Capitolo 3.

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La vasca del bagno personale di Harry era assolutamente favolosa, Louis non aveva mai visto una cosa del genere in tutta la sua vita, non aveva mai provato il brivido dell'idromassaggio, e Dio, che cosa meravigliosa. A casa sua la vasca non c'era, solo una piccola doccia che prendeva metà dello spazio che c'era nel bagno, ed era anche costretto ad aspettare il suo turno per lavarsi perché, con quattro sorelle minori e una madre sempre indaffarata per colloqui di lavoro per coprire qualche spesa in più, il bagno era sempre occupato.
Invidiava Harry e la sua casa enorme, anche se non capiva come facesse la signora Styles ad andare in giro con quel catorcio di macchina che prestava a Harry ogni giorno.
La mattina di quel martedì, Harry, gli aveva dato una notizia che lo fece stare bene per tutte le ore seguenti. Appena prima del suono della campanella Louis e Harry si erano visti nel bagno dell'ultimo piano per scambiarsi quei baci mattutini a cui non avevano voluto rinunciare e Harry gli aveva detto esattamente "Questo pomeriggio mio padre parte per una riunione importante a Phoenix e mia madre è a Denver da Gemma, ho la casa tutta libera, per tutta la notte".
Louis aveva già sentito le calde e morbide lenzuola del letto di Harry accarezzargli la pelle, ma, sicuramente, non aveva previsto l'acqua profumata e con le bolle della vasca da bagno che il suo ragazzo aveva preparato solo per loro due.
Sospirò di piacere al contatto delle mani di Harry con i suoi capelli pieni di shampoo, il suo shampoo, e appoggiò le mani sulle cosce pallide del ragazzo per accarezzargliele piano, alcuni secondi dopo sentì sotto i polpastrelli la pelle d'oca che gli stava procurando con quei movimenti e, ridacchiando, si appoggiò completamente con la schiena al petto di Harry.
«Cosa ti fa ridere tanto?» lo riproverò Harry con un sussurro. Louis sorrise e si voltò con la testa per incontrare i suoi occhi verdissimi e curiosi, «niente» mormorò baciandogli l'angolo della bocca.
Gli ultimi giorni erano passati come un razzo, non avevano litigato neanche una volta e ogni momento era buono per vedersi, per baciarsi, per toccarsi: il fatto era che non riuscivano più a fare a meno l'uno dell'altro, dovevano sfiorarsi e guardarsi per sentirsi bene, almeno una volta al giorno, bastava anche un secondo, ma dovevano farlo.
Harry, il giorno prima, quando aveva visto Louis per la prima volta quella mattina, non aveva potuto evitare di far finta di inciampare e cadergli addosso, sicuro che Louis lo avrebbe afferrato e non si sarebbe spostato, e, infatti, poterono scambiarsi pochi secondi tutti per loro davanti a tutta la scuola, Harry era anche riuscito a sussurrargli un "buongiorno splendore" sotto voce, non era neanche sicuro che Louis lo avesse sentito.
L'acqua nella vasca era caldissima e così piacevole che Louis costrinse Harry a rimanere ancora altri cinque minuti per tre volte, non si voleva più smuovere da lì, non con il suo ragazzo dietro e l'acqua che gli solleticava la pelle.
«Rimaniamo qui per sempre» bofonchiò voltandosi un poco per poter abbracciare, in un modo un po' strano, il suo Harry. Sentì il ragazzo sotto di sé ridere e poi accarezzargli i fianchi dolcemente.
«Siamo qui da più di un'ora, Lou».
«Ma io voglio restare qui, con te».
Si guardarono negli occhi per qualche secondo, poi, inaspettatamente, Harry lo baciò e gli passò le braccia attorno alla vita per far aderire i loro petti.
I suoi baci, molto probabilmente, erano la parte che Louis adorava di più di Harry: le sue labbra erano fatte per baciare, grandi, belle, gonfie e rosse, perfette da ogni punto di vista, Louis ci pensava ogni notte a quei baci, a quelle labbra che lo aveva toccato ovunque, e, se si sforzava un po' di più, riusciva anche a sentirle su di sé, calde e umide.
Sussultò appena sentì una mano di Harry appoggiarsi fra le gambe, a stuzzicarlo, e, con una generosa dose di buona forza di volontà, lasciò la presa su Harry e gli mise un dito sulle labbra per farlo stare zitto, «non qui e non adesso, abbiamo tutta la notte» lo avvertì allontanando la sua mano da sé. Harry roteò gli occhi e poi annuì «hai ragione» borbottò issandosi sulle gambe per uscire dalla vasca.
Gli occhi di Louis percorsero tutto il corpo longilineo e ben fatto del ragazzo e le sue guance, a mano a mano, diventarono più rosee, «perché stai uscendo?» brontolò portando più vicine le ginocchia al petto per colmare il vuoto che Harry aveva lasciato.
Harry rise, «Perché altrimenti diventiamo due pesci!».

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2015 ⏰

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