Parte IV

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Tom non ritornó in classe per il resto delle lezioni, meglio così, almeno ci saremmo risparmiati il disagio. In ogni caso per sicurezza decisi di andare a chiedere a Bill dove fosse finito, ma lui arrivó prima di me, fiondandosi in classe.
<<Tn, hai visto Tom? Non mi risponde ai messaggi e non lo trovo da nessuna parte>> Sembrava piuttosto agitato e preoccupato.
<< Pensavo fosse con te, non ti ha detto dove andava?>>
Bill si mise le mani sui fianchi, guardandosi intorno nervosamente. Riuscì dalla classe, facendomi segno di seguirlo. Fuori dalla porta c'erano lo stesso ragazzo che mi approcció in discoteca, che se non sbaglio suonava il basso, e un altro ragazzo con i capelli corti biondi che portava gli occhiali, suonava la batteria. Entrambi mi salutarono velocemente, prima di seguirli mi girai verso Nico, chiedendole di venire con me.
<< Siamo alla ricerca di un kaulitz? Insieme a tutta la band? Tn mi stai portando al paradiso>> Lo presi per un palese Sì, e insieme uscimmo da scuola.
<< La sua auto non è più parcheggiata>> Disse Bill, tirando fuori il telefono per provare a richiamarlo un'altra volta.
<<Capisco che fosse arrabbiato, ma mi sembra un po' troppo>> dissi io, non sapendo dove cercare, e non comprendendo come mai fosse così agitato.
<< Cazzo Tom >> imprecó Bill al suono della segreteria. << Tende sempre a esagerare, mi preoccupa quello che potrebbe fare. Devo impedirglielo assolutamente.>>
Lo guardai confusa, <<Impedirgli che cosa? >>
Bill mi guardó, come per chiedersi se avesse dovuto dirmelo o meno. << Facciamo così, andate a casa nel frattempo, se lo dovessimo trovare ti faccio sapere qualcosa>> mi disse sollevando il telefono.
Decisi di assecondarlo, così io e Nico andammo verso la fermata del bus. Non capivo come mai mi avessero messo in mezzo a questa situazione. È colpa di quel cazzone se sparisce da scuola come un bambino dopo essersi arrabbiato. Non volevo quasi nemmeno sapere dove fosse finito. Gli avrei chiesto scusa quando ci saremmo rivisti quel pomeriggio, sempre se lo avessero trovato.
<<Chissà se sta bene, è strano che non risponda nemmeno a Bill>> Si chiese preoccupata Nico.
<<Non sono comunque affari nostri>>
<<Ma che dici tn, hai visto come Bill era preoccupato>>
<<Infatti non lo capisco, può anche risparmiarmi le spiegazioni quando lo troveranno>>
<<Smetti di fare la stupida.>>
La spinsi amichevolmente dalla spalla, e salimmo sull'autobus appena arrivato.
Io scesi alla mia fermata, mentre Nico proseguì per andare a casa sua.

Bill p.o.v:

<<Ho paura che possa averlo rifatto.>>
Mi diressi verso l'auto di Georg, lui e Gustav dietro di me.
<<Bill rilassati, che problema c'è? Ormai sappiamo come funziona con lui>> Mi disse Georg, mettendomi una mano sulla spalla.
<<No Georg, sta cercando di cambiare. Non può cedere così facilmente>>
Gustav incroció le braccia pensieroso, << È per lei, no? per quella tn>>
Lo guardai, annuendo <<Si, ed è proprio per lei che non può più fare quello che vuole. So che non vorrebbe che mi metta in mezzo, ma non torneró a riavere quel cazzone come fratello>>
Mi apoggiai alla macchina di Georg, <<Dobbiamo andare a prenderlo. So dove può essere andato>>
Salimmo in macchina e diedi a Georg le indicazioni. Arrivammo di fronte ad un condominio, quel fottuto, maledetto condominio. <<Vado solo io, voi aspettatemi qui>>
Scesi dall'auto, dirigendomi verso il portone d'ingresso. Quarto piano, non avevo dubbi. Ormai conoscevo la strada a memoria. 32B, Speravo che avrei dimenticato questo appartamento un giorno. Bussai con esitazione, non sapevo chi avrebbe potuto aprirmi la porta.
Quando sentii il rumore della sicura della porta, mi bloccai per un attimo.
<<Ah, sei tu>> Ad aprirmi la porta fu Tom, senza né la sua benda né il suo cappello, a petto nudo, con solo i suoi boxer addosso. gli occhi rossi, sembrava esausto.
<<Mettiti qualcosa addosso.>> Non riuscivo nemmeno a vederlo in faccia, lo aveva fatto di nuovo. Lo sapevo.
Lui rimase li a guardarmi appoggiato al bordo della porta.
<<Perché lo hai fatto di nuovo?>>
Lui si giró, sentendo una voce femminile che lo chiamava da un'altra stanza. <<Mi andava>> si giró verso di me, senza guardarmi in faccia, il suo tono colpevole.
<<Potevi almeno rispondere alle mie chiamate >>
<<Non avevo la suoneria>>
Mi chinai verso di lui per annusarlo <<hai fumato di nuovo? >>
Lui si guardó intorno spazientito, <<Vado a vestirmi, aspettami un attimo>>
Mi chiuse la porta in faccia, e io rimasi li ad aspettarlo.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 11 ⏰

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The beauty and the beast - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora