0.1

2K 88 3
                                    

Arriverò in ritardo.
E io non devo mai arrivare in ritardo.
Anche se si tratta di Divinazione.
Non devo arrivare in ritardo.

Ritornava dal Lago Nero per cui dovette attraversare il ponte.
C'erano pochi studenti in giro, i soliti ritardatari probabilmente.
Il mantello pesante le copriva le spalle proteggendola in un abbraccio caldo da quel freddo di Novembre. Piccoli sbuffi uscivano dalle sue labbra scarlatte e screpolate dal freddo per la corsa in cui si era ritrovata immersa.
Un leggero calore la inondò quando attraversava i lunghi e grandi corridoi della scuola con passo sicuro della sua meta e accelerato consapevole del suo ritardo. Ripeteva nella sue mente qualche argomento, non voleva farsi trovare impreparata.
Non solo nella materia, ma dalla vita. Si stava preparando alla vita così come un cavaliere indossa la sua armatura aspettando la battaglia. Perché Hermione Granger sapeva che la Vita è brava a fregarti, oh è la migliore in questo. La Vita ti offre ciò che ami e poi te lo ammazza davanti. E così ti ammazza anche dentro.
Immersa nei suoi pensieri e nel suo dolore non si accorse della figura che la stava seguendo a poco meno di mezzo metro. Camminava lasciando che un braccio le si muovesse al fianco come un pendolo che conta i suoi secondi e con l'altro braccio reggeva i libri.
Pensava al peso dell'ingiustizia e della sofferenza, del dolore che portava dentro.
Una mano si poggiò sul suo polso, una stretta forte, ma delicata.
Hermione confusa si girò verso la persona che l'aveva fermata con l'intenzione di dirgliene quattro per aver aumentato il suo ritardo di qualche secondo, ma appena vide chi era rimase stupita e le parole le morirono in gola mentre sul suo viso compariva un'espressione contrariata.

- Hai qualche problema, Malfoy?-
Chiese veloce Hermione non vedendo l'ora di andare il più presto possibile in aula.
- Più o meno. Diciamo che date le circostanze mi trovo costretto a proporti un patto, Granger.-
Le parole di Draco Malfoy uscivano leggiadre e innocue dalla sua bocca.
Circostanze? Non mi pare di aver mai avuto a che fare con il furetto.

- Non mi pare di trovarmi in circostanze diverse rispetto a quelle di ieri o di qualche settimana fa.-
La giovane Grifondoro puntò i suoi occhi ardenti negli occhi ghiaccio della Serpe.
- Perciò se vuoi scusarmi Malfoy, io andrei a lezione.-
Con uno strattone Hermione si liberò della stretta di Draco che non sembrava per nulla sorpreso del suo gesto e del suo comportamento.
Di certo era partito prevenuto.
- Riguardano anche te, per mia sfortuna.-
Continuò a parlare il ragazzo con voce ferma.

Hermione sussurando un insulto diretto o alla Cooman o al ragazzo dietro di lei, arrestò nuovamente la sua disperata camminata verso la classe di Divinazione.

- Sicuro di star bene, probabilmente non hai ancora metabolizzato che noi ci odiamo, succede di prima mattina. Nulla di grave solo il tempo per metabolizzare.-
Rispose Hermione girandosi e lasciando che le sue labbra si piegassero in un sorriso ironico.

- Sto benissimo e non ho bisogno di metabolizzare proprio nulla, mezzosangue. -
Rispose Malfoy portando le mano in tasca e spuntando l'ultima parola con odio come suo solito.
Hermione ormai ci aveva fatto l'abitudine, ma ogni volta faceva male come la prima volta che glielo aveva detto. Si sentiva seriamente non all'altezza di frequentare la più grande scuola di magia e di stregoneria del mondo magico. Però poi ripensava alle belle cose che le erano capitate, al fatto che avesse incontrato persone come Harry e Ron e quell'insulto diventava quasi insignificante.
Magari quella mattina il giovane Serpeverde aveva battuto la sua argentea testona da qualche parte o magari quell'incapace di Goyle invece di richiamare a sé con un Accio un pasticcino aveva richiamato il senno del suo amico.
Eppure sembrava maledettamente serio.
Hermione si riscosse dai suoi pensieri e arricciò le labbra in una espressione confusa.
- Potresti spiegarti meglio?-
Domandò cercando di capire il perché di quella assurda proposta e poi per raggiungere quella maledetta aula di Divinazione.
- È una cosa da nulla, ma c'è solo da guadagnarci. Per entrambi, s'intende.-
Il ragazzo mosse qualche passo in avanti sorridendo con malizia alla Grifondoro.
La sua parte razionale le diceva di ridergli in faccia e riprendere a camminare per raggiungere la classe di Divinazione, ma la sua parte irrazionale la teneva incollata lì. A una manciata di passi da Malfoy.
Maledetta curiosità dei Grifondoro, pensava.
- Sarebbe, Malfoy?-
Lo incitò a parlare portandosi i libri al petto con fare annoiato e cercando di nascondere quella scintilla di curiosità che aveva dentro.

Spazio autrice.
Le due e uno del mattino, una Marlboro tra le labbra e una canzone nelle orecchie aiutano molto a scrivere e questo l'ho imparato solo stanotte. Non ha senso questo capitolo e questa storia, ma prendetevela con le due e uno del mattino, una Marlboro ormai consumata e una canzone.
Alla prossima.

haunted ❌dramione❌ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora