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3 anni dopo un disastroso ascensore...

Crowley come ogni giorno entra nella libreria e osserva quel tulipano giallo che aveva preparato tre anni prima per l'angelo e che non ha fatto appassire con un piccolo e impercettibile miracolo, ripensa alla cura con cui l'aveva scelto, la sfumatura perfetta, la più vicina ai gusti di Aziraphale e quanto ciò fosse stato terribilmente lontano dal suo solito modo di fare dettato dal caso.
Lui avrebbe potuto dargli tutto, essere il suo mondo, anzi, il suo paradiso.
Aveva sofferto terribilmente, si era lacerato nel silenzio, soprattutto nei giorni successivi in cui la mancanza del suo compagno si faceva sempre più acuta e in questi si aspettava qualcosa, un segno che egli, in fondo, fosse ancora lì con lui, gli sarebbe bastata una lettera, una parola, un flebile sussurro, una canzone suonata al momento giusto, ma dell'angelo non vi fu traccia.
Cerca di aiutare Muriel nella libreria per tenersi impegnato, perché ciò che teme di più è quando tempo si unisce al silenzio, perché permette di soffermarsi su quei piccoli dettagli che danzano sui margini delle storie, quei dettagli che al momento giusto ti avrebbero potuto salvare, ma ora sono la tua rovina, quel luogo per lui è tremendo, ogni suo angolo gli ricorda il suo Aziraphale, le sue labbra, la sua paura, ma infondo sa che altrove non sarebbe ben voluto, Nina è solitaria ed ha bisogno di spazi e Maggie ha pochi clienti di cui occuparsi, l'inferno e il paradiso non sono nulla per lui, casa sua è un gelido insieme di pareti reso confortevole solo dalle piante che fa crescere a suon d'insulti.
Casa sua era un angelo di nome Aziraphale.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 16 ⏰

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