do i wanna know?

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un po' spoiler

husker ed Angel dust, due persone così diverse ma con vite così simili.
husker è un barista scorbutico e incazzato con il mondo, dice di odiare sentire le lamentele degli altri, ma sotto sotto adora ascoltare. ma non sa dare consigli. non sa proprio parlare di emozioni, rifiuta di provare qualsiasi cosa che non e sia rabbia. lui ha una dipendenza per il gioco d'azzardo, una volta era uno dei signori supremi, ma giocando a carte perse una mano di troppo, perdendo di conseguenza tutto il suo potere, dando la sua anima ad alastor, che ora lo possiede.
invece Angel dust è un pornoattore. il più famoso dell'inferno. appena è arrivato non sapeva dove andare, e cadde nelle braccia di valentino, un vero pezzo di merda. erano soldi facili, e lui aveva bisogno di quei soldi, e da novellino che era ha firmato il contratto, firmando così la sua condanna, vendendo la sua anima ad uno dei signori supremi.
loro si sono sempre pensato ai poli opposti, Angel era diretto e parlava solo dei suoi sentimenti, mentre husk era freddo e timido, l'unica emozione che prova è la rabbia. ha smesso di amare anni fa. appena arrivato all'hotel Angel sembrava quasi interessato a lui, ma lasciò perdere dopo aver visto il suo carattere di merda.
husk non parlava ad Angel ed Angel, se non per qualche battutina stupida a sfondo sessuale, non parlava ad husk.
un giorno però, Angel sembrava più stressato del solito dopo essere tornato a casa da lavoro.

<<fammi un drink>>

<<tutto ok?>>

<<certo huskynuccio micio miao miao>>

husk sembrava pesantemente infastidito, stava per sbroccare, ma era troppo sobrio.

<<fammene un altro>>

<<senti, non posso farti bere così tanto, Charlie mi ucciderà.>>

<<non me ne fotte un cazzo. ho bisogno di quel drink>>

<<tutto ok?>>

<<non dirò i miei problemi certamente ad uno come te. dopo tutte le volte in cui mi hai trattato di merda non mi sfogherò con te sicuramente.>>

<<secondo me avresti bisogno di qualcuno con cui parla->>

<<NON ROMPERMI IL CAZZO E FAMMI QUESTA MERDA DI DRINK.>>

husk iniziava a rompersi il cazzo. odiava essere trattato in quel modo, quindi gli servì il drink e decise di uscire a farsi un giro, non ne poteva più.
Angel in quel momento crollò. andò dietro al bancone e cominciò a bere tutto ciò che trovava, era nello stress più totale. aveva fatto una cazzata e valentino non lo avrebbe perdonato. era tutta colpa sua. solo colpa sua.
mentre camminava verso il casinò, husk si fermò attirato dalla conversazione fra due persone, dove sentì il nome del suo "amico".

"no ma se l'è cercata eh.. se va in giro così è logico che.."

non sentiva. non che gli importasse tanto, ma era genuinamente curioso di sapere il perché delle reazioni merdose di Angel quella sera.

"ma poi gli sarà sicuramente piaciuto, sanno tutti che è una puttana, ma non sapevo lo facesse gratis, non è che.."

sperava di aver sentito male, o aver capito male. qualcuno aveva stuprato Angel? ovviamente non che gli interessasse, ma comunque abitano insieme quindi.. beh poteva dirglielo. husk non sapeva se tornare a casa o andare al casinò, però sentiva di dover parlare con Angel. anche se lui gli avrebbe risposto con una delle sue solite battutine fastidiose. iniziò ad incamminarsi verso l'hotel.
Angel nel frattempo era nel bel mezzo di un crollo nervoso. stava pensando non alla sera in se, non sa quante altre volte gli era successa la stessa medesima cosa, ma alle conseguenze che avrebbe avuto con val. aveva finito oramai la terza bottiglia, ma voleva di più. voleva scappare completamente. certo sì, voleva anche rimanere pulito, ma non riusciva a resistere. tirò fuori dalla tasca tre pillole. quelle gli avrebbero fatto dimenticare tutti i suoi problemi. lo avrebbero fatto stare finalmente bene, almeno per un po'. appena stava per prenderle, sentì la porta dell'hotel spalancarsi, e vide husk con il suo sguardo freddo come al solito, ma con un briciolo di preoccupazione negli occhi. appena vide Angel, lo guardò con sguardo deluso e preoccupato. quegli occhi neri non erano mai stati così espressivi, così belli. l'oro nelle sue iridi si rifletteva nell'anima di Angel, il messaggio gli era arrivato: perfavore non farlo.
Angel posò le pastiglie, e si appoggiò con i gomiti sul bancone abbracciando la testa con le braccia, era sull'orlo del pianto.
husk non sapeva cosa fare. non era in una confidenza tale da dargli un abbraccio. decide di toccargli la testa per farlo tirare su.

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