Quando mi sveglio mi accorgo che siamo ancora come eravamo distesi la sera prima.
Gli accarezzo un po' la testa dolcemente cercando di non svegliarlo. Fuori il sole è già alto e la giornata è già iniziato.
Poco dopo anche Alessandro si sveglia. Per un po' non dice nulla semplicemente mi lascia qualche bacio sul petto. Poi si solleva e si distende di fianco a me.
-Buongiorno- gli dico.
-Buongiorno- mi dice lui con la voce ancora un po' impastata dal sonno.
-Dormito bene? Stai un po' meglio?- gli chiedo.
-Sono un po' stanco ma sto molto meglio di ieri sera-
-Sicuro?-
-Si insomma, non avrò vinto ma va bene così. Non si può sempre avere tutto-
-Quindi stai meglio?-
-Certo e poi ho te qui con me quindi in un certo senso ho già vinto-
Poi mi bacia e ci baciamo per un po'. Poi mi vado a fare una doccia e quando esco ordiniamo la colazione in camera nonostante siano le undici. Oggi dovrà essere presente solamente al programma "Domenica In" poi sarà libero per un po'.
-Mi sa che quando tra poco arriveranno i tuoi assistenti per prepararti, io prenderò l'auto per tornare a Milano-
-Io tornerò a Milano questa sera- mi dice lui.
Prendo un pezzo di pane con il cioccolato e bevo un po' do caffè.
-E se venissi a stare un po' da me?- gli chiedo.
-Cioè, devo andare in studio quasi ogni giorno ma non per tanto. Adesso che Sanremo è passato abbiamo un po' di periodo di pausa- aggiungo.
-Beh non è una brutta idea in realtà-
-Vero?- dico.
Poi lo faccio stendere sul letto e mi stendo di fianco a lui. Continuando dico:-Svegliarci insieme, guardare la tv, andare in palestra, cenette romantiche e poi beh...-
-E poi cosa?- dice guardandomi maliziosamente.
-Mmmmmmmm... tante cose- dico ridacchiando.
-Messa così è un'offerta veramente allettante-
-E allora vieni daiii-
-Va benee-
Poi mi bacia e rotoliamo un po' così sul letto.
Finiamo la colazione e poi mi avvio verso la camera.
-Ci vediamo stasera allora- gli dico quando sono ormai in corridoio.
-Ci vediamo stasera- dice lui e poi chiude la porta.
Mi avvio verso la mia stanza quando ad un certo punto vedo una ragazza piena di vestiti in mano dirigersi verso di me. Sta parlando e noto che sta tenendo il telefono tra l'orecchio e la spalla.
-Sto andando in camera sua, sì sono piena di completi, tra poco sì esatto arrivano anche i truccatori e i parrucchieri. Si Alessandro ha riposato abbastanza- dice la ragazza.
"Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo" penso subito. Non posso stare qui fermo impalato se mi becca sono cazzi. Non ci sono nemmeno posti dove io possa nascondermi quindi faccio la prima cosa che mi viene in mente: tiro su il cappuccio della felpa e continuo a camminare guardando il telefono in modo da tenere lo sguardo basso.
Quando la ragazza passa di fianco a me si zittisce e appena mi ha superato la sento dire:- Ho appena incrociato un in corridoio, era i-den-ti-co a Mengoni. No, no, non poteva essere lui. Il capo mi avrebbe detto di stare attenta agli ingressi nella camera di Ale se ci fosse stato anche Marco. Sai come sono i capi. Già si, però sinceramente anche se stessero insieme sarebbe fantastico-
Ridacchio tra me e me. Almeno c'è qualcuno che fa il tifo per noi.
Sento una porta chiudersi e quindi abbasso il cappuccio e corro in camera mia. In quindici minuti preparo la valigia e poi mi dirigo alla fermata del treno. È pieno di gente, ce ne è veramente un sacco. Cerco di non farmi riconoscere e tutto va secondo i piani fino a che non mi siedo in treno e una ragazza mi riconosce.
Ci facciamo una foto e le faccio un autografo. Le chiedo solo di non postare tutto subito e lei accetta.
Il resto del viaggio lo passo parlando con questa ragazza. È bello poter parlare normalmente con persone normali senza aver paura di tutto. Questa ragazza mi racconta della sua vita da fuori sede e degli studi di moda che sta frequentando. Io le racconto un po' della mia routine e continuando a raccontarci curiosità e aneddoti le sei ore di treno passano e ci ritroviamo in stazione a Milano.
Poco prima di scendere, la ragazza, che ho scoperto che si chiama Maya, si sporge vicino a me e chiede:- Tu e Mahmood?-
La guardo un po' stupito, non mi aspettavo questa domanda. Inizialmente sto in silenzio ma quando il treno si ferma e lei si alza dico semplicemente:-Sì-
Lei sorride e mi risponde:- Lo sapevo- poi ride e scende dal treno.
Scendo anche io e dopo un po' di slalom tra la gente esco dalla stazione e prendo un taxi. Sono quasi le otto di sera e fuori dal finestrino i palazzi diventano sempre più alti e moderni fino ad arrivare fuori da casa mia.
Tra poco arriverà Ale e non vedo l'ora di vederlo.
Salgo e mi faccio una doccia. Poi mi metto in tuta. Questa sera non voglio essere elegante. Voglio solo essere me. Semplicemente me.
Mi arriva sul telefono un messaggio da una delle mie assistenti e sto per aprirlo quando però il campanello suona.
È lui e non vorrei nessun altro qui, adesso, con me.
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lovers
FanfictionQuegli sguardi sul palco più famoso d'Italia non erano solo una fantasia