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Sotto il palazzo dove abitavo c'erano i ragazzi che ci aspettavano, quando uscimmo li senti chiacchierare poi silenzio, avevo tutti gli occhi puntati addosso tranne Namjoon che si stava sbaciucchiando la sua dolce metà, "beh? che avete da guardare?" guardai prima Jimin e poi Taehyung che mi fissavano sbalorditi "no niente, solo che non siamo abituati a vederti con tutta questa pelle scoperta ehm da cosa saresti svest.. ehm vestita?" mi rispose Jimin con quel solito sorrisino malizioso "da Angelo della morte non si capisce?" "avrei detto miss sadomaso in realtà comunque stai molto, molto bene" disse l'altro ridendo un po' e guardandomi con quegli occhi taglienti che le lenti a  contatto grigie marcavano ancora di più lo sguardo ma che non si addicevano con cosa aveva addosso "Taehyung anche tu stai molto bene, non hai avuto tempo di cambiarti dopo che sei uscito da Disneyland?" risero tutti tranne lui che mi guardò male "lascia stare, ha perso la scommessa" rispose Nam mentre salivamo in auto "tanto anche vestito così piaccio alle ragazze".. non avevo dubbi, Tae era uno di quei tipi che colleziona ragazze come trofei, non mi piaceva il suo modo di fare, però c'era da dire che anche le ragazze con cui si frequentava volevano la stessa cosa che voleva lui, quindi non c'era da aspettarsi niente di serio, comunque il tragitto lo passammo a schiamazzare in auto tutto il tempo, il tema di tutto il viaggio fu il mio vestiario striminzito che tutti avevano capito il motivo per cui quella sera avevo osato così tanto, non ebbero nulla da dire anzi mi avevano incoraggiata a rimorchiare a più non posso, ma non era il mio obiettivo, in realtà volevo solo dimenticare per qualche ora quel dolore lacerante che avevo nel petto, quel masso gigante che sentivo sullo stomaco da quando Jungkook non era più mio. Quella sensazione orribile che mi accompagnava ogni minuto,in ogni notte mentre guardavo con gli occhi sfocati dalle lacrime quella metà di letto che avevamo condiviso e dove avevo sperimentato con lui quelle fantasie sfrenate che puoi condividere solo con "quella persona". Hwasa mi vide spenta nei miei pensieri e mi diede un colpetto sul braccio "sei con noi?" mi disse sorridendomi e notando i miei occhi leggermente lucidi fece una faccia seria "y/n! non pensarci, sta sera ci divertiamo, ok?" gli feci segno di si con la testa anche se dentro di me, volevo che lui sta sera mi vedesse e provasse anche un minimo di gelosia.

Eravamo come vaniglia e zenzero Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora