4 - Always together

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Sfilo per la navata centrale con la veste che svolazza sopra il mosaico che decora il pavimento. Contemplo le sedute lignee vuote, i fiochi lumi che, oltre alla loro calda luce, diffondono calore e passione nel mio cuore, simile ad un fuoco ardente che, accerchiandolo e soffocandolo con il suo dolce fumo, riesce a far morire tutte le brutte sensazioni, tutti i dubbi e tutti quei pensieri che non mi stavano permettendo di dormire e che, una volta, Dio era riuscito ad allontanare facendomi prendere la più bella decisione di tutta la mia vita:

Dedicarmi alla diffusione della sua parola, alla comunicazione con gli altri fedeli, all’educazione dei giovani e all’aiutare i meno fortunati.

Insomma, a dedicarmi interamente a Lui, amando solo Lui tramite gli altri e me stesso.

Passo lo sguardo sulle colonne -alcune ioniche altre corinzie- che, segnando il confine tra le altre parti della chiesa, precedono le immense e bellissime statue.

Attratto, vado incontro a quella della Madonna; mi inginocchio e le mando un caloroso bacio.

“O Madre” recito nella mia mente “Regina della Pace, fa che regni sempre e per sempre il tuo amore nelle zone colpite dalla guerra, dove la gente muore e non conosce altro linguaggio se non quello del pianto e del dolore.”

Mi rialzo e compio i medesimi gesti per ognuna delle altre, recitando anche una piccola preghiera, per rilassare i miei muscoli tesi e scacciare quella paura priva di ogni motivazione.

O forse, una c’è e ancora non sono riuscito a scovarla.

Mi siedo alla panca in prima fila, poggiando la mia schiena vecchia e stanca e tirando un profondo sospiro di sollievo.

L’aria che esce dal mio corpo manda via tutta la pressione e l’ansia, simile a quella che dominava me da ragazzo e a cui permettevo di farsi strada nella mia mente, aumentando i dubbi, i disagi e le tensioni. 

Riapro gli occhi, lentamente e dolcemente per godermi questa mia seconda -se non prima- casa, e rimango a fissare quel magnifico alterare in marmo contornato dai fiori che le famiglie mi hanno portato questa mattina.

L’ansia ritorna e il mio cuore ritorna a battere più forte; nuovi pensieri tristi e angoscianti mi pervadono la mente e gli occhi mi si inumidiscono all’istante. Non ho un fazzoletto con me, ma preferisco lasciarle scorrere sulle mie guance e farle arrivare fino ai miei baffi argentei; però, cerco di trattenermi dal singhiozzare e, non riuscendoci, ci rinuncio abbandonandomi ancora di più sulla seduta.

“Perché piangi?” mi chiede una voce, familiare.

«Ho paura.» dico, ad alta voce, rimanendo ad ascoltare l’eco macabro di quelle parole.

“Come mai?” ribatte la voce.

«Non lo so.» mi affretto a rispondere e gocce calde d’acqua salata mi bagnano le labbra, come se neanche il mio baffo stia riuscendo a tenerle lontane.

Nessuna nuova replica, solo un silenzio profondo e carico di un’energia indefinita che forse potrei definire con la parola… amore? Sì, amore.

«Vedi, mi sento vuoto» continuo a parlare «Perso, confuso, triste e… solo. »

Mi alzo e le mie stanche ginocchia scricchiolano e cigolano come vecchie porte. In altre situazioni mi sarei messo a ridere, scherzando sulla mia vecchiaia, ma ora non ci faccio quasi caso.

Cammino per avvicinarmi all’altare, mentre le lacrime continuano ad offuscarmi la vista, non facendomi più vedere le pianticelle e i fiorellini, un grande affresco di Gesù Cristo crocifisso, i basso rilievi ai lati dell’altare e… l’ultimo gradino.

God's Love For All - Per Chi Ama Ogni GiornoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora