Anche alle volte mi trovo a riflettere sulla sessualità

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Anche alle volte mi trovo a riflettere sulla sessualità, come se fossi parte di un gruppo di ricerca che affronti questa questione dal punto di vista della sua pragmaticità e non certo di una certa dose di idealismo mantenuto dalla volontà di potenza e di dominio di un certo ricercatore sopra un altro. Naturalmente ci vuole un certo ordine per premere in una direzione piuttosto che in un'altra alle volte, perché la dimensione latente di una questione può diventare dimensione anche preponderante in un certo senso e ci si possono accavallare molteplici linee interpretative di una questione che prendono il sopravvento e allora bammm! ecco che la frittata è fatta. Comunque prendiamo un problema che si pone nell'ambito della scrittura narrativa, che è quello pluriconosciuto del fatto di tenere l'attenzione del lettore per le cose che succedono dentro la storia, dentro gli avvenimenti che caratterizzano la storia. E allora ecco che si appropinqua il tema sempreverde della sessualità perché la sessualità ha la capacità di dare scandalo, di essere presente come forza dinamica che tutti vogliono avere-a-che-fare-con. Tutti vogliono sentir parlare di sessualità anche se per alcuni effettivamente è un tabù, ma soprattutto gli uomini diciamo, si interrogano in quanto "sesso brutto" sulla sessualità su quello che vogliono le donne che sono il "sesso bello". E' quandi all'interno di questo interplay che si gioca una dimensione della sessualità alla fine, cioè il fatto che le donne fuggono e gli uomini le vogliono rapire, conquistare, in alcuni casi si arriva anche ad azioni criminali come lo stupro. Nell'ambito dei rapporti sociali è così che è organizzata la questione prevalentemente, naturalmente, nel senso della maggioranza statistica del fenomeno, preso e partire dal fatto che l'uomo è brutto e la donna bella, una donna che alle volte rifiuta l'uomo e si configura come essere lesbico, che è attratta dalla femminilità. Comunque ci sono queste due forze che si confrontano nella sessualità ed è bene importante imparare a riconoscerle a distinguerle, come quando si dice che una donna sembra un uomo e un uomo sembra una donna, l'essere interscambiabile, la minoranza interscambiabile è sicuramente all'origine di un'altra visione della sessualità che è alternativa al modello dominante in cui il maschio guida l'automobile e la donna si siede al lato del passeggero. Così possiamo prendere questa sessualità minoritaria, con domande tipo "chi è il capo" e di cosa, chi guida all'interno della coppia, chi guida insomma chi comanda, come quando si dice che "in realtà comandano le donne", che hanno il predominio del pensiero razionale, come un marito che per prendere una decisione deve "chiedere al capo", cioè chiedere alla consorte cosa ne pensa sul da farsi. 

Comunque questo volevo dire io che senza idealismo né pragmatismo mi trovo a riflettere su questa cosa della sessualità trovo effettivamente che sia difficile pensare che la cosa si trovi in natura quanto piuttosto essa risulta socialmente costruita in un modo che riflette cambiamenti costanti anche nella sfera delle decisioni collettive, che si dice che la sessualità è una cosa privata e invece le altre questioni sono pubbliche, che insomma non è niente vero, che io ho amici gay che la pensano esattamente come me, si effettivamente di sponda, trovo che questo sia vero di sponda, ma non è vero già perché ci si riferisce con la locuzione "conosco gay che". Che è un uso barbaro di questa distinzione anche perché la sessualità deve essere visibilità in pubblico e non penso necessariamente al fatto dei filosofi che pretendevano l'atto sessuale in pubblico o la masturbazione in pubblico come pratica da fare. 

Un bell'accoppiamento in pubblico potrebbe essere interessante osservare le reazioni che andrebbero anche in quel caso dalla denuncia all'indifferenza, insomma tutta una serie di questioni che effettivamente andrebbero approfondite e studiate all'interno di un gruppo di ricerca sulla sessualità che si proponga di rendere pubblica una questione che viene troppo spesso rubricata come questione intima, privata. Ecco penso che il gioco sulla sessualità sia tutto qui, rendere pubblico un discorso che invece è considerato qualcosa di velato, di nascosto nell'intimo e qui naturalmente viene fuori Foucault e tutta una serie di riflessioni (mi pare che si scriva così). 

Per dire che una cosa che mi viene in mente per chiunque si occupi di sessualità a livello professionale sarebbe sicuramente quella di mettere in campo la lettura obbligatoria del mio romanzo "Caviglie velate", di modo da mettere in agenda l'esplorazione di quelle che sono le sessualità alternative al modello dominante della forza maschile e della forza femminile. Abbiamo davvero bisogno di forza o dobbiamo tornare al pensiero debole, alla debolezza quale paradigma di una convivenza tra lei e lui, tra lei e lei o tra lui e lui. Insomma la debolezza potrebbe essere un discorso sulla sessualità, anche se il termine debolezza potrebbe risultare fuorviante e anche lì torna dentro il discorso sulla forza perché in realtà la debolezza e una forza e così via non se ne esce. Assoluta debolezza potremmo definire il sesso come assoluta debolezza dell'essere umano che è sempre in calore e sempre pronto a realizzare l'atto sessuale a parte quando l'ha appena fatto che si deve un po' riprendere. Una schiavitù da cui la razionalità non si emancipa mai del tutto, le forme la ritrosia a considerare altre possibilità. 

Vedremo care e cari i miei lettori di queste idee Nadiesche che non si sa esattamente dove portino dove vadano che vanno in una direzione piuttosto che in un'altra. Sapete poi che io non rileggo mai quello che scrivo su queste idee e che la spontaneità è la guida che mi caratterizza. Quindi prima mi immergo e poi mi distanzio, in un movimento che non è né pragmatico né idealista e non si sa esattamente che cosa sia. Una specie di fuga costante, una corsa corsa corsa e poi una fuga fuga fuga. Magari oggi che piove si cominciano a trovare collant in giro, e anche io potrò esprimere la mia sessualità queer. 

Ecco queer mi pare un termine da approfondire perché è una galassia di stranezze che vengono a galla e sono finalmente visibili e non qualcosa di nascosto o privato come descrive Foucault. Il venire ad essere finalmente pubblico di qualcosa che era pubblico, la sessualità e che la morale borghese ha relegato inevitabilmente a faccenda prettamente privata. Così per esempio le performance artistiche di quelli in Germania che vanno in giro nudi per strada mi paiono significative e anche il fenomeno del naturismo o naturalismo nelle spiagge anche mi pare qualcosa di interessante per fare pace con il nostro corpo, per quello che il corpo rappresenta nella nostra esperienza della sessualità nelle stanze dell'intimità, solamente a porte chiuse. 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 05 ⏰

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