Capitolo 1, Maya e Katsuki

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Il rancore è un sentimento del caos, dell'esterno e non puoi prevederlo. Si può imparare soltanto a provare emozioni anche negative non facendosi abbattere. Maya provò tanta rabbia e delusione per suo padre. Se ne fregò di sapere come stesse lei e la sorella. Superare un dolore così grande, dell'abbandono di un genitore è difficile, che rinunciò da subito a fare la cosa giusta ed essere maturo. Hikari e Hiroki sono stati insieme per dieci anni, all'inizio sembrava tutto fantastico. Non aveva più i genitori, aveva conosciuto quest'uomo di cui si era innamorata. Si erano sposati, avevano trovato una casa a Musutafu, poi era nata prima Mariko, cinque anni dopo Maya. A Hiroki non gli andava bene niente del lavoro: provava invidia per quelli che facevano poco ma avevano più incarichi nell'azienda dove lavorava. E scaricava la frustrazione in casa, ripetendo sempre le stesse cose. La dipendenza dall'alcol, vino, birra, sakè, qualsiasi cosa lo faceva contento: per un nonnulla uscivano delle parole velenose. Era cattivo sia da ubriaco che da sobrio con lo scopo di ferire. C'erano parole come "sciatta, incapace", paragonandola alle sue ex molto più belle o alle passanti che incontravano fuori, poi passando ad un altro atteggiamento diventava amorevole per farsi perdonare. Umiliante, deplorevole, viscido e approfittatore. Questi erano errori di gioventù. Si ritrovò da sola, senza supporto dei suoceri, giustificando il loro figlio. Non voleva bene a Mariko e Maya, si limitava a portarle al parco ogni tanto, comprargli quando aveva voglia di un giocattolo, era quello il massimo dell'impegno. Hiroki voleva avere sempre l'ultima parola. Hikari si assicurava che Maya e Mariko non li sentissero, mandandole in camera loro. Doveva fare tutto lei per occuparsi della casa. Pensava che sarebbe stato un momento buio, che dandogli più supporto sarebbero stati più uniti, più innamorati, quindi sopportò perché credeva nella famiglia che aveva costruito. Se Il tuo uomo non ti rispetta minimamente, ti offende...è una relazione tossica. La violenza non è solo fisica e non bisogna mai ritenere superflui i segnali  e scappare. Arrivò a trovare la forza di lasciarlo, Hikari aveva un'amica: Kanae la sua amica dalle superiori rimasta ad Osaka, le volte che veniva non poteva stare nella stanza di Hiroki volendolo strozzare con le proprie mani. Cercò di farle aprire gli occhi, lo sapeva che Hikari riconosceva la situazione malata. Mariko e Maya però a differenza capivano che c'era qualcosa che non andava, un bambino si accorge che un genitore fa piangere l'altro. Il divorzio segnò una rinascita, Hiroki per diversi anni diede gli alimenti per alcuni anni, Mariko a quindici anni decise di non volerlo più vedere seguita da Maya,: non volevano assistere alla sua versione pietosa che fu sempre stato. Hiroki non ne fece una tragedia. Anzi poteva pensare solo a sé stesso e un giorno senza dire nulla, se ne andò senza lasciare tracce. I rapporti con la famiglia di lui si interruppero, ma dopotutto non ci persero nulla.

Le tue luci, le tue ombreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora