Siamo qui, su questo palco, insieme.
Io e lui (e Amadeus ma lui mettiamolo da parte).
Non su un palco qualunque, siamo sul palco di Sanremo davanti a milioni di persone che ci guardano in diretta.
Lui è qui di fianco a me in attesa che io e Amadeus lo presentiamo perchè canti la sua canzone.
Tutto quello che posso fare in questo momento è guardarlo e toccargli la spalla. Cosa che faccio. Gli poggio la mano sulla spalla e lui si volta verso di me. Quei suoi occhi scuri, così misteriosi e belli. Quando i nostri si incrociano sento fremere tutto ed è come se ci fossimo incatenati l'uno con l'altro.
Ho una voglia matta di tirarlo a me, di fregarmene di tutto e di tutti e semplicemente baciarlo come una coppia normalissima.
Solo che noi non siamo una coppia normalissima e forse non lo saremo mai.
Sappiamo entrambi benissimo che sarebbe una notizia da prima pagina un nostro bacio (gay) sul palco più famoso d'Italia.
Un bacio gay a Sanremo c'è già stato certamente l'anno scorso tra Rosa Chemical e Fedez. Ma quello era spettacolo, questo sarebbe amore.
Ci continuiamo a fissare e lui legge la mia espressione e parlando con gli occhi mi dice "dopo".
Amadeus presenta Mahmood e mentre lo fa, e mi costringo a lasciare la spalla di Alessandro, non riesco a non pensare alla sera prima...
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Ero arrivato nel mio hotel a Sanremo esattamente un giorno prima dell'inizio del festival. A dir la verità ero tranquillo, non mi aspettavo nulla da questa esperienza.
Andai nella mia stanza, disfai le valigie e mi detti una rinfrescata. Poi mi misi in tuta e canottiera e ebbi la brillante idea di chiamare il servizio in camera. Per una sera la mia dieta ferrea poteva andare a quel paese. Così mi ritrovai a consumare la mia cena buttato su un letto d'hotel mentre guardavo la nuova stagione di Mare Fuori che, per via di tutti i miei impegni non ero ancora riuscito a guardare.
Volevo solamente riposarmi conscio del fatto che il giorno seguente, ovvero oggi, sarebbe stata una giornata molto impegnativa.
Verso mezzanotte decisi che era l'ora giusta per andare a dormire ma prima di coricarmi uscii sul balcone della mia stanza che dava sul mare. La fredda temperatura esterna mi investì portandomi alla memoria i ricordi delle scorse edizioni di Sanremo a cui avevo partecipato. Che meraviglia Sanremo. Per me era sempre stato qualcosa di speciale; una cosa prestigiosa a cui avevo il privilegio di partecipare.
Osservai come le onde si infrangevano sulla costa in maniera decisa e mentre respiravo l'aria di festa che aleggiava qui mi sentivo più tranquillo che mai. I rumori cittadini proveniente dalle strade mi facevano sentire a casa.
Stavo per rientrare nella mia stanza quando una voce melodiosa mi raggiunse. Era una voce maschile ma abbastanza acuta, molto particolare e bella. La riconobbi quella voce. Era la voce di Mahmood, o meglio, di Alessandro. Avrei riconosciuto quella voce anche tra mille anni. Era la voce che avrei voluto sentire tutti i giorni nella mia vita. Era una voce bellissima, cosa che del resto era anche il proprietario di essa.
-Come i pini di Roma, la vita non li spezza...- cantava Alessandro. Riconobbi subito la canzone. Notte prima degli esami di Venditti. Semplicemente un capolavoro, uno dei miei brani preferiti.
Rimasi lì fuori ad ascoltare il seguito. Era meraviglioso come Alessandro la stesse cantando, in modo diverso dall'originale ma semplicemente fantastico.
Dopo qualche minuto rientrai in camera, mi infilai una felpa e decisi di uscire dalla mia stanza in cerca di Alessandro. Volevo così tanto vederlo e certo l'avrei visto anche oggi ma lo volevo vedere lontano dai riflettori.
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lovers
FanfictionQuegli sguardi sul palco più famoso d'Italia non erano solo una fantasia