"Un viaggio,una nuova vita"

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10 giugno.
Sono intenta a preparare la valigia con tutte le mie cose e ci sono vestiti dappertutto. Li porto tutti, dato che sono stata trasferita a Londra. Dovrò fare un bel viaggio e partire dalla mia città, New York. Mi sento un po' giù. Non ho per niente voglia di lasciare la mia famiglia, la mia casa, e i miei amici per andare a stare in un posto che non conosco minimamente. Mi dovrò ambientare e odio questo genere di cose visto il mio carattere. Non mi fido delle persone, sono un po' chiusa, sempre nella mia solitudine. Sono timida, ho sempre paura di sbagliare con le persone e ho paura di essere derisa. È un mio limite. Poi è risaputo che in ambito lavorativo nascono sempre invidie. È dura, soprattutto se come me, si lavora in un penitenziario. Detenute ovunque. A New York ero in un carcere femminile per far mantenere ordine ed evitare attività illecite, tentate evasioni, e risse. Sono brava ma sono molto buona. Mi sono con il tempo ambientata con le detenute, ero un tipo paziente e riuscivo a farle ragionare. Sono stata peró ugualmente richiamata per esser troppo buona.
"Ci vuole polso, mano ferma, devi farti rispettare, e da oggi voglio più richiami da parte tua!"
Mi diceva sempre il mio capo.
Non ero molto in gamba nei richiami. Mi dispiaceva se una detenuta a causa mia doveva andare in isolamento! Finché un giorno, successe il casino. Una detenuta era evasa ed era stata poco dopo travolta da un furgoncino. Mi hanno detto che non potevo restare in quella merda con il mio carattere buono e docile e quindi mi hanno trasferita. Eccomi qua, a iniziare una nuova vita, da zero. Chissà come saranno le detenute, ovviamente, spero di trovarmi di nuovo in un penitenziario femminile e non maschile. Non sopporterei gli occhi addosso di detenuti con crisi d'astinenza.
In ogni caso, ho il volo fra qualche ora, quindi saluto i miei e mia sorella con un bacio.Mi mancheranno tantissimo.
"Tesoro Chiamami appena arrivi, non ti dimenticare cara, non farci stare in pensiero!" Esordisce mia madre.
"No mamma, non preoccuparti andrà tutto bene. Abbiate cura di voi. Devo scappare ora." Li abbraccio forte e prego dio di non piangere come una bimba di 10 anni a cui è stato rubato il peluche. Sono una donna ormai, nervi saldi, cavolo!

Il volo é stato rilassante, ho mangiato un po' di patatine e bevuto un succo. Sono appena scesa e mi sento persa. Devo chiamare mamma! Prendo il cellulare e digito il suo numero.
"Pronto tesoro sei arrivata?"
"Sono appena scesa mamma. Ora prendo un taxi, e vado dritta al penitenziario."
"Oh sono contenta tesoro, mi raccomando sii prudente! Com'è la città?"
"Si! Mamma, qui guidano a destra! Le macchine sono al contrario non è strano?"
"Davvero? Quindi il passeggero è a sinistra?"
"Si mamma, senti devo lasciarti sto per prendere il taxi. A dopo. Un bacio!"
"Chiamami quando puoi, un bacio!"
Riattacco. È sempre dolce mia madre a volte troppo premurosa.
Prendo il taxi. È accogliente. Non è male Londra e poi è pulitissima, sembrano tutti impeccabili.
"Ci vuole molto?"
"Non tanto, una diecina di minuti!"
"Oh, va bene, grazie!"
Il tassista sembra simpatico. Guardo fuori dal finestrino semi aperto. L'aria è calda ma non eccessivamente, c'è un bel sole e nessuna nuvola. Qui ci sono grandi piazze, una mi ha colpito molto, il tassista mi ha detto che è chiamata Trafalgar Square. Beh, l'ho detto, mi sembrano molto gentili i Londinesi. Ci sono anche dei bellissimi palazzi e tanti negozi carini! Andrò a fare shopping ogni tanto, ho bisogno di un nuovo guardaroba anche se, ho praticamente la divisa per più di 12 ore.
Scendo e pago.
"Tenga il resto."
"Oh grazie, buona giornata signorina."

Ecco a voi il primo capitolo,non è niente di che però spero che vi piaccia.

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