La mia idea di libertà è che praticamente ci possono essere e ci devono essere vari gradi di libertà per le persone e non mi viene niente da scrivere. Non mi viene niente non so presentarmi, vedete, non ho la benché minima idea di che significhi tenere attenta l'attenzione del lettore, questa cosa delle keep page turning o come diavolo si chiama che fanno tutti e che sembrano effettivamente riuscire a scrivere qualcosa di coinvolgente, magari per i bambini, come quello del corso Masterclass, RL Stine che dice anche che scrivere è una cosa semplice che non ci dovrebbe spaventare. A voglia te a non spaventarti, intanto io mi spavento a parlare con la gente, perché la gente è pericolosa, la gente non capisce niente di fondo e quindi è difficile parlare con la gente, avere una passione per le cose che ti tiene attaccata allo schermo come quella della scrittura non è semplice da avercela, perché tutti ti dicono guarda che con la scrittura non si mangia, che guarda che con la scrittura non si può fare questo e nemmeno quello. E poi c'è il popolo delle famiglie tradizionali, che insomma sono terribili in questo paese e io con i miei non ci parlo più. Li chiamo i "De Lutto" adesso che mi sembra un buon modo per descrivere che razza di persone sono diventate dopo che gli ho detto della mia transizione di genere. E poi ci sono gli amici che sono dei cani che neanche ti aiutano comprando il tuo libro bestseller su Amazon con tre copie vendute. e che neanche nemmeno ti fanno una donazione, a parte qualche anima bella che ti aiuta così almeno riesci a pagare il telefono anche per questo mese. Comunque io cerco di andare avanti, di sentirmi ispirata e quindi condivido e continuo a condividere le mie idee in libertà, con tutto quello che questo vuol significare. Una storia di successo sarebbe quella di Stefano Ferri che si veste da donna anche se non è trans, che è un crossdresser di prima rilevanza e che ha una community di persone che si sentono libere e insomma almeno lì si respira un po' di aria fresca da questa comunità di gente asfittica, che pensa che siccome sei trans e buona non giudichi le persone. E invece io queste persone le ho cominciate a giudicare e comincio anche io a tagliare dei paletti nella mia vita. Tagliare dei paletti significa che anche io in quanto persona trans e buona per esempio non ci parlo più con i miei genitori, anche se la cosa mi provoca sofferenza perché non vedo nessuno e non parlo con nessuno. E almeno loro potrebbero aiutarmi, insomma, potrebbero offrirmi un ponte perché sto vivendo questa situazione difficile, per cui io non posso proprio fare niente. Comunque oggi almeno mi ha telefonato quella del centro per l'impiego almeno qualcuno che si preoccupa per fare le cose come stanno e insomma sto cercando davvero di uscirne dalla situazione difficile ma non è semplice perché ho anche pensato che vado via e che faccio la vita da clochard. Che me ne vado in una grande capitale dove la gente se ne frega delle apparenze e posso anche io chiedere soldi per strada come fanno tanti che sono in difficoltà, non come qua a Treviso che ti guardano male se sei per strada e che dicono chi è quella disperata che non ha nemmeno un lavoro. Intanto mi metto in ghingheri e domani mi faccio la barba e mi taglio i peli e vado fuori travestita che così potranno dire quello che vogliono ma io sostengo la mia identità, per quello che posso fare e anche se non lo faccio io mi sento femmina e resto femmina come ha detto il vocabolario inglese nella definizione di donna. Che comunque io adesso sto anche qua a cercare di scrivere anche se non ho particolare idea di quello che voglio scrivere in queste mie idee, ma intanto scrivo, vado avanti, e insomma cerco di essere davvero me stessa senza preconcetti e mi piace anche sentire il suono della tastiera che batte, che va avanti, che si dà un ritmo. Anche solo il ritmo dei tasti mi dà la forza di continuare. E pensare che se ci fosse l'amore libero a questo mondo io e l'extra rare potremmo essere adesso chissà dove, chissà in che continente a divertirci e stare insieme senza pensieri. Potremmo aver fatto già un viaggio, magari, esplorato il mondo insieme, esserci allenati a vederlo con gli stessi occhi. Non sarebbe stato male, anche perché viaggiare è bello, viaggiare veramente e non solamente con la mente come mi succede adesso a me che sono in una situazione di difficoltà economica. Io sono come morta. Vedete questa cosa delle convenzioni sociali mi ha schiacciata e non c'è verso di risollevarsi, io almeno non ce la faccio più. E quindi mi considero una morta che cammina, qualcuno che ormai ha perso definitivamente le proprie battaglie. Non sarà facile riprendersi, semmai un giorno mi riprenderò da questa serie di cani affamati che mi sono capitati intorno. Una specie di inseguimento in cui i lupi affamati hanno avuto la meglio di me. Ecco che cosa è stata la mia vita. Quindi queste idee sono una specie di testamento, per me, un modo per dire che basta mi arrendo è finita. Eppure ci avevo creduto che fosse possibile fare qualcosa, che fosse possibile tramutare il sogno in realtà, il progetto in qualcosa di concreto. E invece niente, niente di niente. I cani hanno avuto la meglio, con le loro zanne affilate si sono impadroniti della mia carne e mi hanno fatto esalare l'ultimo respiro. Quindi queste idee sono la storia della mia sconfitta. Di come è cominciato tutto con l'essere in una famiglia di baciapile e di come si è evoluto il tutto con i problemi economici e le sfighe di salute. Così questa è la storia dei cani attorno a me.
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