13/04/1912
Dragã Jurnal,
Oggi ho visto Francisca, la ragazza aristocratica che è svenuta, scrivere nel suo diario, quindi ho deciso di fare lo stesso. È stato il secondo giorno in questo posto. Sembra un esilio eterno, senza nemmeno una bottiglia ed il canto del gallo che non mi sveglia più come una volta, nei bei giorni del podere in Romania. Mai fossi venuto in America in cerca di fortuna!
Stamattina mi sono alzato presto dalla piccola capanna che Gelsomino aveva trovato già costruita, e ho deciso di cercare qualcosa da mangiare per riprendere le forze. Ho anche potuto vedere alla luce del sole il luogo dove fortunatamente siamo naufragati: si tratta di un giardino immenso, sempre ben curato e mantenuto, ma senza un campo o un ortaggio da coltivare. Ho il sospetto che quest'isola sia già abitata, il che non mi piace. NON mi piace dividere ciò che è mio con estranei, specie se si tratta di appezzamenti di terra.
Mentre mi addentravo nella selva, ho incontrato Gelsomino, che probabilmente era rimasto sveglio tutta la notte (argh, i giovani di oggi!), che non a conoscenza della mia presenza, sembrava agitare vigorosamente le braccia ossute gridando di fare silenzio, ordine o qualcosa di simile. Aveva un tic nervoso all'occhio. Povero amico mio! Lo conosco da tanti anni e, fidati diario, so quanto è difficile per un politico romano fissato con codice e leggi trovarsi sperduto. Ho provato a seguirlo, ma si è messo a correre verso il bosco, quindi come ogni persona normale in quella situazione sono tornato all'accampamento e ho deciso di non dire nulla. So che ritornerà. Lo conosco troppo bene.
Quando sono arrivato mi sono reso conto che Celia, la nostra salvatrice, si era svegliata, dopo avermi assicurato che Francisca sta bene, almeno per il momento, ha iniziato a spiegarmi quello che aveva scoperto sul "giardino", come tutto rimane intatto e come è un posto perfetto, con vari tipi di piante, come alberi da frutto, fiori e frutti. Come se io non l'avessi saputo prima e meglio di lei girovagando e non rimanendo seduto tutta la mattina! Sembrava che avesse scritto un poema, non una pagina di diario. Come è frustrante, quella donna. Molto bella, certo, ma frustrante.
Secondo me non è un posto perfetto, non c'è neanche una goccia d'alcol e io mi sto stufando senza niente da bere. Forse mentre mi "spiegavo" dopo averla ascoltata per circa venti minuti mentre non la smetteva di parlare con il suo fare da professoressa ho alzato un po' la voce e potrei, dico, forse, insomma, aver litigato con lei. Cioè, voglio dire che non è solo probabile... ok, va bene. Ci siamo messi a urlare nel mezzo del giardino. Non volevo farla arrabbiare ma non posso farci nulla se quella è così irritante.
Alla fine lei si è rimessa seduta sulla roccia in silenzio ostinato e io l'ho osservata mentre scriveva, senza dire niente, quando ad un certo punto Francisca uscì annunciando che le urla l'avevano svegliata, guardandosi intorno incuriosita. Fini per dirci che lei avrebbe cucinato, e noi dovevamo andare a caccia, altrimenti non avremmo mangiato niente. Credo l'abbia fatto apposta per cercare di riunirci. Abbiamo camminato per ore in quel posto così vasto eppure così magnifico senza scambiarci una parola, volevo chiederle scusa, ma allo stesso tempo non volevo ammettere di essermi comportato da bambino, e lei non sembrava avere voglia di discutere.
Alla fine siamo tornati all'accampamento con della frutta dai colori sgargianti, che si trovava un po' ovunque nel giardino, e che sembrava essere l'unica cosa commestibile. Era già buio quando siamo tomati, e per nostro sollievo pure Gelsomino aveva fatto la stessa cosa. Sapevo che sarebbe tornato. Lui e Francisca ci stavano aspettando insieme a una scimmietta dai grandi occhi d'ambra e delle noci di cocco intorno al falò. Mai nei miei 25 anni di vita ho visto una cosa del genere, sembra quasi che il nostro nuovo compagno (denominato Cesare Jr per seguire le orme di Gelsomino, il suo nuovo padre) sia stato mandato da qualcuno.
Dopo aver mangiato quello che potevamo, abbiamo lasciato nuovamente l'accampamento per esplorare i dintorni. Con nostra sorpresa al di là del boschetto abbiamo trovato un lago con una cascata. Ci siamo fermati tutti a guardarlo come se non avessimo mai visto l'acqua, ma il silenzio è stato interrotto da Francisca, che fa notare a tutti per l'ennesima volta quanto sia strano un giardino ben mantenuto nel mezzo del nulla, ma soprattutto un riparo già costruito che ci attendeva.
Bè, troppo tardi per pensarci ora, continueremo ad esplorare domani.
Noapte Bună.
Patrick
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L'isola Misteriosa
AdventureTre ragazzi ed un anziano, vittime di un naufragio, si trovano su un'isola sperduta. Verrà messa alla prova la loro amicizia e le loro abilità di sopravvivenza. - - - - Cari lettori vi chiedo gentilmente di lasciarmi un feedback. - - - - Questa st...