Capitolo 18

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6 agosto 1995
Tn attendeva con ansia il ritorno di alcuni membri dell'Ordine della Fenice, tra cui Remus e sua sorella Nymphadora. Erano andati a recuperare Harry dalla casa dei suoi zii; quella sarebbe stata la prima volta che avrebbe visto il figlio di James e Lily, anche se avrebbe voluto incontrarlo in situazioni migliori. La notizia dei Dissennatori a Little Whinging aveva scosso e sorpreso un po' tutti, non osava immaginare cosa avesse provato il giovane Grifondoro alla notizia della sua 'espulsione'. Anche se la sua mente si perdeva tra funesti pensieri, era ancora seduta al tavolo della cucina di Grimmauld Place numero 12. Il resto dell'Ordine, Piton compreso, discuteva animatamente sul da farsi e sul ritorno del Signore Oscuro.

Il discorso si interruppe quando il gruppo mandato in missione da Harry, entrò nella stanza. Tn vide, soltanto di sfuggita, il quindicenne rimasto in corridoio prima che Molly si chiudesse la porta alle spalle. Seguì distrattamente la conversazione, continuando a guardare dritto verso la porta, come se si dovesse aprire da un momento all'altro; poi Molly tornò dentro. Una volta finita la riunione, un via vai di streghe e maghi affollò il corridoio. All'uscita dell'ultima persona, Molly chiamò i ragazzi per cena.
-Harry Potter- disse Sirius vedendo arrivare il suo figlioccio.
-Sirius!- si strinsero in un abbraccio.
-Ciao Harry- sorrise Remus una volta che si furono staccati. -Ti presento Tn Tonks, la mia futura moglie- sottolineò l'ultima parola mentre rivolse uno sguardo orgoglioso verso quest'ultima.
Harry, illuminato nel sentir le parole del suo ex professore, le strinse prontamente la mano. -Piacere mio-
-Forza, forza, che è ora di cena- la signora Weasley spinse tutti in cucina.

-È quasi ora di andare a dormire, credo-  -Non ancora, Molly- disse Sirius voltandosi a guardare Harry -Sai, sono sorpreso. Ero convinto che appena
arrivato avresti cominciato a fare domande su Voldemort-
L'atmosfera nella stanza mutò: era tesa. Al nome di Voldemort un brivido era corso attorno al tavolo. Lupin, che stava per bere un sorso di vino, abbassò piano il calice con aria diffidente.
-L'ho fatto!- disse indignato -ho chiesto a Ron e Hermione, ma hanno detto che non siamo ammessi nell'Ordine...-
-Siete troppo giovani- intervenne la signora Weasley.
-Da quando uno deve far parte dell'Ordine per fare delle domande?- chiese Sirius -Harry è rimasto intrappolato in quella casa Babbana per un mese. Ha il diritto di sapere cosa succe...-
-Non sta a te decidere cosa è bene per Harry!- ribatté la signora Weasley secca
-Ha solo quindici anni...Non è James, Sirius!-
-E non è tuo figlio- rispose Sirius gelido.
-È come se lo fosse- ribatté la signora Weasley con forza -chi altri ha?-
-Ha me!-
-Sì- disse la signora Weasley, con il labbro arricciato -però ti è stato abbastanza difficile prenderti cura di lui mentre eri ad Azkaban, vero?-
Sirius fece per alzarsi.
-Molly, non sei la sola persona a questo tavolo che si preoccupa per
Harry- intervenne Lupin asciutto -Sirius, siediti- aggiunse Tn scrutando il volto del suo migliore amico.
-Credo che Harry dovrebbe avere il permesso di dire la sua, è abbastanza grande da decidere-
-Voglio sapere che cosa sta succedendo- disse Harry subito.
-Bene- disse la signora Weasley con voce spezzata.

-Che cosa fa l'Ordine della Fenice?-
-Tutto quello che possiamo per assicurarci che Voldemort non realizzi i
suoi piani- disse Sirius.
-Quindi state cercando di impedirgli di conquistare seguaci?-
-Facciamo del nostro meglio- rispose Lupin.
-La cosa principale è convincere più persone possibile che Tu-Sai-Chi è tornato- disse Bill -Ma è complicato-
-Per colpa dell'atteggiamento del Ministero- intervenne Tn -Si rifiuta di credere che sia tornato-
-Ma perché?- chiese Harry disperato.
-Vedi, Caramell ha paura di Silente, di quello che sta facendo- aggiunse Nymphadora malinconica. -Crede che Silente voglia diventare il Ministro della Magia-
-In fondo, Caramell sa che Silente è più abile di lui, è un mago più potente, e nei primi giorni del suo Ministero gli chiedeva sempre aiuto e consiglio- disse Remus.
-Finché il Ministero insiste che non
c'è nulla da temere da parte di Voldemort, è difficile convincere la gente del suo ritorno, soprattutto perché nessuno ci vuole credere-
-Ma voi lo dite a tutti, no?- domandò Harry.
-Be', visto che in giro si crede che io sia un pazzo terrorista e il Ministero
ha messo una taglia di diecimila galeoni sulla mia testa, non è che possa
passeggiare per la strada a distribuire volantini, no?- disse Sirius irrequieto.
-E io non sono un ospite a cena molto gradito per gran parte della
comunità. È uno dei rischi professionali di un lupo mannaro-
-Dora Tonks e Arthur perderebbero il loro lavoro al Ministero se cominciassero a parlare a destra e a manca- proseguì Sirius -ed è importante per noi avere delle spie all'interno del Ministero. Tn, poi, non può fare più di tanto- per la prima volta dopo la cena, Sirius mostrò un sorrisetto -Aspetta un bambino-

Harry parve distrarsi un attimo dal tema della conversazione, una sincera espressione di felicità si fece spazio sulla sua faccia. -Congratulazioni ragazzi!-
Tn arrossì -Sirius, te l'ho già detto, non sono invalida, ma incinta. Posso ancora andare in giro e darvi una mano-
-Non credo che il tuo futuro sposo sia tanto d'accordo- ghignò riferendosi a Remus.

Dopo qualche istante di silenzio, Harry riprese la parola.
-Ma se nessuno di voi fa circolare la notizia che Voldemort è tornato...-
cominciò Harry.
-Chi ha detto che nessuno di noi fa circolare la notizia?- disse Sirius -Perché credi che Silente sia così nei guai?-
-Che cosa intendi dire?- chiese Harry.
-Stanno cercando di screditarlo-
-Ma Silente dice che non gl'importa di quello che fanno finché non lo tolgono dalle figurine delle Cioccorane- disse Bill con un gran sorriso.
-Non è il caso di ridere- ribatté il signor Weasley secco -Se continua a sfidare così il Ministero, potrebbe finire ad Azkaban, e questa è lultima cosa che vogliamo. Finché Voi-Sapete-Chi sa che Silente è libero, deve andarci cauto-
-Ma Voldemort che cosa cerca a parte seguaci?- chiese Harry. Gli parve di vedere Sirius e Remus scambiarsi il più fugace degli sguardi prima che Sirius rispondesse.
-Cose che può ottenere solo se agisce in segreto. Come un'arma. Una cosa che l'ultima volta non aveva-
-Basta così- la voce della signora Weasley emerse dall'ombra vicino alla porta, aveva le braccia incrociate ed era furiosa. -Avete dato a Harry un sacco di informazioni. Tanto vale ammetterlo direttamente nell'Ordine-
-Perché no?- domandò Harry in fretta. -Voglio esserci, voglio combattere-
-No- questa volta non fu la signora Weasley a parlare, ma Remus.
-L'Ordine è formato solo da maghi maggiorenni- disse -Maghi che hanno finito la scuola- aggiunse, mentre Fred e George aprivano la bocca.
-Credo che Molly abbia ragione, Sirius. Abbiamo detto abbastanza-
Sirius scrollò le spalle senza ribattere. La signora Weasley fece un cenno imperioso ai suoi figli e a Hermione. Uno per uno si alzarono e Harry, accettando la sconfitta, li imitò.

I ragazzi si diressero in fila indiana sù per le scale, ma prima che Harry salisse, Remus lo richiamò.
Ron e Hermione guardarono il loro amico incuriositi, poi continuarono a salire per lasciar loro un po' di privacy.
-Beh Harry, ti starai chiedendo perché ti abbiamo chiamato...so che la situazione è un po' complicata, e che hai altri pensieri in testa, probabilmente non è il momento adatto...-
Tn gli prese la mano e intrecciò le dita per tranquillizzarlo: -Volevamo chiederti se volevi diventare il padrino del nostro bambino-
-Oh sì, mi piacerebbe, sarebbe fantastico- sorrise debolmente.
-Non vogliamo che tu ti senta forzato, assolutamente, però se mai dovesse accaderci qualcosa...vorremmo che avesse al suo fianco qualcuno che lo... capisca-
-È ok Remus, sono davvero felice per voi- Harry si rigirò la bacchetta fra le mani -....Allora...Ci vediamo domani, notte-
Poi salì velocemente le scalinate scricchiolanti e scomparve dietro l'angolo.
Remus rivolse poi lo sguardo alla sua ragazza: -Sei sicura di tutto questo?- le accarezzò la pancia.
-Per la milionesima volta- lo baciò -sì-
-Ti amo, Tn-
Il suo battito cardiaco iniziò ad accelerare, la baciò dolcemente.
Remus non avrebbe permesso a niente e nessuno di intromettersi, perché adesso, in gioco, c'era un cuore in più.

Strani Insieme|| Remus LupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora