Un incontro inaspettato.

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«Vic! Io esco!» Sentii mio fratello urlare dal piano di sotto.

Scattai di colpo e mi alzai aprendo la porta di legno bianco di camera mia.

«Scusa, ma dove stai andando?» Domandai incuriosita, urlando.

Lo sentii sospirare e sentii i suoi passi sempre più vicini, capii che stava salendo al piano di sopra.

«Sto andando da Logan, vuoi venire anche tu?» Tentennai, per dare solamente dopo la mia risposta affermativa.

«Dovrei darmi una sistemata però, ti prometto che non ci metto più di quindici minuti!» Ribattei.

Vidi gli occhi di mio fratello roteare, quindi mi rinchiusi in bagno per sistemare la mia faccia che non aveva uno degli aspetti migliori.

Misi correttore, blush e settai con la cipria, dopo illuminante, mascara e un pò di matita all'interno dell'occhio. Raccolsi i capelli in una mezza coda che fissai con il gel e la lacca e lasciai due ciuffi davanti agli occhi, passai ai vestiti.

Cosa avrei dovuto indossare?

Nulla di esagerato, perchè alla fine sto solo andando a casa del migliore amico di mio fratello, ma se andassi in tuta non farei una delle migliori figure, essendo la prima volta che lo vedo in cinque anni.

Rovistai velocemente nell'armadio, e trovai un jeans nero e una maglietta tendente al grigio scuro a maniche lunghe che lasciava scoperto l'ombelico, aggiunsi gli accessori: dei piccoli cerchi di argento come orecchini, un bracciale e una collana del medesimo colore. Come sneakers decisi di abbinare delle semplici scarpe bianche e poi indossai il mio cappotto corto, bianco, per completare l'outfit.

La reazione di mio fratello fu sempre la solita, e perdemmo circa cinque minuti perchè dovessi andare a cambiarmi, fino a quando non squillò il suo cellulare.

«Arriviamo...Si, viene anche mia sorella.» Si incamminò verso la porta mentre io me ne stavo li ferma con sguardo interrogatorio.

«Era Logan, ci sta aspettando, la prossima volta non esci così, ti avviso.» Fece cenno con il capo di uscire dalla porta, così raccolsi il mio telefono, buttato sul divano e uscii; aspettai mio fratello davanti lo zerbino, così che potesse farmi strada.

Svoltammo a destra, poi a sinistra, e poi di nuovo a sinistra, e dopo pochi metri mi ritrovai di fronte ad un grande cancello di colore nero con affianco mio fratello, intento a suonare il campanello per la seconda volta.

«Ehi ragazzi!» Aprì il cancello.

Nathan -mio fratello- e Logan si salutarono con la solita pacca sulla spalla, fino a quando Logan non spostò il suo sguardo su di me.

Aveva un ciuffo che quasi gli copriva gli occhi color nocciola, e dalle maniche della felpa si potevano intravedere le sue braccia da cui sporgevano le vene, dal braccio sinistro si notava l'inizio di un tatuaggio che chissà dove finiva, appena lo vidi provai una specie di "scossa" lungo la schiena, ma non ci diedi troppo peso.

«Allora sei tu la piccola Robertson! E' un piacere conoscerti, quanti anni hai?» Mi domandò mentre mi stringeva la mano.

Abbozzai un sorriso, ricambiando il saluto di Logan, «Ne ho sedici, invece tu?»

«Robertson.» Ribattè duramente mio fratello, che fulminai con un'occhiataccia.

Logan serrò i denti,«Mhh, piccolina la piccola Robertson... Io inve-»

«COOPER!» Urlò Nathan.

Il ragazzo davanti a me chiuse gli occhi, evidentemente era infastidito dal comportamento del suo amico, sospirò e riprese il filo del discorso. «Stavo dicendo, io invece ne ho diciotto.»

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