Capitolo 1

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La mano di Connor fece scivolare sul tavolino accanto a lui un foglio di carta colorato mentre Damian gli versava da bere. Alzò un sopracciglio quando scorse l'opuscolo piegato e immacolato.

"E questo cos'è?" Disse, porgendogli il bicchiere.

Connor allungò una mano lo afferrò. Girò il bicchiere su se stesso e fece roteare il liquido ambrato, facendo tintinnare il ghiaccio.

"Il programma di un concerto" disse soltanto. Poi accostò il vetro alle labbra e iniziò a bere.

Damian prese il foglio con una mano, scettico. Gli diede un breve sguardo: era l'esibizione di svariati musicisti i cui nomi si susseguivano uno dopo l'altro in ognuna delle tre pagine in cui era piegato il depliant. La copertina indicava che si sarebbe tenuto la sera successiva.

Damian lasciò cadere il foglio sul tavolo. "Ci vuoi andare?"

Si versò da bere a sua volta. Non riusciva a capire perché Connor gliel'avesse dato. Lui poggiò il bicchiere sul legno e si sporse lateralmente sulla poltrona.

Picchiettò con il dito su una riga del foglio. "Guarda chi lo apre"

Damien riprese il foglio frustrato. Non poteva parlare e basta?

Prese di nuovo il foglio e lesse il nome del primo a esibirsi. In quel momento capì.

Noah.

Damian fece una smorfia e si portò il bicchiere alle labbra. "E allora? Vacci tu"

Connor si accigliò. "Non puoi non venire. Lo sai che ci tiene"

L'altro soffocò una risata e bevve un sorso. "Certo" posò il bicchiere sul tavolino e si alzò dalla poltrona.

Percorse il salotto e si diresse all'appendiabiti accanto alla porta. Frugò nella tasca del cappotto e tirò fuori una piccola scatola di carta, da cui prese una sigaretta. Porse il pacchetto in direzione di Connor, che declinò con un gesto della mano, e lo rimise nella tasca.

Prese un accendino dalla tasca e accese la sigaretta. Inspirò piano, pensieroso, e buttò fuori il fumo lentamente in una nuvola grigia. Si appoggiò in modo da rimanere di fronte a Connor. Lui rimase sulla poltrona a guardarlo. Aveva tolto gli occhiali, che ora riposavano serenamente sul tavolo della sala, accanto alla ventiquattrore. Damian sapeva che non si sarebbe potuto fermare a lungo, ma la sua compagnia gli era sempre gradita, anche se per poco.

Si allentò il nodo alla cravatta e si sbottonò il colletto della camicia. "Te l'ha chiesto lui?"

Connor scosse la testa e si appoggiò allo schienale. "Tutto il contrario"

Damian lo guardò interrogativo.

"L'ho incontrato l'altro giorno" prese il bicchiere e lo porse sotto alla luce del lampadario. Iniziò ad analizzarne gli intagli geometrici sul vetro. "Mi ha dato questo e mi ha chiesto se volevo venire"

Rimase in silenzio per un istante. Poi proseguì. "Ha detto che sarebbe venuto anche Aiden. E che avrebbe chiamato qualcun altro" Connor scostò lo sguardo dal bicchiere. Ora guardava Damien negli occhi. "Ma non ti ha nominato"

Damien sbuffò. "Sai che mi importa" alzò le spalle. "Se ti va tanto di andarci, vacci da solo"

Connor si alzò, alterato. "Vengono anche Tobias, Chris, Dennis... Non puoi non venire anche tu"

Damien puntò la sigaretta verso di lui. "Smettila di sentirti in colpa. Non ci vengo"
Connor fece qualche passo e gli si piantò davanti.

"Non ho mai capito cosa sia successo tra voi due" esordì. "Ma è una cosa importante. Hai visto chi suona?"

Music interlude | (MxM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora