Chapter 2

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L'aria era pulita nelle pianure di Minnister and Irell.
I due capi dei clan li avevano uniti in matrimonio e la situazione stava migliorando di giorno in giorno.
Il capo di Minnister era noto per le sue doti canore e in molti lo richiedevano per eventi di grande importanza, il capo di Irell, invece, era cresciuto nella famiglia dei più famosi sciamani e di conseguenza era venuto anche lui a conoscenza del dono e delle responsabilità che ne conseguivano.
Il sole era appena sorto tra le colline di Seortell, al confine, quando ai due coniugi venne richiesta una riunione col capo di Felly.
Il ragazzetto biondo, infatti, mostrandosi ai due in forma umana, ma portando con sé lo stemma e la fama del suo clan aveva deciso che sarebbe stato il momento di parlare ai due del piano che aveva in mente di proporre.
«Lee Felix, capo di Felly, cosa ti porta qua?» chiese uno dei due ragazzi accogliendolo nella piazza di fronte al palazzo.
«Kim Seungmin di Minnister, è passato molto tempo dall'ultima volta che vi ho incontrato» si inchinò leggermente Felix mostrando rispetto ai coniugi.
«È sempre un onore rendervi nostro ospite» subentrò nella conversazione Jeongin, di cui gli occhi ridotti a due fessure a causa del largo sorriso che mostrava non nascondevano la simpatia che provava per il capo di Felly.
«Yang Jeongin di Irell, l'onore è mio, ma non sono qui per un viaggio di piacere» ammise Felix chinandosi anche al ragazzo dai capelli neri.
«Entrate Felix, e raccontateci ciò che avete in mente» propose Seungmin ordinando con un cenno della testa alle guardie di lasciar passare il capo clan dai capelli dorati e fare in modo che comunque lo seguissero.
«La mia è una proposta che vale dell' incolumità di tutto il Dongant» ammise Felix non appena i tre capi clan si furono riuniti accompagnando il discorso con un servizio da tè alle erbe.
«La luna nuova è vicina e sarà perfettamente incorniciata dai monti di Dongant» disse Jeongin centrando appieno ciò a cui Felix voleva alludere.
«Han Jisung di Hanratheon ha messo ha disposizione il tempio accettando così l'entrata di altri clan nel suo territorio e dando il suo consenso al rito» continuò Felix schiarendosi la gola con un sorso dell'infuso che trovò personalmente delizioso, anche se forse leggermente amarognolo.
«Ovviamente serve uno sciamano» ammise poi guardando il capo di Irell «e il consenso da parte di entrambi».
«Sarebbe da ignoranti precludere la possibilità di un futuro prospero per tutto il Dongant» disse Seungmin passando il polpastrello sul bordo della ciotola che conteneva ancora l'infuso, appoggiato dal marito che lo guardò con serietà, ma senza nascondere la scintilla che ancora scattava nei suoi occhi quando riusciva a vedere in Seungmin ciò di cui più si era innamorato.
«Te la senti di svolgere questo rito?» chiese poi il capo di Minnister dopo un attimo di esitazione e Jeongin annuì accennando un sorriso.
«Devo studiare gli incantesimi, ma ce la posso fare, il mio contatto con la dea della Luna è ancora vivo» accennò e Felix chinò il capo nascondendo un sorriso di soddisfazione.
«Vi ringrazio moltissimo» commentò dopo qualche attimo e i due coniugi annuirono in risposta sorridendo gentilmente.
«Ora vogliate scusarmi, ma il cammino per Sportello è ancora lungo>> disse alzandosi in piedi e seguito dagli altri due ragazzi che gli concessero di riprendere il suo viaggio.
«Felix di Felly, ammiro la vostra dedizione» ammise Jeongin chinando il capo e salutandolo.
«Vi prego di non ammirarmi niente Jeongin di Irell, non servirebbe a niente, la vostra fama supera di gran lunga la mia» rispose il biondo sistemando la sua veste.
«Vi auguro buona fortuna Felix, ho sentito che Bang Chan non sembra propenso al rito» disse Seungmin salutando anche lui l'ospite.
«Non dovete preoccuparvi Seungmin, ma vi prego di aiutarmi nel convincere Lee Minho di Greyknow» richiede Felix e Seungmin accettò di buon grado affermando che il suo clan e quello di Minho fossero in sereni rapporti.
Così Felix cominciò il suo cammino in mezzo a piccoli sentieri finché non scorse un ruscello dove dissetarsi.

Non appena le sue mani toccarono l'acqua, però, avvertì la presenza di qualche sospetto animale e prima che potesse avere il tempo di fare nient'altro due maiali spuntarono fuori da alcuni cespugli obbligandolo a trasformarsi in un pulcino e a nascondersi tra le radici di un arbusto lì vicino.
I maiali annusarono un po' l'aria grugnendo, ma niente sembrò stranirli, quindi decisero di andarsene e Felix poté ritornare a respirare.
«Oh Dea dammi la forza»sospirò dopo essersi ripreso dallo spavento precedente e continuò a camminare tra sentieri che non percorreva da molto tempo e che col tempo avevano anche cambiato forma: gli alberi si erano fatti più possenti tanto che il fiumicello si poteva percepire solo dal rumore, non se ne vedeva attraverso i rami degli arbusti che erano cresciuti.
Ma Felix ricordava quando proseguiva per quelle strade accanto alle sue sorelle o ai suoi amici, prima che scoppiasse la guerra, prima che il Dongant venisse rovinato da continue faide per il potere che ognuno bramava.

Intanto a Seortell, Changbin osservava la primavera che sbocciava in fiore nel giardino del suo palazzo svuotando la mente da tutto ciò che lo preoccupava in quei giorni.
L'aria mite chi accarezzava il volto e chiuse gli occhi per sentire la natura penetrargli nella pelle mentre una mano gli accarezzava i capelli scombinati dall'aria movimentata della vita al di fuori di quattro mura, poi riaprì gli occhi sentendo una delle guardie marciare verso le sue camere.
«Signore» lo richiamò e Changbin gli permise di entrare.
La guardia, al di sotto della divisa, sfoggiava un fisico possente e ingombrante seppur più basso rispetto alla media, caratteristica del clan di Seortell, clan proveniente dai maiali.
«Abbiamo avvistato un pulcino nei pressi del fiume, si dirigeva in questa direzione, dobbiamo fare qualcosa?» chiese dopo essersi inchinato.
«Così Felix di Felly è tornato nei paraggi...» borbottò Changbin sedendosi allo scrittoio.
«Non fare niente, lascia che venga qui, avremo una importante conversazione, avverti i soldati di guardia alle porte di lasciarlo passare quando arriverà, non torcetegli nemmeno una piuma o capelli che sia, intesi?» ordinò e la guardia si inchinò andandosene.
«Se lo sapesse Chan...» ne rise Changbin e si mise a leggere una delle scritture che aveva a portata di mano mentre aspettava l'imminente arrivo del pulcino che sarebbe arrivato in poco tempo.

The Dongant - ChanlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora