21 ' 02 ' 2100
𝗖𝗹𝗼𝗰𝗸𝗳𝗼𝗿𝗱 11:20Aria si stava pettinando i capelli, quando si accese la televisione. Lo schermo bianco e luminoso la costrinse a sventolarsi la mano davanti agli occhi, cercando di abituarsi all'improvvisa luce. Si voltò in direzione della porta che aveva sentito cigolare, e Chris era lì in piedi, con il telecomando in mano.
<Hai sentito il notiziario?> chiese lui, sembrava irritato, ed aveva delle occhiaie che toccavano terra.
<No, ho letto il giornale>.
<Nel 2100 il giornale? Non ero neanche sicuro li producessero ancora>.
Aria si accigliò, lanciando al ragazzo il giornale piegato.
<Nel 2100 abbiamo ancora la televisione ed i rompicoglioni come te, guarda un po'>.
Chris non rispose, sbuffò, ed aprì il giornale.Terminato di leggere, quasi gli venne la nausea. Non erano notizie nuove certo, ma dopo aver passato la mattina a leggere di vittime e omicidi, insomma, lo stomaco ne risentiva. Nei primi del 2000 non si parlava mai di 2100, e se per caso l'argomento scivolava fuori, veniva liquidato con quei soliti "le macchine voleranno" e "non dovremo più lavorare". In parte avevano ragione: il lavoro non c'era più nel 2100. Le macchine erano ancora ben inchiodate a terra, però. Non perché la tecnologia non lo permettesse, ma il governo doveva ancora svuotare molte tasche con i soldi del petrolio. Qualche coraggioso che aveva cercato di dimostrare ciò d'altronde era magicamente sparito, ed adesso tutti si erano ben cuciti la bocca.
<Mio Dio sembra un fumetto della Marvel, adesso arriverà Batman a salvare la situazione> sbottò Chris, ed il giornale finì accartocciato sul pavimento.
Aria gli fece una smorfia.
<Batman è della DC Comics>.
<Sì, come vuoi. Quella roba ha la stessa età di mia nonna>.
Non appena i due fratelli cessarono di bisticciare, ricadde tra loro il silenzio.
Forse era il caso di avere paura, se nel 2100 ancora c'erano incidenti del genere.
O forse era il caso di avere paura se nel 2100 i ragazzi non distinguevano Comics da Marvel.Ci troviamo nel 2100 d.C, in una cittadina immaginaria americana, che chiameremo Clockford. Immaginatela come una città in Svezia, un posto lontano ed isolato. La Barbieland del futuro, magari. Il 2100 non era come se lo immaginavano. L'intelligenza artificiale aveva preso il sopravvento, i lavori manuali attorno al 2050 iniziarono ad essere sottopagati, la gente non leggeva più libri, non leggeva riviste. Così la manualità scomparve. Artisti, scrittori, giornalisti... Talenti bruciati nell'avaro giro di soldi che i grandi politici stringevano nei pugni. Ma non soltanto loro. Nel 2100, ogni cosa ha un filo collegato. Le morti naturali per malattie non esistono, ma non perché si hanno le cure, perché alle prime malattie si ricorre a dei macchinari che inducono il coma. Milioni di corpi ridotti allo stato vegetativo, con l'unico scopo di consumare energia che il governo chiede ai cittadini. Non esistono serie TV, o meglio, esistono, ma sono generate con l'intelligenza artificiale. Non ci sono più influencer, i pochi rimasti subiscono ogni giorno video falsi creati dai fan, che gravano sulla loro esperienza lavorativa. Il 2100 gravita attorno al denaro, al potere, e alla manipolazione mentale della popolazione. O almeno, questo è ciò che accade quasi ovunque.
Clockford, la città del passato.
Clockford, eventualmente la città del futuro.
Clockford salvaguarda la mano d'opera, gli orologi qui guidano il tempo. Niente orologi digitali certo, niente coma indotti, niente attori immaginari. C'è una grande chiesa, un campanile, una panetteria, una libreria ed una biblioteca. C'è una scuola, i bambini portano gli zainetti sulle spalle. Lì il tempo sembra essere congelato nel 2020. Il sindaco Paul Manil è il fondatore della cittadina, grande poco più di una provincia italiana. La popolazione è di 30.000 abitanti circa, e nonostante le grandi pretese, Clockford non è così famosa. Adesso la gente pensa ad altro...Paul Manil è chiaramente ossessionato dal tempo. Crede che sia solo una trovata del governo per dare un nome al potere che esercitano sugli uomini.
Come se fosse stato messo lì appositamente per Manil, nella vivace cittadina di Clockford un antico manufatto viene scoperto nelle profondità del Museo Ironshade. Dicono che questa reliquia, conosciuta come Chronov, abbia il potere di manipolare il tempo stesso. La notizia della sua scoperta si diffonde a macchia d'olio.
𝗛𝗘𝗟𝗟𝗢 ' 𝘭𝘪𝘭 𝘴𝘱𝘪𝘦𝘨𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦
Ciao bellissimi! Mi prendo un angolino spiegazione perché capisco che forse la trama è un po'confusa, sono il primo a dover rileggere tre volte per capire le roleplay insomma.Questa è una roleplay, un gioco di ruolo. Chiamatela come volete, immagino sappiate già di cosa si tratti.
La storia si ambienta attorno al 2100 d.C, anno in cui l'intelligenza artificiale ha preso il sopravvento. Solo una cittadina mantiene la tradizionalità dei tempi in cui l'intelligenza artificiale, e questa è Clockford. Il sindaco della città, Paul Manil, è ossessionato dall'idea del tempo, con le sue idee complottistiche al riguardo. Nel museo di Clockford, Ironshade, viene ritrovato un antico relitto che apparentemente Paul Manil stava cercando da tempo: il Chronov. Il Chronov manipola il tempo, ed il sindaco vuole tenerselo stretto, ma la notizia a breve finisce su tutti i giornali. Il Corvo, un criminale che da anni colpisce la città di Clockford come se ne fosse attratto, mette le mani sul Chronov e se ne appropria. Manil cerca di insabbiare tutto, ma è questione di tempo perché il nome del paese finisca nuovamente sui giornali, questa volta per un motivo ben peggiore. Dei giovani volontari, abitanti di Clockford, decidono di intervenire sotto richiamo del sindaco.
Spero sia più semplice da comprendere, vorrei dare più informazioni, ma gran parte dei capitoli sono già stati scritti e per rendere il tutto più interessante vi terrò sulle spine ancora per un po'. Ci vediamo nel prossimo capitolo con le iscrizioni!
𝘷𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰, 𝘦𝘮𝘦𝘳𝘳𝘦