" e il vostro tempo scorre celere, presto esordirà il mio tempo "
Eravamo, come ogni altro giorno, i soliti 5.
Di solito a quest'ora staremmo dormendo beatamente o, in qualche occasione, anche a cenare.
Invece un'altra disgrazia volle che io ed i miei 3 avventurieri ci trovassimo seduti ognuno ad un angolo della stanza.Steven invece, girando intondo, ci osservava con uno sguardo preoccupato quando gli capitava di passarci vicino.
Oserei dire che ci stava giudicando ma quella non era una cosa nuova.Si fermò a parlare, "chi è stato?"
Puntammo il dito contro il nostro amico.Non era una cosa nuova che il nostro gruppetto si cacciasse nei casini ma Stefano?
Lui si limitava a seguirci o a commentare, di solito era Mario l'elemento disastroso che combinava guai ad ogni cosa che toccava.
E l'espressione palesemente confusa di Stefano era la prova che non ci stava capendo nulla nemmeno lui.Steve si contenne a malapena e cercò di calmarsi da solo con un sospiro, una sua abitudine che mostrava spaventosamente spesso nelle scorse settimane.
Negli ultimi tempi, infatti, eravamo tutti un pò preoccupati.Quasi un anno fa decisi di abbandonare la mia cara vita in città per cercare qualcosa di più grande, non so cosa mi fosse preso in quel momento ma fui talmente convincenti da farmi seguire dai miei due amici, prima nominati, e dalla mia ragazza.
Anna l'avrebbe definita tempo fa "una delle mie mille follie" ma non si poteva dire che avevo torto.Effettivamente qualcosa di più grande l'avevamo trovata e non era ciò che speravo in realtà.
Nove settimane fa incrociai questa figura, potrei dire che fosse solo la mia ombra ma quando provai ad osservarla meglio mi ricambiò lo sguardo.
E poi smise.
Non la rividi più per 6 giorni, motivo per il quale i miei amici non mi credettero più di tanto.
Poi tornò, qualche secondo, poco meno di un minuto, e di nuovo via nel nulla.
La cosa mi scosse ma poi tornò tutto normale e mi dissi di non parlarne più.
Non volevo che anche i miei avventurieri mi prendessero per pazzo, vivevamo già con Steve e ci bastava.La cosa era più che inquietante e avrei voluto indagare davvero di più.
Per questo esatto motivo, stamattina decisi di prepararmi ed esplorare diverse cave e radune coi miei compagni d'avventura.
Un peccato che tornammo ancora più confusi e spaventati, con una nuova prova di entità non umane in giro.L'oggetto del nostro sconforto non era altro che un lunghissimo strappo di carta rovinata e arrotolata su di essa.
Non vi era scritto nulla se non qualche carattere incomprensibile."e il vostro tempo scorre celere, presto esordirà il mio tempo" disse Steve, "sono caratteri di una lingua molto più antica andata in disuso, chiunque abbia scritto questo pezzo sarà morto da un lungo tempo"
Lo guardammo tutti interessati.
Nessuno osai chiedergli come sapeva lui decifrarla, non gli facciamo mai domande ogni volta che, come capita spesso, condivide informazioni casuali e questionabili.
Lui sapeva, più di noi sicuramente, più di chiunque altro io abbia mai conosciuto forse.
Però preferiva starsene in silenzio ed ascoltare noi, piccoli ignoranti che le sere si riunivano a cantare e parlare delle nostre giornate.
Forse era questo il motivo della sua saggezza."Vuol dire che il suo tempo è arrivato davvero" interruppe sarcasticamente Mario.
Steve lo fulminò con gli occhi ma finì a rivolgergli un sorriso, "hai ragione, questo foglio sarebbe dovuto morire con quella persona" e procedette a incastrarlo nel suo taccuino, insieme ad altre centinaia di carte giallastre.
Mi era sempre incuriosito quel piccolo quadernino, ogni volta che cercavamo qualcosa lo sfogliava e ci rispondeva in tranquillità.
E ce l'aveva da.. sempre.Ricordo il nostro primo incontro.
Lo ritrovammo sdraiato sulla collina su cui si posava casa nostra.
Era proprio di fronte l'entrata quindi gli chiesi solo un classico "ti sei perso, straniero?"
Non mi rispose, si limitò ad aprire gli occhi e appuntarsi qualcosa, sorridendo.
Per una attimo io e i miei compagni ci esaltammo pensando che fosse un detective, inutile dire che realizzamo solo il giorno dopo averlo invitato a casa nostra che non fosse niente più che un senzatetto che aveva accumulato troppe informazioni da tenerle a mente.Ogni tanto gli chiediamo ancora se quel giorno si fosse davvero perso o stesse solo passando di lì ma come risposta scrollava le spalle con un risolino.
Al tempo lo vedevo come un uomo spensierato e rilassato ma non ne sono più sicuro ultimamente.
Faceva sempre domande e si rifiutava di rispondere alle nostre."e sull'entità che state cercando?"
"niente, completamente sparita nel nulla, come le altre volte"
Anna sbuffò, "che razza di individuo, poteva almeno degnarsi di lasciare qualche traccia!"
Steven si mise ad osservare il mondo fuori dalla nostra piccola finestra, "sono sicuro che rimedierà"
-Lyon
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Boom, nuova storia visto che ho fatto fare puff all'altra.
Sarà basata molto sui libri della failcraft (i primi due).
Spero che questa non faccia una brutta fine :)