Noah.

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«Nat». Richiamai mio fratello, che si girò di scatto per lo spavento. 

Ridacchiai per la sua faccia. «Cazzo, che spavento!» Esclamò lui. «Come mai sei qui? Vi avrei chiamati io.» Ribattè.

«Si, si, lo avevo capito, però... Beh...»  Mi guardò con sguardo intimidatorio. «Mi stavo semplicemente annoiando, tutto qui.» Cercai di generalizzare la cosa per non destare sospetti.

«Oh, capisco. Logan non è un ragazzo di molte parole, soprattutto con persone che conosce a malapena. In ogni caso è meglio così» Sorrise con fare scherzoso, giustificando il suo amico.

Si, certo.

Mi accomodai sul divano, in silenzio, picchiettai le dita sulle mie ginocchia.

«Si, lo avevo notato.» Replicai, poggiando completamente la mia schiena sul divano, ripensando ai pochi minuti trascorsi in quella stanza con Logan.

Il display del mio telefono si illuminò, lo presi e notai la sua notifica.

Era di nuovo lui.

Noah.

Il mio cervello avviò un meccanismo di pensieri che non riuscii a fermare.

Erano veramente vere quelle voci?

Trattava seriamente le ragazze come spazzatura?

E se lo avesse fatto anche con me?

Ero disposta a cambiarlo, a renderlo mio.

Speravo solamente che lui fosse disposto a tutto ciò, a permettermi di sgretolare la corazza che aveva creato attorno a sé, come una sottospecie di maschera, dura come l'acciaio.

Avrebbe solamente dovuto fidarsi.

«Vic? Tutto bene?» Disse Nathan con lo sguardo corrucciato «Stai osservando lo schermo del telefono ipnotizzata.» Ridacchiò lui.

Sobbalzai.«Si! Certo!» Nascosi prontamente il cellulare. «Ero solamente...Come dire, sovrappensiero»

Nathan guardò attentamente il mio gesto,  destandogli sospetti.«Victoria? Che cosa stai facendo precisamente?»  Domandò.

«Nathan, hai finito?» Una voce secondaria interruppe il nostro discorso.

Sospirai. Grazie mille, Logan!

«Si, stavo solamente risolvendo una faccenda con mia sorella.» Nathan portò il suo sguardo fulminante su di me, intenta a pensare ad altro.

«Ragazzi, qualcuno sa dov'è il bagno? Dovrei andarci.» Domandai.

«Tutto dritto e giri a destra per due volte.»  Rispose Nathan, duro.

«Ti ci accompagno.» Propose Logan.

Sentii lo sguardo bruciante di mio fratello sulla figura di Logan.

Era furioso. E speravo che avrebbe fatto in tutti i modi per non permettergli di venire con me.

In qualche modo lo avrei trovato da sola,  senza nessun aiuto.

Mi alzai di scatto dal divano con la penisola di stoffa grigia del salone.

«Posso andarci da sola, veramente, grazie lo stesso.» Abbozzai un sorriso nei confronti di Logan, agguantai il telefono e scappai in bagno.

C'erano nuovi messaggi e due chiamate perse da parte di Noah.

Maledizione. Il silenzioso.

Risposi velocemente ai suoi messaggi, tanto velocemente da scrivere in modo sbagliato.

Serva me, servabo te.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora