1 • l'inizio

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Erano le 6:30 del mattino ed ero già sveglia a farmi un caffè, nonostante il mio volo fosse alle 10:30 e che abitassi a circa 15 minuti dall'aeroporto, ma poco mi importava dato che non avevo dormito tutta la notte, ero troppo euforica, e questo senso di gioia unito alla mega ansia, dato che questa sarebbe stata la prima volta che partivo senza mia madre, mi avevano tenuto sveglia. E per quante playlist di Spotify con suoni rilassanti e che rimandavano al temporale mettessi non c'era verso, non chiudevo occhio. Però vabbè, almeno ero sicura di non arrivare in ritardo, no?

Intanto era arrivata anche mia madre, che si unì a me a fare colazione, ma tanto entrambe non avevamo una gran fame, eravamo un sacco agitate: nessuna delle due lo aveva mai detto espressamente ma ci conoscevamo, lo capivo dai gesti e lo sguardo che aveva.
Cercai di mettermi tranquilla ripensando al fatto che avevo tutto sotto controllo: innanzitutto l'orario, poi la valigia, che avevamo rigorosamente pesato su quattro bilance diverse, non si sa mai poi le storie che ti fanno per soli 0.2 kg in più, e inoltre ero tutta sistemata.

A(Anna, la madre): " Quindi sei contenta?"
S(Stella): " Si un sacco, era da un mese che aspettavo questa giornata. Anche se sarò da sola durante il viaggio appena arrivo ci sarà Richi che mi verrà a prendere, quindi perché preoccuparsi"
A: "esatto, vediamola positivamente: finalmente ti trasferisci a Milano e torni in Italia! Così vai anche a trovare i nonni che é da un po' che non li vedi"
S: "Si ci ho pensato anche io, infatti il giorno dopo che sono arrivata voglio subito andare da loro, mi mancano troppo"
A: " Vero! Però vedi di non dimenticarti il francese mentre che sei lì, che quando torni qua a Parigi poi come fai!"
S: "Hahaha certo mamma, ma secondo te me lo dimentico così in fretta? Vivo qui dalla terza elementare, ci mancherebbe"
A: " Poi stai attenta in generale, non so quanto mi possa fidare a lasciarti da Riccardo, poi a Milano! Quella città é immensa!"
S: "Mamma ma guarda che, a parte Riccardo, mi so orientare, anzi esiste google maps, e poi non sono così stupida dai!"
A: " Vabbene mi fido, ora però vai a preparati che sennò sei rimasta sveglia fino a presto per niente!"
S: "Hai ragione vado, lavi tu qui?"
A: "Si non ti preoccupare"

Salgo le scale e arrivo fino in camera, prendo i vestiti che avevo preparato ieri e mi dirigo in bagno: essendo pieno giugno, avevo scelto di mettere un top grigio che con la mia abbronzatura stava benissimo secondo me, poi dei pantaloncini di jeans semplici, giusto per non morire di caldo, e delle jordan. Arrivata in bagno inizio a fare skincare, mi trucco le ciglia con il mascara e poi faccio anche le labbra con una matita leggera. Guardo come sono messi i miei capelli: pensavo peggio, con le trecce che avevo lasciato durante le notte erano venute delle belle ondicine definite, poi con il sole estivo che avevo preso al mare i capelli mi si erano pure schiariti. Adesso che ci riflettevo in questo periodo mi si era alzata molto l'autostima, stavo bene con me stessa! Comunque, corro in camera, mi spruzzo il profumo, prendo la borsa, la valigia e filo giù da mia madre.

Ormai erano le 9 e contado il viaggio più il check in e tutti i passaggi in aeroporto, con il tempo ci sarei stata in pieno. Mia madre e io prendiamo il bus e dopo 4 fermate scendiamo, entriamo dentro al grande edificio e inizio a fare tutte le procedure, finché non devo lasciare mia madre per proseguire i controlli da sola.

A: "Sicurissima di aver preso tutto?"
S: "Si mamma! É la terza volta che te lo dico!!"
A: "Vabene... allora mi scrivi appena atterri?"
S: "Certo, anche prima di partite se vuoi!"
A: "Grazie..."
Mi guarda commossa e poi ci abbracciamo,
mi mancherà, questo é sicuro, però ormai sono grande e a 23 anni forse é il caso di imparare a gestire anche situazioni del genere. Per cui prendo la valigia e la borsa che avevo poggiato a terra, saluto mia mamma un'ultima volta e mi giro verso quella lunga fila che mi attende.

Finiti i controlli raggiungo il gate corrispondente al mio volo e mi metto in fila, sono arrivata perfettamente in orario. Mi controllano i
documenti e finalmente entro in aereo.

Appena mi siedo e mi sistemo sento il mio telefono vibrare: é Richi che mi ha appena inviato un vocale. Lo apro per ascoltare cosa mi ha detto:

R~ appena atterri scrivimelo che così arrivo puntuale, anzi sai verso che ora arrivi?
S~ si in teoria fra un'oretta, comunque appena atterro ti scrivo
R~ dai, a dopo stellinaa

Stellina era un soprannome stupido, però alla fine mi piaceva, mi faceva venire in mente la mia infanzia, quando ancora abitavo a Milano e andavo sempre a giocare fuori con Richi ed altri amici: mi chiamavano sempre così e all'inizio odiavo questa cosa, poi col tempo mi ci ero abituata.
Prendo le cuffie e, dopo aver messo in aereoplano il telefono, metto una playlist che avevo scaricato, e inizio ad immaginarmi come sarà la mia vita a Milano e anche a come sarà rivedere Riccardo, era da un sacco di tempo che non lo vedevo.

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Benee questo é il primo capitolo, non so se é lungo i corto onestamente, peró mi sono impegnata daii. Comunque qua niente Dadda ma arriverà😌💋

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