Prologo - La lettera

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Millenni prima

Matrem

Care mie creature,

ho tessuto i fili della vostra esistenza, con premura e attenzione, parola dopo parola. Ora perdonate se me ne restano così poche, scritte in fretta in questo foglio spento, privo del potere che vi spetta. E che tra i pianti, le ho consumate, nel vestirvi di questo arbitrio apparente.

Per quanto mi sia possibile, lascio a voi, il compito di trascrivere un nuovo universo. Con il dono di questo mio affetto, che tanto è dolore ora, che ciò che più prezioso, e su un limite intoccabile, dove l'oscurità giace inerme nel nulla assoluto.

Ma non rimpiango, mie creature, la scelta di darvi la possibilità di crescere. Di essere migliori. Di ergevi, in questa terra di sangue, come Dei che faranno scelte migliori di noi. Di me, mie creature. Nella speranza che dai miei errori, voi, possiate imparare.

Care mie creature, nell'attimo esatto in cui ho visto la luce, io ho conosciuto l'amore. Creato e creatore, in questa linea perpetua, regnano in eterno in legami indissolubili, in lasciti muti, che vedo riflessi in voi, secondo dopo secondo di questa mia eterna esistenza.

Perdonatemi, mie creature. E se dovete odiarmi, odiatemi, con tutto ciò che in corpo avete. Capirò che il mio amore, per anni, è stato tramandato a voi, e che il vostro astio, e frutto di un bene che mai più proverete, e della sua essenza, perpetua, in questa eterna esistenza.

Lasciate che questo sentimento vi pervada, ma mie creature, da esso fate nascere il bene. Nell'incompiutezza di questo affetto mancato, imparate dai miei errori, e cercate di stringervi agli affetti che avete. Di colmare quel mio vuoto, con quel sentimento bellissimo, della prima luce. Della prima alba che i miei occhi hanno scrutato. E donate quella gioia a chi verrà dopo di voi, che ogni vostro respiro, vi rende figli di questa terra, e di questa terra, e questa terra, è la mia terra.

Delle albe viste e tramonti scorti, questo sole vi ha dato battito, e da questo battito, dipende il mio.

Andate avanti. Create per me. Arrabbiatevi, intristitevi, sorridete, ridete. Amate e odiate, e progredite in questa esistenza, piena di secondi. In questo breve lasso nel flusso continuo del tempo.

Io sarò sempre lì, come artefice di tutto ciò. E anche come se muta ombra, mie creature, di voi io son grata, perché nella vostra esistenza, ho dato un senso al tutto.

Ma questo sentimento è un arma a doppio taglio. E questo mio sacrificio è fatto per il futuro. Per ciò che vedo all'orizzonte, in una luce talmente brillante che spegne ogni dolore. E di quella luce, vivete i vostro avvenire, in memoria di ciò che ho sempre amato. Voi, mie creature, sappiate che cedo il mio potere a chi vi ha amato dal primo respiro, e questa mia scelta, so che è saggia. Perché mai potrà portar a voi del male.

Mie creature, in quel lato nascosto di una luna brillante, in ciò che vi è proibito guardare, io ho scritto di voi per millenni, su fogli bianchi, che han fatto brillare la mia debole esistenza. E nell'eterno che ho vissuto, di cui ormai ho perso diritto, lascio a voi questo sentimento potente, con cui ho colmato un vuoto incessante.

Abbiatene cura, e tramandatelo. Scrutate la Luna. Io, nel suo oscuro lato, vi darà la luce per i vostri passi. In questo mio eterno amore.

Dea


Presente

Nel silenzio di quel crepuscolo, da mostro divenne Dea, e le parole si mossero su quei fogli bianchi, tra le sue esili mani.

Poi, si poggiò allo schienale di quella sedia antica, e l'odore di natura si disperse nell'aria, mentre fuori, quella luce avvampava.

E quando la Luna Nera, alla terra avrebbe mostrato la sua luce perpetua, il mondo sarebbe crollato tra la braccia della libertà agognata.

Luce. Crepuscolo. Tenebre. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14 ⏰

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Le Cronache della Luna Proibita - Luna CalanteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora