Capitolo 5

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Ero seduto al tavolo delle conferenze mentre alcuni giornalisti mi facevano qualche domanda, cercai di essere il più allegro possibile ma il sogno di questa notte, come ogni volta che si ripresentava, mi stava fottendo il cervello.
Mi stavo iniziando a pentire di aver portato quella canzone al festival, molti mi chiedevano il suo significato e per fortuna la maggio parte si concentrava più sul titolo che sul resto del testo. Avevo come l'impressione che lui potesse accorgersi che tutta la canzone girasse sulla nostra relazione, avevo dato forse troppi input e l'avevo resa troppo palese ma Marta, alla quale avevo confidato tutto, mi disse di non pensarci e che forse mi stava dando questa impressione perché continuavo a sbatterci la testa e renderlo sempre più credibile dentro di me.

Non volevo rovinarmi questa esperienza per colpa sua. Avevo iniziato a pensare che fosse stata una semplice cottarella per lui o che nemmeno questa fosse stata reale, forse ero così preso dai miei sentimenti che forse avevo pienamente immaginato i suoi. Fatto sta che non avevo intenzione di star ancora male per colpa sua. Era finita.

Ero andato avanti.

Ringraziai gli ultimi giornalisti ed abbandonai la sala: con Marta ci dirigemmo verso un'altra delle stanze per organizzare la serata ed infine verso il palco dell'Ariston per provare la canzone e la coreografia.
"Puoi stare calmo? Sei troppo rigido." disse la ragazza al mio fianco.
"Sai perché lo sono." la mia risposta uscì quasi con un tono severo, non era colpa sua se mi sentivo così. "Scusa."
"Ale." la ragazza mi prese la mano facendomi fermare, sospirai abbassando il viso e mi girai verso di lei, rimasta leggermente indietro. "Non devi scusarti con me. So più di chiunque altro cosa stai passando e lo vedo nei tuoi occhi che sei ancora innamorato di.. insomma, lo sai." Marta abbassò la voce.
Le volevo così bene. Capiva quando poteva fare determinate cose e nonostante fossimo con quasi da soli in quel corridoio voleva preservare la mia privacy.
Marta era davvero il raggio di luce di cui avevo bisogno in quell'istante.
"Se le cose dovranno andare in un determinato modo ci andranno, non sarai tu a fermarle. Sai come la penso."
"Sono felice che sia venuta tu al posto di Jacopo." ammisi guardandola sorridere. "Dici che ci vedremo stasera?"
La guardai abbassare lo sguardo, la sua mano accarezzava il suo stesso collo in modo lento, si vedeva fosse a disagio.

Cazzo.

"Marta?" lasciai la sua mano guardandomi a torno. "Marta che cazzo hai saputo?"
"Non è sicuro, per questo non volevo dirtelo." la ragazza si appoggiò al muro con le braccia conserte. "Ho sentito Marco e Ama parlare poco fa, parlavano di qualche sketch comico e che dovranno presentare a turni e... probabilmente Marco presenterà proprio te." la ragazza aveva parlato sotto voce per tutto il tempo ma avevo capito ogni singola parola uscita dalla sua bocca.
Rimasi in silenzio qualche secondo, non sapevo cosa dire.
Solo il pensiero di dover salire sul palco con lui mi agitava, non volevo che il pubblico capisse qualcosa o che potessi fare gaffe inutili ed esagerate, aveva fatto bene Marta a dirmelo così che avrei avuto il tempo per realizzare il tutto.
"Pensa che ci sarà solo stasera però, poi non lo vedrai più.." era completamente dispiaciuta per me.
"Va bene così. Non posso nemmeno metterci bocca o tutti si chiederanno il perché. Lo farò. Salirò sul palco, lo ringrazierò di avermi annunciato, canterò il pezzo che lui non capirà e me ne andrò. Sarà facile." cercavo di auto convincermi del tutto ma sapevo molto bene che sarebbe stato tutto tranne che semplice. "Facile e veloce."

"Mahmood!" una voce proveniente dalle mie spalle mi chiamò, annunciarono che sarebbe arrivato a breve il mio turno quindi mi avvicinai. Il ragazzo era vestito in giacca e cravatta, aveva un microfono e un portafogli rigido tra le mani con segnati tutti i nomi dei partecipanti, mi diede alcune dritte e poi mi indirizzò verso il dietro le quindi del teatro.
La zona era abbastanza illuminata, molti vestiti di scena erano ancora sparsi qua e là sui portabiti e stavano per essere portati ai camerini.
Io e Marta ci stavamo dirigendo verso il posto indicato quando Amadeus mi fermò presentandosi alla mia compagna.
"Sei pronto? È la prova prima della gran serata! Sono emozionato io per tutti voi." disse sorridendo il conduttore.
"La paura salirà tutta insieme vedendo il pubblico in faccia, come al solito."
"Dai, non aver paura. So che tu e Marco siete grandi amici da sempre, mi ha chiesto personalmente di poterti annunciare per darti la carica!" il conduttore posò la mano sulla mia spalla stringendola con un gran sorriso. "È sempre bello avere degli amici così!"

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