capitolo 3

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Oddio.

Cosa gli sta succedendo? Gli trema tutto il corpo. Cosa devo fare in queste situazioni? Cercare di parlargli? Scuoterlo? Lasciarlo riposare? Sono tentata di chiamare un'ambulanza. Sto tirando fuori il telefono ma lui mi blocca.

-no- sussurra affaticato

-senti, non ti conosco, però mi sembra che tu stia male, molto male. Non so che cosa fare quindi è meglio chiamare un medico- gli dico in preda al panico.

-no- ripete, afferrandomi la mano per impedirmi di prendere il cellulare.

Non lo conosco e mi sta già facendo uscire pazza.

-Devi respirare? Ti è già capitato? Ti prego prova a dire qualcosa-

Mi indica la tasca della giacca caduta per terra a qualche metro di distanza. La raggiungo e noto che dentro ci sono delle pastiglie.Ambigue.

Ma che diamine?

-quante ne devi prendere?- chiedo. Mi fa segno di 3 con la mano. Mentre le prendo dal barattolino giallo mi ruba le tre pillole dalle mani.

Sono dieci minuti che prova a controllare il suo respiro ma sembra che non ci stia riuscendo. Gli ho chiesto una quindicina di volte se aveva cambiato idea, se voleva chiamassi un medico. E la risposta è sempre no.

-Devi andare- ansima, col fiato corto.

-Dove?- Oddio. L' ho detto davvero? Manco lo conosco.

-Fatti i cazzi tuoi. Chi ti credi di essere?-

Ho capito che non ti conosco, ma anche meno.

Ma questo non riesco a dirglielo in faccia.
Adesso che ha tirato su la testa da in mezzo le gambe, riesco a notare i suoi occhi cerulei. Raccontano un sacco di storie. Eppure sono vuoti.
Ha un naso dritto coperto da un sottile strato di lentiggini. Quasi invisibili.
Dio, ha delle labbra piene così belle.

Ma che problemi ho?

Sono cosi facile da conquistare?

-Come ti chiami?- domanda

-Nivi. Nivi Leider- non mi è mai piaciuto il mio nome. È strano.
-Tu?- chiedo io

-Cristopher Wright- risponde.
-ci vediamo in giro Leider-

Si certo, in questi corridoi non c'è mai nessuno.

E mi lascia li. Nel silenzio di quelle mura. Come se niente fosse successo.

🪻

Sono appena arrivata in camera, e dopo aver rimesso i miei aquisti a posto vado in bagno. L' acqua mi scorre sulla pelle, come ad accarezzarla. C'è qualcosa che mi pesa ne petto. Sto provando a ricordare se avevo qualcosa da fare.

Cazzo. Le lezioni.

Non posso saltare la prima lezione. Salto fuori dalla doccia e controllo l'ora dallo schermo dal telefono. SONO LE 4:25.

Non cela farò mai. A quest'ora devo solo pregare e farmi suora già che ci sono.

Velocemente mi vesto e provo a farmi una coda anche se ho i capelli bagnati. Perché sono così pesanti quando sono bagnati?

Esco dal bagno e prendo filosofia.

-Ciao Erika, vado a lezione-

-È la tua prima lezione? Di filosofia? Conciata così? Auguri- sputa acida.

Okay? Lascio perdere e apro la porta della camera.

Ditemi che è uno scherzo. Cosa ci fa lui qui?

Non ci posso credere.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 02 ⏰

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