La corsa fendeva l'aria mentre tre corpi silenziosi e veloci svettavano tra la foresta coperta da uno spesso strato di neve.
«Vi voglio pronti a tutto» ringhiò Bang Chan, il capo branco, in modo che gli altri due lupi lo potessero udire ed entrambi annuirono velocemente, sicuri del piano progettato per la caccia.
La cerva stava immobile in mezzo ad una radura a controllare che nessuno fosse lì a spiarla prima di chinare il capo e cominciare a mordere l'erba per cibarsi di ciò che trovava.
Chan non voleva attirare l'attenzione, perciò era suo solito portare solo i più valorosi due lupi per cacciare la preda più grande mentre gli altri si occupavano di piccola selvaggina, cibo sicuro per tutto il clan.
Silenziosamente si avvicinarono alla cerva che, inconscia di tutto, si godeva l'ultimo pasto della sua vita.
Ma proprio quando i tre lupi erano pronti ad attaccare, Chan sentì un fruscio provenire a pochi chilometri di distanza e percepì che il resto dei lupi aveva catturato qualcosa di curioso, ma che preoccupava qualcuno di loro.
Le sue orecchie saettarono verso quella direzione e non poté far altro che lasciar perdere la cerva e ordinare agli altri due di seguire il resto del branco.
«Cosa è successo?» ringhiò subentrando nella scena che si stava parando in mezzo al bosco.
«Capo, abbiamo trovato un furetto da queste parti» disse un lupo tenendo fra i denti un essere bianco e peloso che stava immobile grociolandosi tra il calore dato dall'alito del lupo.
Chan lo guardò irritato: sapeva che i furetti si addentravano spesso nella foresta per trovare delle particolari bacche, ma sapeva anche che quel furetto non era affatto lì per raccogliere vegetali e la cosa lo rendeva estremamente difficile da gestire.
«Portalo con noi» ordinò con un cenno del capo e cominciando ad avviarsi alla strada per il villaggio «e voi portate la selvaggina» concluse continuando ad avanzare finché di lui non si videro soltanto le enormi zampe stampate sulla candida neve.«Dimmi perchè sei qua» tuonò Chan perdendo la sua forma animale mentre avanzava verso il trono all'interno della struttura che caratterizzava la sua dimora.
Un servitore lo aiutò ad indossare la veste reale coprendo il corpo nudo da atleta.
Un lupo aveva lasciato andare il furetto bianco posizionandolo davanti al capo clan e gettandogli sopra una veste in seta blu.
Al posto del furetto bianco, però, indossò quella veste un ragazzo dai capelli argentei e lucenti e mentre si alzava in piedi facendo brillare le dorate rifiniture floreali sull'indumento.
«Come siamo irascibili oggi...» sospirò quel ragazzo passando le dita affusolate tra i capelli ravvivandoli e facendo splendere contro un piccolo raggio di sole che filtrava attraverso la finestra la pelle perfetta mentre guardava con la coda dell'occhio una guardia che lo fissava famelico.
«Mi hai appena fatto perdere la cena, Hyunjin, non ti perdonerò tanto facilmente» disse puntandogli un dito contro, ma il grigio gli afferrò direttamente la mano accarezzandola suadentemente.
«Lo sappiamo entrambi che non è una così grande perdita» sussurrò guardandolo con occhi seducenti, ma Chan lo spinse via.
«Non farmi delineare un confine, Hyunjin» ringhiò e l'altro alzò le spalle facendo però qualche passo indietro.
«Ho sentito che tra Seortell e Greyknow c'è una sorta di... stretta alleanza» cominciò Hyunjin girandosi e fissando di nuovo Chan che ringhiò sommessamente alzandosi in piedi.
«Lo sai che è inutile ottenere informazioni da me».
«È un sì?»
«È un "non potrebbe interessarti di meno"» sbattè le mani sul grande tavolo da stratega e guardò l'uomo-furetto con il fuoco negli occhi.
