La mia stella più luminosa in un universo di incertezze

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Le 6 ore di scuola passarono abbastanza velocemente, non mi aveva interrogato nessuno per fortuna.
Io e Stella uscimmo da scuola e iniziammo a parlare del rave che si sarebbe tenuto quella sera. 
"Certo che potevi organizzarti un pó prima, devi fare le cose sempre all'ultimo"
S: "Ma cosa vuoi l'ho saputo tardi, e poi non deve essere sempre tutto programmato nei minimi dettagli, puoi anche rilassarti qualche volta e vedere come va"
"No."
S: "Noiosa"
Io e Stella, nonostante fossimo migliori amiche, eravamo completamente l'opposto. Lei é estroversa, parla con tutti ed é piena di amici. Cerca sempre di mettere felicità agli altri nonostante i suoi problemi, e ci riesce perfettamente, per questo penso che il suo nome le si addica, riesce ad illuminare le persone. Infatti lei é stata quella piccola fonte di luce che é riuscita a salvarmi dal buio più totale. Tuttavia é molto sconclusionata, tende a procrastinare e a non organizzare nulla.
Io al contrario suo sono introversa e le uniche due persone con cui parlo sono lei e il mio gatto Neve, con cui é difficile avere una conversazione visto il suo vocabolario ridotto a "Miao". Per quanto mi piacerebbe aiutare le persone, non ho mai capito come farlo, viste le mie pessime abilità nei rapporti sociali. Io, da grande maniaca del controllo, devo avere sempre dei piani ben organizzati, e se per qualche motivo anche solo la minima cosa va male vengo divorata dall'ansia.
S: "Ma mi stai ascoltando?"
Mi risvegliai improvvisamente e mi accorsi di essermi fissata a guardare la strada
"Eh?"
S: "Dicevo"
La guardai mentre sospirava, facendomi capire che anche lei si fosse stancata di ripetere le cose 800 solo perché io ero troppo impegnata a pensare ad altro.
S: "E se andassimo al Mc?"
"Ora?"
S: "Si"
"Sono le due, non abbiamo un soldo e non sappiamo nemmeno a che ora finiamo di mangiare, in più dobbiamo prepararci per andare a quel benedetto rave"
S: "Uffa, e allora che mangiamo?"
"E se preparassi i panini?"
"I panini" non sono intesi come semplici panini, ma come del pancarrè scaldato sulla griglia con bacon, uova e würstel dentro. Me lo ero inventata un giorno quando Stella aveva dormito da me, ed appena sveglie ad ora di pranzo dopo una serata in discoteca, avevamo voglia di qualcosa di più calorico. Allora presi i primi ingredienti che potevano stare bene insieme e li assemblai in un unico panino. Non per dire ma erano da 10/10.
S: "Ok mi hai convinto andiamo"
Mi prese per la mano tutta sorridente e mi trascinò alla fermata dell'autobus.
"Te ne sei accorta che l'autobus é passato due minuti fa davanti ai nostri occhi vero?"
S: "Cosa? E ora come ci arriviamo a casa tua?"
"A piedi."
S: "Ci vogliono venti minuti. Sai quanti sono VENTI minuti?" Mi guardò come se per lei fosse una cosa surreale camminare
"Secondo te come ci sono venuta a scuola? Poi non é lontanissimo, nemmeno te ne accorgi che sono venti minuti"
Mi guardò scioccata.
S: "Io sono sempre più convinta che tu abbia bisogno di un ricovero in psichiatria"
"Ne sono convinta anche io"
Iniziammo il nostro "Cammino di Santiago" come lo aveva definito Stella. Dopo venti minuti passati ad ascoltare le lamentele della ragazza che diceva di essere "in fin di vita" a causa del troppo camminare, arrivammo a casa mia dove iniziai a preparare i panini.
"Due a me e due a te" Dissi porgendole il piatto
S: "Vedi se non fossi perennemente incazzata saresti un ottima moglie"
"Non voglio essere la moglie di nessuno"
S: "Vedi é questo il tuo problema, voglio dire ci sarà qualcuno che almeno un pó ti sta simpatico"
"Odio l'umanità."
S: "Vabbé, mangiamo i panini sociopatica" Disse afferrando il panino

Finito di mangiare andammo in camera mia a prepararci.
Stella cercó nel mio armadio qualcosa di adatto a un rave, mentre io mi stavo truccando.
S: "Possibile che non hai niente da zoccola?"
"Perché dovrei vestirmi da zoccola?"
S: "Perché stiamo andando ad un rave forse? Dai almeno oggi prova ad uscire dalla tua confort zone, vedrai che ti divertirai"
"E va bene, dovrei avere un top qui" Dissi alzandomi e frugando nel cassetto
Trovato. Era un top fatto a reggiseno, nero incrociato dietro, con dei teschi formati da strass sulle coppe.
"Va bene questo?"
S: "É PERFETTO" Disse venendomi incontro saltellando
"Allora mi vado a cambiare"
Mi recai al bagno dove abbinai il top a dei jeans svasati a vita bassa neri, con una cintura bianca ricoperta da croci sempre formate da strass, un chocker nero borchiato e le buffalo nere che avevo comprato l'anno scorso.
Riandai da stella.
"Allora come ti sa?"
S: "O mio dio. STAI BENISSIMO"
"Davvero?"
S: "SI DOVRESTI VESTIRTI COSÌ PIÙ SPESSO"
"Non penso"

Passò qualche ora, erano arrivate le 10 di sera. Nel mentre mi ero truccata con una full face, con tanto di eye-liner abbastanza spesso, contour molto marcato e ciglia finte molto lunghe.
"Allora andiamo?"
S: "Direi di si, anche perché le persone con cui passeremo la serata stanno già lì, e in più dobbiamo trovare il posto"
"Aspetta non sai dove sta?"
Stella mi guardo sorridendo innocentemente
S: "No"
Sospirai. Partiamo molto male.

⚠️ANGOLO AUTRICE⚠️
Heyy, ecco il secondo capitolo<3 Spero vi sia piaciuto:) Ripeto che se avete qualsiasi critica da fare é ben accetta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 23 ⏰

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