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A cinque secondi da Max, arrivai secondo e fu il primo podio insieme della stagione.

Ero abbastanza contento del risultato, era stata una gara interessante, davvero. Io e Max per molte volte ci siamo superati e risuperati ma alla fine, ha vinto il migliore.

Il prossimo Gran Premio sarebbe stato tra una settimana, e con Lewis avevamo deciso di partire subito per la Gran Bretagna.

Insieme a noi sarebbero venuti Lando e George che abitavano lì, e Carlos.

-What a jet Lewis- rise Carlos vedendo il jet dell'inglese.

-Mhh, yes. It's cute- disse il ragazzo guardandolo.

-Just cute?! Are you joking?- disse Lando. -I can't even imagine having a jet like that-

Lewis rise semplicemente lasciandoci entrare in quell'appartamento volante, perché era proprio quello.

Era gigantesco, aveva dodici posti a sedere, un paio di cabine per dormire, una cucina e perfino due cameriere.

Mi sedetti accanto Carlos e davanti a noi c'erano Lando e George, mentre Lewis si sedette nell'unica poltrona che poteva abbassarsi.

Il volo fu abbastanza tranquillo, il problema fu quando arrivammo in aereoporto perché passare inosservati fu abbastanza difficile, come sempre oltretutto.

I'm at home.

Lessi il messaggio sullo schermo e sorrisi leggermente.

-Uuuhh- disse Carlos avvicinandosi.

-Shut up, they don't have to know- gli dissi all'orecchio e lui alzò le mani.

I'm in the jet

Risposi semplicemente.
Ci saremmo rivisti direttamente in paddock giovedì durante il media day, e nel mentre Max sarebbe stato a casa dei suoi in Netherlands.

Andava bene, andava tutto bene.
Mantenevamo nascosto tutto a tutti, perché se si fosse venuto a sapere solo Dio sa che cosa sarebbe successo.

Quando sarebbe arrivato giovedì?

~
Il paddock straripava di persone che spendevano settemila e passa euro per essere dove erano.

Certo da una parte era bello sapere che molte persone amavano questo sport, ma spendere realmente tutti quei soldi, insomma.

Non avevo ancora visto Max, ma pensai che fosse occupato in riunioni o interviste varie.

-Carlos, have you seen...- dissi facendogli capire di chi stessi parlando.

-No, but I think he is in his motorhome- disse indicando con la testa l'hospitality RedBull.

Annuii allontanandomi cominciando a pensare ad un modo veloce per arrivare nell'hospitality.

Sapevo che sarebbe stato un rischio bello e grosso, ma dovevo vederlo: ero come in astinenza.

Mentre camminavo per il box venni interrotto da alcuni giornalisti che cominciarono a pormi domande sul weekend e sulla gara.

Risposi velocemente facendo credere di avere un meeting importante, e subito tornai nella mia motorhome.

Presi il cellulare e vidi che Max mi aveva scritto, e sorrisi. Non era un bel segno sorridere a dei messaggi, poteva solo significare che mi ero... no.

I'm here, in my motorhome.

There's a door that no one knows between the Mercedes hospitality and Redbull's.

Impossible// Charles Leclerc & Max Verstappen ✔️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora