un pezzo

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Cosa sono io? Un corpo. Un corpo pieno in parte da rabbia tristezza e disgusto. Tutti mi dicono:  “dai che ce la fai, dai che ne esci” il mio modo di uscirne è diverso, ed è seguire i consigli, i consigli di quelle immagini e voci che sentono ogni giorno la mia vita un inferno.

Mi presento, sono Kai,sono un ragazzo trans. Soffro di depressione cronica ormai da 6/7 anni. Sono un autolesionista suicida, e ho da poco una diagnosi di schizofrenia. La gente mi chiede il perché io mi faccia maleo ne faccia agli altri,, be immagina:
Sei sdraiato nel tuo letto, ti stai per addormentare, finchè la porta della casa era non si apre, la lucente illumina un brave frammento, e un ombra si fa avanti i sei abituato, queste finire vengono spesso a farti visita. Chiudi gli occhi, i tuoi genitori sono già a dormire, sai che non sono loro. Senti dei passi trascinati e qualcosa che sgocciola sul pavimento. Apri gli occhi e piangi, è lei,quella persona che un momento di merda ti ha portato un pò di luce. La amavi con tutto te stesso, lei aveva deciso di lasciarti e interrompere questa breve relazione amorosa, ti crolla il mondo addosso, ma siete amici. Un giorno a scuola come al solito vi incontrate nell'atrio, parlate e poi vi salutate. Be, quel saluto fu l'ultimo. Il giorno dopo non vai a scuola, ti vuoi prendere una pausa. Stai scherzando con tuo padre, sei felice, ad un certo punto arriva un messaggio, un tuo amico di scuola vuole il tuo numero parlarti. Stai pensando a tutto ma non a quello che è realmente. Rispondi alla chiamata “pronto?” “Ciao, non so come dirtelo, avrei preferito farlo di persona, ma ti devo dire una cosa” “mi stai spaventano, cosa?” Ooooo be se fai bene ad aver paura “quella ragazza, si è suicidata, ieri, so che vi siete lasciati da poco, condoglianze, ma dispiace tanto” riattacco la chiamata e scoppi in lacrime, l'unico punto fisso nel mondo esterno se n'é andato, per sempre, per scelta sua.
Dopo mesi scoprì com'è morta. Si è buttata dal balcone dopo aver fumato una canna.
Ed eccola lì, davanti al letto, ossa rotte e sangue solo una cosa riesci a dire “ti amo comunque” lei piange sangue, ti punta il dito e parla “è colpa tua, ti ho fatto vedere i tagli, mi sono aperta, poteve salvarmi”. Tua madre entra nella stanza e lei scompare, piangi, nel letto, con quelle parole che ti rimbomba o nella testa.

Adesso vivi così, dispercezioni, visive e non, orrore, terrore, ansia e rabbia riempiono le tue giornate sempre sin allerta di nuovi mostri da mandare via con la pastiglia.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 26 ⏰

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