I capelli di Hyunjin si rizzarono sulla nuca e il ragazzo capì che era meglio andarsene prima di scatenare l'ira dell'uomo più pericoloso di tutto il Dongant.
Così, mentre Chan conficcava gli artigli nel tavolo in legno, morso da un irrefrenabile istinto rabbioso, un furetto bianco scampava alle fauci di alcuni lupi affamati nella neve che lo nascondeva perfettamente tra le sue fredde braccia.Alla costa di un particolare fiume dalle acque cristalline, ma mosso dai terribili peccati dell'uomo, Felix, capo del clan Felly, aveva deciso di incontrare il capo di Hanratheon.
«Come mai qui mio amico dal giallo piumaggio?» lo canzonò Jisung a capo del clan sul fiume senza nome.
«Il plenilunio si sta avvicinando» disse solamente un pulcino dal piccolo becco arancione mentre si dissetava, poi il piumaggio scomparve tra le acque mostrando solamente un ragazzo mingherlino che cercava conforto tra una delle coperte che si era portato appresso.
Il quokka continuò a guardarlo impacciato a causa del comportamento dell'altro, ma si limitò a scuotere la testa.
«So che il plenilunio è vicino, ma il tempio è inaccessibile, Felix» disse con serietà e rassegnazione, ma il ragazzetto biondo non demorse.
«È una situazione difficile per tutti Jisung, ma se me dessi il tuo appoggio potremmo convocare gli altri clan e insieme trovare una soluzione ai nostri problemi» disse, una nota di speranza tradì il suo tono paziente, ma il quokka non sembrò notarlo.
«Lee Felix... come sempre sei l'unico che serba ancora qualche speranza per questo regno ormai distrutto...» sospirò afflitto, ma ammirando in un certo senso il ragazzo davanti a lui «hai davvero intenzione di invitare tutti i clan nel mio territorio?» chiese scettico dopo una brave pausa di riflessione e Felix, con una domanda posta in quel modo, si vergognò al solo pensiero di averla partorita lui quell'idea.
«Lo sai che il rito può riuscire solo se ci sono tutti...» borbottò coprendosi di più con la misera coperta che nascondeva un corpo nudo a causa della sua trasformazione «in più l'unico che può svolgerlo è-»
«Il capo di Irell, Jeongin» concluse il quokka e Felix annuì.
«Non sarà facile convincere né lui né suo marito...» borbottò il biondo.
«Non sono loro le persone di cui ti devi preoccupare, ma la persona a cui devi pensare in questo momento è Bang Chan di Christark... lui non sarà facile da convincere» suggerì Jisung, ma a quella frase il biondo sorrise leggermente.
«Non devi preoccuparti, per lui basta solo convincere gli atri, se saprà che ci sono tutti, verrà di sicuro, l'orgoglio dei lupi è più forte di quello che credi, non lascerà che un rito non vada a buon fine per colpa sua» spiegò con veemenza e il quokka lo guardò fiero riuscendo finalmente a capire come un pulcino come Felix fosse riuscito a diventare il capo di un intero clan.
«Sei dotato di una grande intelligenza, Felix di Felly» ammise «per questo ho deciso di mettere a nostra disposizione il tempio se riusciremo a convincere gli altri clan» concluse con un piccolo sorriso e l'altro si accese come un raggio di sole.
«Vi ringrazio capo di Hanratheon!» si inchinò leggermente per mostrare rispetto e il quokka si dileguò subito dopo dovendo tornare al villaggio, così i due si divisero e Felix corse al suo per preparare un piano geniale.
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The Dongant - Chanlix
FanfictionSono passati diciotto anni da quando lo stato del Dongant è caduto in una fase di conflitti e tensione tra i clan che lo abitano. Lee Felix di Felly ha intenzione di riappacificare questi clan sfruttando un'occasione più unica che rara: il plenilun...