Cambiamenti

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Agosto era stato strano, non c'era una parola migliore per descriverlo e Manuel di parole ne conosceva moltissime. 

Lo era stato per Simone, che nonostante tutto aveva faticato ad abituarsi alla lontananza di Manuel. La flebile sicurezza che lo aveva spinto verso la decisione di allontanarsi dall'altro, diventava più sottile giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Se da una parte stava lentamente scendendo a patti con la morte di Jacopo, dall'altra si sentiva come se dovesse metabolizzare anche quella di Manuel. Era ancora sicuro che non sarebbe riuscito ad affrontare nulla con lui, almeno non bene, con quel formicaio che sentiva di avere al posto dei pensieri, ma nella sua lontananza si stava rendendo conto -faticosamente- di quanto fosse profonda la sua presenza. 

Lo era stato anche per Manuel, perché era abituato da tutta la vita a sentirsi una nullità, conosceva fin troppo bene la sensazione di essere sostituibile, di non essere niente di speciale, ma Simone aveva fatto tanto nella sua vita e quelle convinzioni si erano affievolite, già prima dell'incidente, prima della vicinanza con Simone, che poi aveva reso tutto ancora più potente e ora si stava rivelando estremamente difficile tornare indietro.

Aveva ripensato centinaia di volte a tutte le parole che si erano scambiati, da quando lui per primo aveva deciso di aprire uno spiraglio di cuore per lasciare che Simone ci guardasse dentro. Simone gli aveva detto, appena qualche mese prima, che avrebbe preferito una specie di limonata con lui, piuttosto che tutte le cose dolci senza di lui. E poi lo aveva abbandonato. E il cuore di Manuel non lo sa che la sua testa dà ragione a Simone, non riesce a capirlo che deve farselo andare bene per il suo bene, e si sente spezzato dallo scarto, più che dall'abbandono.

Simone aveva fatto una graduatoria delle cose più importanti della sua vita, quegli aspetti fondamentali che, anche se problematici, lo rendevano vivo e da quelli lo aveva scartato, Manuel non meritava neanche l'ultimo piccolo posticino. Manuel era solo un problema, non necessariamente da dover risolvere.

Io non voglio che sto filo lo allunghi, voglio che lo accorci, voglio che me leghi a te a doppio giro e che non lo lasci mai aveva detto Simone e invece gli aveva chiesto di non vedersi più. Nella sua testa era davvero fin troppo logica la scelta di Simone e nel suo cuore non c'era spazio per la rabbia o il risentimento, ma per il dolore sì. Anche se aveva vissuto in attesa che qualcosa di sè fosse oscuro al punto da allontanarsi, Manuel soffriva comunque e Anita riusciva a vederlo come se ce l'avesse scritto in fronte a caratteri cubitali. Per quanto lui all'inizio avesse provato a camuffare il proprio umore, quasi subito si era reso conto che non voleva privarsi della libertà di poter essere sè stesso almeno a casa sua, almeno con la custode dei suoi sfregi.

Lo vedeva, quel piccolo grande uomo di suo figlio, accartocciarsi accanto a lei sul divano in silenzio, l'espressione del viso sciolta da ogni inibizione e gli occhi privi di luce; lo vedeva prendere respiri profondi e indossare la solita maschera arrugginita ogni volta che usciva di casa; lo vedeva esausto della sua stessa recita quando rincasava e se ne stava sul balconcino di casa, fuori dalla porta, a guardare il cielo di Roma e affogare i pensieri in una birra. 

Seduto lì, Manuel rifletteva fino a farsi venire il mal di testa: riviveva nella sua mente tutti i momenti che avevano passato insieme e cercava di sentire sulla pelle le sensazioni che aveva provato.

Sollievo, quando era stato picchiato e aveva visto Simone soccorrerlo, lui che si era sempre dovuto arrangiare da solo, adesso aveva un amico che lo aiutava quando ne aveva bisogno. Poteva contare su qualcuno che non avesse il suo stesso sangue, che fosse lì con lui per scelta e non per debito morale. 

Imbarazzo, quando nello stesso pomeriggio il più piccolo aveva insistito a visitarlo e le sue mani cosparse di pomata lo avevano accarezzato. Non si spiegava perchè fosse in imbarazzo in quel momento, forse non se lo spiegava fino in fondo neanche seduto lì in quella veranda improvvisata. Lui che i maschi non li aveva mai toccati se non per picchiarli, adesso si ritrovava in imbarazzo a non sentirsi per niente a disagio con le carezze forti e ruvide di un uomo. 

Waiting for you - SimuelDove le storie prendono vita. Scoprilo ora