagno e si diresse verso la sala, andandosi però a scontrare contro un altro corpo.

"Mfph! Scusi, non volevo"

Disse subito quelle parole, scusandosi per il colpo e portò lo sguardo blu sul ragazzo che aveva colpito.

Era un ragazzo di origine sicuramente Thailandese, con i capelli scuri e gli occhi carbone.
Era vestito con uno smoking completamente nero, al contrario degli altri camerieri che avevano la camicia bianca, e uno sguardo così tagliente da farlo gelare.

"Nessun problema."

Disse solo quelle due parole prima di allontanarsi con un vassoio tra le mani.

Min si accigliò quando scorse con lo sguardo un auricolare nel suo orecchio, ma non ci fece troppo caso limitandosi ad andare al tavolo dove lo attendevano tutti.

Min non sapeva, però, che quello era solo l'inizio di tutto.

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